Forse sarà che il continuo susseguirsi di nuove norme mi ha offuscato la mente.
Mi è pervenuta una SCIA per l'inizio attività di vendita a domicilio del consumatore. Nella dichiarazione
il soggetto afferma che: Non esiste un deposito/magazzino. La gestione della merce sarà organizzata
con trasferimenti diretti dal produttore/grossista al cliente.
Ho dei dubbi sulla legittimità dell'attività in quanto non sembra che il soggetto richiedente abbia la proprietà
della merce, e quindi acquisti a nome e conto proprio per rivenderla al consumatore finale
(definizione di commercio al minuto), ma sembra più una vendita per conto terzi.
Cosa ne pensi?
Grazie
La situazione descritta è FREQUENTE e del tutto legittima.
La vendita al domicilio del consumatore è una FORMA SPECIALE di vendita al dettaglio dove A (il venditore) vende prodotti acquistati da B (fornitore) a C (cliente) portandoglieli a casa o nel luogo in cui si trova per motivi di lavoro, svago ecc...
Il contratto si forma fra A e C.
A può avere o meno il deposito. E' una libera scelta. Può anche operare in questo modo:
1) C contatta A ed ordina il prodotto X
2) A compra da B il prodotto X
3) A oppure B (è indifferente) consegnano a C il prodotto X con la fattura di acquisto (a nome di A).
Queste operazioni possono svolgersi SENZA DEPOSITO
Comunque se ho ben capito chi effettua la vendita deve comunque acquistare la merce e a Lui deve essere intestata la fattura, poi non ha alcuna importanza chi sia il soggetto addetto alla consegna.
Grazie