Data: 2021-02-25 09:38:36

Vittima di stupro: lo Stato deve garantire un indennizzo equo ed adeguato

[b]La Suprema Corte di Cassazione, Sezione III Civile, con sentenza n. 26757 del 2020 [/b]riconosce alla vittima di stupro il risarcimento, tenendo conto anche del [b]maggior danno subito da chi non abbia potuto usufruire del vantaggio offerto dalla direttiva (2004/80/CE) a causa del ritardo nel recepimento. [/b]

In special modo, i principi espressi dalla Corte nella richiamata sentenza sono i seguenti:

- le vittime di reati intenzionali violenti, commessi in Italia (cosiddette “vittime non transfrontaliere”) hanno diritto al risarcimento del danno per tardiva trasposizione dell’art. 12 par. 2 direttiva 2004/80/CE, che impone agli Stati membri di riconoscere un indennizzo a tali vittime per i fatti verificatisi nei loro territori;

- l’indennizzo spetta alle vittime di ogni reato intenzionale violento commesso nel territorio di uno Stato e, quindi, anche in relazione al delitto di violenza sessuale (art. 609 bis c.p.); per ricevere il ristoro le vittime non devono instaurare un giudizio civile verso degli autori del fatto, se si sono resi latitanti;

- l’[b]indennizzo deve essere equo e adeguato, non può essere meramente simbolico ma, se determinato in via forfettaria, deve tenere conto delle peculiarità del crimine e della sua gravità;
[/b]
- dall’ammontare riconosciuto alle vittime, a titolo di risarcimento del danno per la tardiva trasposizione del mentovato art. 12 par. 2 deve essere detratta (cosiddetto “defalco”) la somma loro corrisposta quale indennizzo (ex lege 122/2016 e successive modifiche) in virtù della “compensatio lucri cum damno”.

https://www.altalex.com/documents/news/2020/12/04/vittima-di-stupro-lo-stato-deve-garantire-un-indennizzo-equo-e-adeguato

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