La Provincia invia al mio comune richiesta di parere relativamente ad un’attività di recupero dei rifiuti non pericolosi, ai sensi dell’art. 216 del DLgs 152/06. Ai sensi del DPR 160/2010 tale procedura mi sembra illegittima!!! Il SUAP re non è l’unico punto di accesso!!!!
Inoltre, la provincia fissa un termine: “ … entro il termine di 50 giorni” il mio comune dovrebbe fornire “l’eventuale parere di conformità dell’impianto in oggetto al piano regolatore comunale, alla destinazione d’uso e all’agibilità dell’immobile” …
Cosa dobbiamo fare ????
La Provincia invia al mio comune richiesta di parere relativamente ad un’attività di recupero dei rifiuti non pericolosi, ai sensi dell’art. 216 del DLgs 152/06. Ai sensi del DPR 160/2010 tale procedura mi sembra illegittima!!! Il SUAP re non è l’unico punto di accesso!!!!
Inoltre, la provincia fissa un termine: “ … entro il termine di 50 giorni” il mio comune dovrebbe fornire “l’eventuale parere di conformità dell’impianto in oggetto al piano regolatore comunale, alla destinazione d’uso e all’agibilità dell’immobile” …
Cosa dobbiamo fare ????
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Da un lato è vero che la Provincia SBAGLIA a non far passare dal SUAP tali competenze. Sono chiaramente SUAP.
D'altronde è corretta la richiesta di parere del Comune in merito a tali profili di compatibilità.
Suggerisco di inviare alla Provincia il parere dell'ufficio tecnico/ambiente e di procedere a comunicare alla stessa che il procedimento deve consludersi tramite il SUAP ai sensi del DPR 160/2010 e che eventuali atti sono nulli se adottati fuori dal procedimento o in modalità non telematica.
Tu scrivi ... se poi rilasciano lo stesso ... se ne assumono la responsabilità
Scusa, ma se tutti gli enti continuano a gestire le proprie attività nonostante per legge sono di competnza del Suap ed al massimo il Suap può solo ribadire ai medesimi enti che la competenza é propria del Suap e, questi, se ne fregano e tutto resta com'è, a cosa é servito introdurre nella nostra legislazione il SUAP quando si può disconoscere la normativa tanto poi nel merito non si deve rispondere a nessuno, ovvero nessuno chiede il conto sull'operato non legittimo.
A questo punto la normativa in materia di sportello unico, nei comuni dove é stato attivato il Suap, funziona solo per gli atti che iniziano e finiscono il loro iter all'interno degli stessi uffici comunali. Ovvero viene vanificato il concetto di sportello unico, dove il soggetto ha l'obbligo di rivolgersi per tutto ciò che riguarda la propria impresa; é vanificato il concetto del procedimento unico e del Suap quale unico punto di contatto.
Se così é hanno ragione anche i comuni che continuano ad accettare il cartaceo. Perché loro NO e gli enti terzi SI?.
Possibile che nessuno si é presa la briga di intervenire, (lo Stato) con norma ben specifiche, sugli Enti che non vogliono applicare la normativa SUAP?
Cosa pensi, ci sarà una via d'uscita a tutto questo.
Saluti
Scusa, ma se tutti gli enti continuano a gestire le proprie attività nonostante per legge sono di competnza del Suap ed al massimo il Suap può solo ribadire ai medesimi enti che la competenza é propria del Suap e, questi, se ne fregano e tutto resta com'è, a cosa é servito introdurre nella nostra legislazione il SUAP quando si può disconoscere la normativa tanto poi nel merito non si deve rispondere a nessuno, ovvero nessuno chiede il conto sull'operato non legittimo.
A questo punto la normativa in materia di sportello unico, nei comuni dove é stato attivato il Suap, funziona solo per gli atti che iniziano e finiscono il loro iter all'interno degli stessi uffici comunali. Ovvero viene vanificato il concetto di sportello unico, dove il soggetto ha l'obbligo di rivolgersi per tutto ciò che riguarda la propria impresa; é vanificato il concetto del procedimento unico e del Suap quale unico punto di contatto.
Se così é hanno ragione anche i comuni che continuano ad accettare il cartaceo. Perché loro NO e gli enti terzi SI?.
Possibile che nessuno si é presa la briga di intervenire, (lo Stato) con norma ben specifiche, sugli Enti che non vogliono applicare la normativa SUAP?
Cosa pensi, ci sarà una via d'uscita a tutto questo.
Saluti
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E' dal 1998 che ci diciamo queste cose.
Ovviamente escludendo l'uso delle armi e la conquista militare sono dell'idea che il SUAP non debba fare da giudice di questa partita.
Secondo me fai bene a segnalare, anche con toni accesi, ma poi ogni ente deve prendersi le proprie responsabilità penali, civili ed amministrative.
Se un utente chiede un atto all'ente X e questo glielo rilascia e ciò lo fa violando la normativa TE CHE PUOI FARE?
Segnala ... ma non è colpa tua.
Scusate ma non concordo.
Ovvero sono daccordo che se gli altri enti viaggiano per conto loro non c'è nessuna possibilità di intervento,
ma che utilizzino il Suap come passaggio di carte, questo NO.
Ritengo che se la pratica non é entrata al Suap ma direttamente alla Provincia, sia la Procincia a richiedere
l'eventuale parere in modalità cartacea o via e-mail all'ufficio tecnico, che a sua volta risponderà direttamente
alla provincia con la stessa modalità.
IL Suap deve farsi FUORI dal dare seguito a queste richieste completamente difformi dalla normativa Suap,
ovvero a questo miscuglio di iter procedimentali.
Anche nella mia regione la Provincia ha provato a far transitare le pratiche tramite il Suap ( a mo di postino)
ferma rimanendo la loro competenza ad inviare richieste di integrazioni o chiarimenti direttamente all'interessato,
finanche il rilascio del titolo finale. Ulteriore Precisazione, alla mia specifica richiesta si sono rifiutati anche di darmi
la loro PEC.
A questo punto ho evidenziato il mio rifiuto ad adottare questa procedura del tipo "poste e telecomunicazioni".
Come é andata a finire? Semplice, la Provincia non si é fatta più sentire.
Scusate ma non concordo.
Ovvero sono daccordo che se gli altri enti viaggiano per conto loro non c'è nessuna possibilità di intervento,
ma che utilizzino il Suap come passaggio di carte, questo NO.
Ritengo che se la pratica non é entrata al Suap ma direttamente alla Provincia, sia la Procincia a richiedere
l'eventuale parere in modalità cartacea o via e-mail all'ufficio tecnico, che a sua volta risponderà direttamente
alla provincia con la stessa modalità.
IL Suap deve farsi FUORI dal dare seguito a queste richieste completamente difformi dalla normativa Suap,
ovvero a questo miscuglio di iter procedimentali.
Anche nella mia regione la Provincia ha provato a far transitare le pratiche tramite il Suap ( a mo di postino)
ferma rimanendo la loro competenza ad inviare richieste di integrazioni o chiarimenti direttamente all'interessato,
finanche il rilascio del titolo finale. Ulteriore Precisazione, alla mia specifica richiesta si sono rifiutati anche di darmi
la loro PEC.
A questo punto ho evidenziato il mio rifiuto ad adottare questa procedura del tipo "poste e telecomunicazioni".
Come é andata a finire? Semplice, la Provincia non si é fatta più sentire.
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Non capisco cosa si intende per "poste e telecomunicazioni".
Il DPR 160/2010 di recepimento del Dlgs 112/2008 che, a sua volta recepisce la direttiva BOLKESTEIN, attua la norma comunitaria che vuole UN UNICO PUNTO DI ACCESSO per tutte le pratiche svolte da un imprenditore.
E ciò a prescindere che si tratti di una mera comunicazione, di una pratica semplice, di una pratica complessa o di una pratica per cui il SUAP abbia qualche cosa da dire.
A mio avviso l'impostazione che descrivi non è corretta (mi permetto di dirtelo perchè serve a questo il FORUM, a confrontarci).
OGNI ADEMPIMENTO relativo ad una impresa passa dal SUAP. Poi in molti casi il SUAP avrà un compito di mero coordinatore. In altri sarà più attivo. Questo dipende dalle tipologie di procedure.
Con questo ragionamento immagino che non passeranno dal tuo SUAP nemmeno i permessi di costruire (a meno che tu non faccia istruttoria diretta!!!!) o le istanze di sanatoria, o le pratiche di prevenzione incendi (oppure fai te istruttoria sulla prevenzione incendi????)
Chiedo scusa se non sono stato chiaro.
Concordo, ogni adempimento passa dal Suap, però è più giusto dire “INIZIA” con il Suap ( art. 5 comma 1 e art.7 comma 1 del D.pr. 160/2010) e termina con il Suap [ con la ricevuta Scia (art.5) che conclude il procedimento se gli altri uffici ed enti terzi entro il termine di 60 giorni non hanno nulla da eccepire], con l’adozione del provvedimento conclusivo entro 60 giorni [ procedimento unico (art.7)].
Art. 4, comma 2, gli altri uffici comunali e le amministrazioni pubbliche diverse dal comune, ….…………………. sono tenute a trasmettere immediatamente al SUAP tutte le denunce, le domande, gli atti e la documentazione ad esse eventualmente presentati, dandone comunicazione al richiedente ( aggiungo di mia spontanea volontà “ purché pervenute conformemente all’Allegato al D.p.r. n. 160/2010”).
Nel quesito della collega mi sembra di aver capito che l’istanza è stata presentata direttamente alla Provincia e non al Suap e che quest’ultima non ha inviato l’istanza al Suap, ma si è limitata a richiedere al Comune, per il tramite del Suap, un parere, in questo caso la titolarità del procedimento è in capo alla Provincia.
Il Suap è l’unico punto di contatto per l’impresa, non per gli altri uffici e solo quando la cosa più gli aggrada, (il comportamento della Provincia ne è una dimostrazione) quindi proprio per far capire a questi signori che le norme vanno rispettate, nonché per rafforzare il ruolo del Suap, forse posso anche sbagliarmi, ma non ritengo di darle collaborazione. D’altronde nulla cambia se anziché chiederlo al Suap il parere lo avrebbero richiesto direttamente all’ufficio tecnico.
P.S.: Questo mia affermazione parte dal presupposto che il Suap del mio comune è strutturato quale ufficio indipendente dagli altri uffici comunali, ovvero presso il Suap non si fa alcuna istruttoria, tutte le istanze in materia di attività produttive che arrivano al Suap sono indirizzate agli altri uffici competenti in materia di istruttoria, l’istruttoria ritorna al Suap che per l’adozione del provvedimento conclusivo, ovvero il procedimento ha inizio al Suap e termina al Suap.
Con questo ragionamento immagino che non passeranno dal tuo SUAP nemmeno i permessi di costruire (a meno che tu non faccia istruttoria diretta!!!!) o le istanze di sanatoria, o le pratiche di prevenzione incendi:
Dal mio Suap passano tutte le comunicazioni e le istanze ( commercio, somministrazione artigianato, ambiente, TULPS, servizi alla persona, scarichi fognari, allacci idrici, occupazione di suolo pubblico, insegne e cartelli pubblicitari ecc.. ed anche quelle riguardanti l’edilizia produttiva (scia, super DIA, permesso a costruire) e per vincere questa battaglia in materia di edilizia produttiva ( immagina le resistenze politiche) ho fatto inserire detta competenza in capo al Suap recependola nel Regolamento sullo sportello unico, in quanto il d.p.r. 160 all’art. 4, comma 6 lascia questa scelta al comune.
Suggerisco di inviare alla Provincia il parere dell'ufficio tecnico/ambiente e di procedere a comunicare alla stessa che il procedimento deve concludersi tramite il SUAP ai sensi del DPR 160/2010.
Scusami, ma se il procedimento non ha avuto inizio al Suap, ovvero il Suap non è in possesso della documentazione, come può terminare al Suap? Oltretutto mi sembra pure che trattasi di un procedimento complesso dove possono servire pareri di più uffici.
Pertanto, almeno per me, per come opera il mio Suap, la modalità utilizzata dalla Provincia sarebbe soltanto un trasferimento di carte (poste e telecomunicazioni).
A titolo informativo con gli enti terzi ho problemi ancora non risolti, in particolare con la mia Provincia, con la mia Regione e con le Soprintendenze, nonostante ho provato a contattarli più volte vige il silenzio più assoluto.
Con i VV.FF. non ho avuto problemi in merito alla competenze spettanti al Suap, il problema è che i comandi provinciali non sono ancora dotati di PEC e firma digitale per cui ancora non sono pronti a comunicare in modalità informatica.
Con la ASL nessun problema.
Nel ringraziarti come sempre per la tua disponibilità ti invio cordiali saluti.