Buongiorno Simone,
ho un dubbio relativo alla corretta procedura da adottare. Uno studio di consulenza ha comunicato con largo ritardo la variazione relativa al proprio assetto societario (lo ha invece fatto prontamente per l'attività di autoscuola), confortato dal fatto che, fine a qualche mese fa, nessuna normativa stabiliva un termine preciso per effettuare la richiesta comunicazione. Il SUAP competente ha peraltro chiesto agli interessati di presentare le necessarie integrazioni, ma nessuno si è più fatto vivo. Nel frattempo è uscito un regolamento provinciale che stabilisce in modo puntuale il termine per effettuare questo tipo di comunicazioni, prevedendo sanzioni a carico di chi non rispetta questo termine. Il termine è ovviamente sforato da tempo, ma come ci dobbiamo comportare in questo caso? Al momento della prima comunicazione il termine ancora non vigeva, adesso invece sì. Quale termine possiamo legittimamente imporre nella nostra richiesta di integrazioni? E quale sanzione possiamo legittimamente "minacciare" per l'ipotesi di inottemperanza?
Grazie
La legge non dispone che per l'avvenire, essa non ha effetto retroattivo.
Il principio è ribadito dalla legge 689/1981 anche in materia di sanzioni amministrative pecuniarie.
Ciò premesso io penso che in un Paese civile e moderno si debba smettere di chiedere all'interessato A di comunicare a X (la Provincia) delle informazioni che A ha già comunicato a Y (Camera di Commercio).
Questo è uno dei casi nei quali devi avvalerti di questo principio.
CHIEDI alla CCIAA una visura camerale aggiornata e metti agli atti!!!!!!!!
Ovviamente per il futuro dovrai pretendere dagli interessati la comunicazione di variazione (purtroppo il legislatore provinciale non ha tenuto conto di questo moderno principio di regolazione). Ma ciò non può valere per il passato.