Data: 2012-09-15 08:33:40

Stabilimenti balneari fuori dalle liberalizzazioni? INTERROGAZIONE del 12/9/12

Stabilimenti balneari fuori dalle liberalizzazioni? INTERROGAZIONE del 12/9/12

Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 684 di mercoledì 12 settembre 2012
(Iniziative per l'esclusione delle imprese balneari nell'ambito di applicazione della direttiva
Bolkestein (cosiddetta direttiva servizi) - n. 3-02460)
PRESIDENTE. L'onorevole Di Pietro ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02460,
concernente iniziative per l'esclusione delle imprese balneari nell'ambito di applicazione della
direttiva Bolkestein (cosiddetta direttiva servizi) (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta
immediata).
ANTONIO DI PIETRO. Signor Ministro, come sa in Italia ci sono 8 mila chilometri di costa, ci
sono 30 mila concessioni demaniali e quindi 30 mila strutture turistiche balneari che danno lavoro
ad oltre 300 mila persone direttamente, e ad oltre un milione considerando l'indotto. La direttiva
Bolkestein dice, o meglio la Commissione pretende che questa direttiva debba dire che le
concessioni debbano andare a gara o meglio ancora ad asta europea. Nulla quaestio, ma per le altre
concessioni, non per quelle che già sono state date, per il semplice fatto che esse sono costituite da
imprese individuali, familiari, piccole e medie imprese che hanno investito tutti i loro risparmi e che
costituiscono una fonte importante di reddito e di economia del nostro Paese, che non può essere
risolta dalla Bolkestein con gara europea, che toglie un diritto acquisito e su cui già sono stati
investiti tutti i soldi da parte di quelle famiglie che vi lavorano, assicurando anche sicurezza e
pronto soccorso nei momenti più delicati.
Ciò premesso chiediamo: dovete fare una legge delega per l'applicazione della Bolkestein; intendete
difendere i diritti di Pag. 117queste imprese, di questi lavoratori, di questa realtà italiana unica in
Europa, che invece ancora una volta secondo Bolkestein dovremmo offrire alle solite multinazionali
che arrivano qui con un po' di cineserie, prendono e mandano a casa quelli che tutti i giorni
assicurano sicurezza e reddito nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)?
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Dino Piero Giarda, ha facoltà di
rispondere.
DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, onorevole
Di Pietro, la Commissione europea aveva a suo tempo attivato una procedura di infrazione
comunitaria riguardante la sussistenza di meccanismi anticoncorrenziali nell'assegnazione delle
concessioni demaniali marittime in Italia.
Pag. 118 
Tale procedura è stata chiusa grazie alla disposta eliminazione del previgente diritto di insistenza, il
noto meccanismo di preferenza dei concessionari uscenti in fase di rinnovo, dal testo dell'articolo 37
del codice della navigazione, abrogazione disposta con il decreto-legge n. 194 del 2009. Con il
medesimo provvedimento normativo si è anche prevista, proprio in accordo con la Commissione
europea, una forma di proroga delle concessioni con finalità turistico-ricreative in essere fino al 31
dicembre 2015, in vista di un procedimento di revisione del quadro normativo in materia di rilascio
delle concessioni di beni demaniali marittimi.
Con la legge comunitaria per il 2010, di recente approvazione, si è altresì prevista la delega al
Governo finalizzata alla revisione e al riordino della legislazione relativa alle concessioni demaniali
marittime.
L'intervento normativo sul quale si sta lavorando con le amministrazioni concertanti intende, per un
verso, fare sì che la disciplina di riordino sia coerente con le esigenze di tutela della concorrenza di matrice europea e, allo stesso tempo, preservare la funzionalità del settore, il quale costituisce -
come lei ha richiamato - un elemento di primaria rilevanza per il comparto turistico e, più in
generale, per le prospettive di sviluppo dell'intera economia nazionale.
A tale riguardo, sono note al Governo le esigenze e le preoccupazioni degli operatori economici di
questo settore, moltissimi dei quali vi lavorano e vi impiegano risorse ed energie che non vanno
disperse e che, in svariati casi, hanno contribuito alla salvaguardia di preziosi tratti della costa
marina del nostro Paese. In proposito, si ha presente che la Commissione attività produttive della
Camera dei deputati, in sede di parere sul recente decreto correttivo relativo alla stessa direttiva
servizi, ha tra l'altro chiesto al Governo di prevedere criteri di premialità nell'ambito delle procedure
di selezione per il rilascio delle concessioni.
L'intervento che si intende adottare in questo settore è, dunque, proiettato verso la valorizzazione
della professionalità dei suddetti operatori economici, anche allo scopo di determinare un quadro
normativo che salvaguardi gli investimenti già effettuati e la previsione di rinnovati piani di
investimento Pag. 119da proiettare nel futuro. Per fare questo, si intende assicurare agli operatori
medesimi il tempo necessario per l'ordinato e proficuo recupero degli investimenti medesimi.
È preciso impegno del Governo quello di attivare opportune forme di interlocuzione preventiva con
la Commissione europea sul testo del decreto onde sopportare, nell'ambito di un sostenibile quadro
competitivo, le prospettive che abbiamo sopra delineato.
PRESIDENTE. L'onorevole Favia, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
DAVID FAVIA. Signor Presidente, signor Ministro, io la ringrazio, ma lamento innanzitutto
l'assenza da quest'Aula del Ministro Gnudi, che è il protagonista di questo settore. Apprendo e le
riconosco di aver posto e capito il problema, ma francamente lei non ci ha dato alcun tipo di
soluzione, con una risposta piuttosto burocratica. Io le ricordo ancora che ci sono 30 mila imprese,
300 mila posti di lavoro in bilico; che non c'è alcuna lesione della concorrenza, perché vi sono
ancora spazi per nuove concessioni e, quindi, le vecchie potrebbero tranquillamente non essere
toccate. C'è una specificità del settore, non c'è contrasto con nessun altro Paese europeo.
Queste imprese ricoprono e risolvono un interesse pubblico - la pulizia, la sicurezza ed altre cose -
che tutti ben conosciamo. Ci sono investimenti enormi che non possono essere ammortizzati nel
termine del 31 dicembre 2015. È stato preso un impegno da parte del Governo di fare una legge
entro il 15 marzo, ma per allora si voterà e, quindi, vorremmo sapere quando ci proporrete questa
legge. L'Italia dei Valori ha presentato una proposta di legge il 2 agosto: vorremmo sapere - come
abbiamo scritto nell'interrogazione, ma lei, signor Ministro, non ce l'ha detto - se la condividete. Ci
sono mozioni, nel senso dell'uscita dalla direttiva Bolkestein, della Camera, del Senato e del
Parlamento europeo. Noi siamo stati a Bruxelles con i sindacati e lì ci hanno detto che non vi hanno
visto, come Governo, a difendere gli interessi degli operatori.
Gli ambulanti, i notai, i concessionari, le acque minerali, i distributori di carburante sono usciti dalla
Bolkestein; avete intenzione o no di andare a negoziare in Europa l'uscita dalla Pag. 120Bolkestein?
Capra e cavoli non si possono salvare; o salvate le imprese e mettete a gara le nuove concessioni
oppure distruggete questo settore con i suoi 300 mila dipendenti e un indotto di un milione di posti
di lavoro. Svegliatevi, per favore 

riferimento id:7293
vuoi interagire con la community? vai al NUOVO FORUM - community.omniavis.it