Un gruppo di aziende artigiane vuole apprire un temporary store per vendita diretta dei propri prodotti nel periodo delle feste natalizie. Queste aziende stanno costituendo una Associazione per questo scopo, che prenderà la forma di Associazione di Promozione Sociale.
Nel frattempo vorrebbero già aprire lo store, ma rimane il problema della forma con cui farlo, finchè non è giuridicamente costituito un soggetto unico.
Devono fare tutte una SCIA di temporary store (difficile, considerando una ventina di aziende) , oppure possono, ad esempio, "delegare" qualcuno - tipo un "organizzatore" della vendita per esempio, che sia qualcuno di loro od un soggetto terzo - per questi pochi giorni finché l'Associazione non è costituita?
Grazie
Lorenzo
Il problema è essenzialmente contrattuale e non amministrativo., Se un artigiano va a vendere i propri prodotti distante dal luogo di produzione entra nel campo applicativo della normativa sul commercio. In sintesi, quel luogo è un esercizio di commercio (nel tuo caso immagino si tratti di un esercizio di vicinato). A questo punto, la SCIA di esercizio di vicinato (+ notifica sanitaria se si tratta di alimenti) può essere presentata da ciascuno dei venditori (esercizio congiunto nella medesima unità locale) oppure, se più soggetti danno vita ad un soggetto collettivo (società nel più ampio significato del termine) allora sarà tale soggetto a presentare la SCIA di vicinato. In questo caso, a seconda della tipologia i singoli operatori potranno essere fornitori del nuovo soggetto oppure soci che agiscono direttamente.
Alla fine, problemi loro e del loro commercialista. Da un punto di vista amministrativo, prima che qualcuno venda qualcosa, occorre che qualcuno presenti le pratiche al SUAP