Buonasera.
Pu? un Comandante di Polizia Locale impartire ordini telefonicamente e fuori servizio?
Grazie
Buonasera.
Pu? un Comandante di Polizia Locale impartire ordini telefonicamente e fuori servizio?
Grazie
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Direi proprio di sì ... non vedo ostacoli e se il Comandante è dirigente "è sempre in servizio".
Il rapporto d'ufficio non si interrompe con ferie, permessi, riposo ecc... nè appare legittimo il rifiuto di eseguire un ordine proveniente dal superiore esclusivamente per questo motivo formale.
Grazie Dott. Chiarelli, ma, a mio avviso, l'aspetto formale ? importante per determinare quello sostanziale (immagini un ordine da cui possa derivare un pregiudizio per il subordinato). Ci? assume particolare rilevanza se si tratta di Polizia Locale: un Comandante (Dirigente o Responsabile) potrebbe impartire ordini a tutte le ore del giorno e senza lasciare nulla di scritto? Mi sembra improbabile... Potrei essere d'accordo per situazioni d'urgenza e impreviste (e aggiungo anche in presenza di un rapporto fiduciario). Sarei abbastanza curioso di conoscere eventuali riferimenti normativi e/o giurisprudenziali in merito.
riferimento id:58721
Grazie Dott. Chiarelli, ma, a mio avviso, l'aspetto formale ? importante per determinare quello sostanziale (immagini un ordine da cui possa derivare un pregiudizio per il subordinato). Ci? assume particolare rilevanza se si tratta di Polizia Locale: un Comandante (Dirigente o Responsabile) potrebbe impartire ordini a tutte le ore del giorno e senza lasciare nulla di scritto? Mi sembra improbabile... Potrei essere d'accordo per situazioni d'urgenza e impreviste (e aggiungo anche in presenza di un rapporto fiduciario). Sarei abbastanza curioso di conoscere eventuali riferimenti normativi e/o giurisprudenziali in merito.
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Cass. Pen., Sez. I, 19 dicembre 1984, n. 10204, Salvucci: «nell’ambito della normativa militare non trova integrale applicazione la disciplina giuridica attinente gli atti amministrativi, in quanto il vincolo della subordinazione gerarchica deve ricevere tutela anche al
di là dei più ristretti confini delle norme amministrative. Ne consegue che va considerato formalmente valido l’ordine orale in precedenza impartito dal superiore, al quale il destinatario non si sia attenuto, commettendo così, il reato di disobbedienza aggravata continuata»
Tale principio, sebbene non sorretto dall'analoga conseguenza penale, a mio avviso vale anche nell'ordinamento del Corpo di Polizia Locale.
Quanto all'ordine orale ricordo che questo è previsto nell'ambito del c.d. dovere di rimostranza
Il c.d. “potere (rectius: dovere) di rimostranza” del pubblico impiegato, disciplinato dall’art. 17 del D.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3, comporta per il dipendente l’obbligo di fare immediata e motivata contestazione a chi ha impartito l’ordine, e solo se l’ordine è ribadito per iscritto il dipendente non può esimersi dall’eseguirlo, a meno che l’esecuzione non configuri un’ipotesi di reato (vedi: Cons. Stato, Sez. V, sentenza 15 dicembre 2008, n. 6208)."
http://www.innovatoripa.it/pointers/2014/12/6535/dovere-di-rimostranza-ad-ordini-illegittimi-del-superiore-gerarchico
La possibilità di richiedere la reiterazione per iscritto implica la legittimità dell'ordine orale.
Tutto discutibile, tutto approfondibile ...
Intanto una segnalazione di carattere tecnico: i post non si leggono bene, i caratteri accentati delle parole vengono trasformati in simboli illeggibili.... Non so da cosa dipenda.
Nel merito dell'argomento farei una premessa: la seguo da un p? dott. Chiarelli, lei ? un bravo dirigente, sotto ogni profilo, umano e professionale. C'? da dire per? che (ritengo) la maggior parte dei Responsabili, Dirigenti, Comandanti, ecc. non ? come lei. Questo accade purtroppo da quando (dalla famigerata legge Bassanini) nella pubblica amministrazione sono stati eliminati tutti i contrappesi: per i cittadini e per i dipendenti (intesi come subordinati), per cui questi ultimi (gli apicali) essendo sempre pi? spesso legati al doppio filo della politica, hanno l'unico scopo di soddisfare le direttive (spesso fuori da ogni contesto normativo) provenienti dall'alto. La cosa pi? grave ? che pensano di doverlo fare (anche per una carenza culturale e di valori) in tempo reale, con disposizioni "a la carte", continue, quasi come se le loro abitazioni fossero proiezioni dell'ufficio (lo sanno anche quei cittadini-elettori che voglio risolvere immediatamente ogni tipo di problema). La pregherei di guardare da questa parte della barricata: in questa situazione, come si difende un povero Cristo? Come dovrebbe chiedere la reiterazione scritta dell'ordine se il Comandante ? fuori servizio e impartisce disposizioni direttamente da casa? E come ci si difende se ne consegue un provvedimento disciplinare? La realt? ? ben diversa da quella spesso teorizzata. Ben venga l'organizzazione militare ma non solo per per la validit? degli ordini, anche per tutta l'organizzazione che c'? dietro. Purtroppo c'? un dato di fatto che diventa sempre pi? evidente: attualmente nella Pubblica Amministrazione (soprattutto negli Enti Locali dove la politica ? pi? pressante) l'unico modo per difendersi ? ricorrere al Tribunale!