Buongiorno Vi chiedo se Secondo voi può andare bene questa risposta ad una domanda di prima prova scritta concernente la materia dell' anticorruzione e trasparenza alla luce delle riforme apportate dalla 190 del 2012.
La materia dell'anticorruzione e della Trasparenza rappresentata uno degli elementi fondamentali del diritto pubblico e amministrativo.
Infatti all'articolo 97 della Costituzione si prevede che l'attività amministrativa sia svolta nel rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento.
Tali principi sono stati recepiti dalla normativa di settore in particolare all'articolo 1 della Legge 241 del 90 e dalla decreto legislativo 33 del 2013 in materia di trasparenza. Contributo ulteriore è stato dato dalla legge 190 del 2012 la quale ha previsto una commissione per la valutazione della trasparenza e l'anticorruzione, la vecchia CIVIT, che attualmente a livello nazionale opera attraverso L'ANAC, ovvero l'autorità nazionale Anticorruzione.
Tra i vari compiti dell'ANAC, oltre ad analizzare le cause e fattori della CORRUZIONE, individuando e ricercando le strategie migliori per prevenire i fenomeni corruttivi, vi è quello di redarre il piano Nazionale Anticorruzione. Tale Piano viene poi predisposto anche a livello locale e prende il nome di Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza.
L'approvazione di tale Piano è rimessa alla Giunta comunale, attraverso delibera, entro il 31 gennaio di ogni anno, e ovviamente prende spunto dal Piano Nazionale Anticorruzione in armonia con linee guida ANAC.
Il Piano Triennale Anticorruzione viene redatto ogni triennio ed è aggiornato annualmente.
L'adozione compete al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e trasparenza, un soggetto individuato di norma con provvedimento sindacale, e che nei comuni minori è individuato nella persona del Segretario Comunale. Egli propone il Piano triennale o PTPCT ed è preposto alla sua corretta applicazione.
Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza segnala all’organo di indirizzo, agli OIV e all'ANAC le disfunzioni riscontrate in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza e indica agli uffici preposti i nominativi dei dipendenti che hanno posto in essere condotte in contrasto con il PTPCT, tra le quali, si ricordano, i mancati adempimento degli obblighi di PUBBLICAZIONE.
Effettua un controllo preventivo (ex ante) sull'attività amministrativa, in particolare nelle materie dove vi è il più alto rischio di corruzione Ovvero le prove concorsuali e gli appalti.
La stessa redazione del Piano Triennale anticorruzione viene effettuata tenendo conto del grado di rischio, che è particolarmente accentuato nelle materie suindicate.
In altre parole l' RPTC fa da tramite tra la pubblica amministrazione e l' ANAC.
A livello nazionale altro ruolo spetta al Dipartimento della funzione pubblica che deve coordinare le strategie di prevenzione e contrasto alla corruzione e all'illegalità promuovendo misure comuni per prevenire tali delitti e fissare la rotazione dei dirigenti per le materie ad alto rischio corruttivo.
Infine per prevenire la corruzione sono da ricordare strumenti come l'accesso civico e l'accesso civico generalizzato, individuati dalla già citata normativa della 33 del 2013, e anche il cosiddetto whistleblowing ovvero il soggetto, dipendente pubblico che segnala abusi da lui riscontrati all'interno dell'attività amministrativa. Tali segnalazioni vanno fatte perché vi è un dovere morale e giuridico a denunciare tali irregolarità, e vanno inoltrate all'ispettorato della funzione pubblica a norma dell'articolo 60 del decreto legislativo 165 del 2001.
Circa queste segnalazioni ispettorato può chiedere chiarimenti e riscontri all'amministrazione interessata la quale ha l'obbligo di rispondere entro 15 giorni.
Buongiorno Vi chiedo se Secondo voi può andare bene questa risposta ad una domanda di prima prova scritta concernente la materia dell' anticorruzione e trasparenza alla luce delle riforme apportate dalla 190 del 2012.
La materia dell'anticorruzione e della Trasparenza rappresentata uno degli elementi fondamentali del diritto pubblico e amministrativo.
Infatti all'articolo 97 della Costituzione si prevede che l'attività amministrativa sia svolta nel rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento.
Tali principi sono stati recepiti dalla normativa di settore in particolare all'articolo 1 della Legge 241 del 90 e dalla decreto legislativo 33 del 2013 in materia di trasparenza. Contributo ulteriore è stato dato dalla legge 190 del 2012 la quale ha previsto una commissione per la valutazione della trasparenza e l'anticorruzione, la vecchia CIVIT, che attualmente a livello nazionale opera attraverso L'ANAC, ovvero l'autorità nazionale Anticorruzione.
Tra i vari compiti dell'ANAC, oltre ad analizzare le cause e fattori della CORRUZIONE, individuando e ricercando le strategie migliori per prevenire i fenomeni corruttivi, vi è quello di redarre il piano Nazionale Anticorruzione. Tale Piano viene poi predisposto anche a livello locale e prende il nome di Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza.
L'approvazione di tale Piano è rimessa alla Giunta comunale, attraverso delibera, entro il 31 gennaio di ogni anno, e ovviamente prende spunto dal Piano Nazionale Anticorruzione in armonia con linee guida ANAC.
Il Piano Triennale Anticorruzione viene redatto ogni triennio ed è aggiornato annualmente.
L'adozione compete al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e trasparenza, un soggetto individuato di norma con provvedimento sindacale, e che nei comuni minori è individuato nella persona del Segretario Comunale. Egli propone il Piano triennale o PTPCT ed è preposto alla sua corretta applicazione.
Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza segnala all’organo di indirizzo, agli OIV e all'ANAC le disfunzioni riscontrate in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza e indica agli uffici preposti i nominativi dei dipendenti che hanno posto in essere condotte in contrasto con il PTPCT, tra le quali, si ricordano, i mancati adempimento degli obblighi di PUBBLICAZIONE.
Effettua un controllo preventivo (ex ante) sull'attività amministrativa, in particolare nelle materie dove vi è il più alto rischio di corruzione Ovvero le prove concorsuali e gli appalti.
La stessa redazione del Piano Triennale anticorruzione viene effettuata tenendo conto del grado di rischio, che è particolarmente accentuato nelle materie suindicate.
In altre parole l' RPTC fa da tramite tra la pubblica amministrazione e l' ANAC.
A livello nazionale altro ruolo spetta al Dipartimento della funzione pubblica che deve coordinare le strategie di prevenzione e contrasto alla corruzione e all'illegalità promuovendo misure comuni per prevenire tali delitti e fissare la rotazione dei dirigenti per le materie ad alto rischio corruttivo.
Infine per prevenire la corruzione sono da ricordare strumenti come l'accesso civico e l'accesso civico generalizzato, individuati dalla già citata normativa della 33 del 2013, e anche il cosiddetto whistleblowing ovvero il soggetto, dipendente pubblico che segnala abusi da lui riscontrati all'interno dell'attività amministrativa. Tali segnalazioni vanno fatte perché vi è un dovere morale e giuridico a denunciare tali irregolarità, e vanno inoltrate all'ispettorato della funzione pubblica a norma dell'articolo 60 del decreto legislativo 165 del 2001.
Circa queste segnalazioni ispettorato può chiedere chiarimenti e riscontri all'amministrazione interessata la quale ha l'obbligo di rispondere entro 15 giorni.
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Efficace e sintetico.
Diciamo che è molto schematico, adatto a concorsi con quesiti a domanda sintetica. Se si tratta di elaborato avrei condito con qualche maggiore dettaglio ... ma ci siamo