Piccolo, ma neanche tanto, quesito sull’individuazione della Responsabilità del Procedimeno in un procedimento Suap.
E’ corretto attribuire la responsabilità di procedimento ai facenti parte del SUAP (che devono pertanto figurare tali anche nel portale regionale, firmare le ricevute e le richieste di integrazioni) o è più corretto parlare di responsabilità di una procedura amministrativa, lasciando la vera responsabilità al responsabile dello Sportello Unico, che dovrebbe essere responsabile in ogni caso del procedimento unico? Dove finisce la responsabilità di un semplice impiegato e dove inizia quella del Dirigente/Responsabile del Suap? Grazie
E' impossibile in questo forum affrontare in modo completo un tema complesso quale quello che hai indicato.
Mi limito a darti alcuni spunti:
1) il responsabile SUAP del portale è UNICO. Quindi deve comunque essere nominato UNO ed UN SOLO responsabile SUAP
2) il responsabile SUAP, ai sensi della l. 241/1990 può essere l'unico responsabile di tutti i procedimenti (in questo caso i dipendenti partecipano alla gestione delle procedure senza risultare formalmente interessati) o può assegnare al personale dipendente la gestione di singoli procedimenti o categorie di procedimenti
3) la responsabilità in senso "negativo", quale possibilità di rispondere civilmente, amministrativamente ecc.... PRESCINDE in gran parte da tali nomine, ma risulta prevalentemente dal ruolo svolto e dai comportamenti attivi o omissivi
FONDAMENTALE è chiarire i ruoli nella gestione dei processi: Vedi anche qui:
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=2153.msg5057#msg5057
Il responsabile del SUAP è ovviamente uno solo, ed è il Dirigente. è ovvio anche che, io sono responsabile della pratica a me assegnata, e del suo iter, fino all'emissione del provvedimento finale, che spetta al dirigente. nel senso che se ometto una richiesta di accertamenti, o se faccio una cosa illecita ne rispondo io. cosa si intende per comportamenti attivi o omissivi?
riferimento id:8979
Il responsabile del SUAP è ovviamente uno solo, ed è il Dirigente. è ovvio anche che, io sono responsabile della pratica a me assegnata, e del suo iter, fino all'emissione del provvedimento finale, che spetta al dirigente. nel senso che se ometto una richiesta di accertamenti, o se faccio una cosa illecita ne rispondo io. cosa si intende per comportamenti attivi o omissivi?
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Intendo dire che:
1) il Dirigente è responsabile per comportamenti OMISSIVI se non si accorge (culpa in vigilando) che il suo ufficio non fa i controlli, nemmeno a campione, che non gestisce le procedure correttamente (può sfuggirgli la singola procedura, non dovendo controllarle tutte, ma non può non sapere come va l'ufficio ecc....) ed ATTIVI quando firma gli atti (dovendo verificare il contenuto, quantomeno nelle lineee essenziali
2) il dipendente a cui è assegnata la pratica ne risponde se non fa una verifica indispensabile (omissivi) oppure chiede dei documenti che non avrebbe dovuto chiedere (attivi) o sbaglia iter (attivi) o dimentica di chiedere un parere (omissivi) ecc...
Insomma, ciascuno risponde per ciò che fa o non fa. Il Dirigente risponde anche per ciò che non fanno o fanno i dipendenti soprattutto se:
a) non ha formalizzato linee guida o manuali di procedure
b) non ha attivato forme di controllo in itinere e successive sulle procedure.
Io consiglio sempre di gestire il SUAP nella logica ISO9000 con procedure di qualità e, volendo, anche certificate. Questa è la P.A. del 2000.