[b]La Terza sezione penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 2278 del 20 gennaio 2021 [/b] ha affermato che è legittima l’applicazione della [b]misura atipica dell’obbligo di presentazione all’autorità di polizia [/b]in concomitanza con eventi sportivi, estesa dall’art. 6, comma 1, lett. c), l. n. 401 del 1989, come modificato dal d.l. 14 giugno 2019 n. 53, convertito con modificazioni nella legge 8 agosto 2019 n. 77, [b]ai soggetti che risultino denunciati o condannati per taluni reati, ivi specificamente individuati, non realizzati in occasione o a causa delle manifestazioni sportive (c.d. DASPO “fuori contesto”)[/b], anche se tali fatti siano commessi in data anteriore alla introduzione della suddetta modifica normativa, in quanto il presupposto [b]della denuncia o della condanna per gli stessi non rileva a fini sanzionatori ma rappresenta un mero antecedente storico nella valutazione di pericolosità, così da non risolversi in una interpretazione analogica “in malam partem” o in una applicazione retroattiva di norme penali.[/b]