Dal momento che sul territorio comunale non vi sono esercizi commerciali specializzati nella vendita di libri, l'amministrazione comunale vorrebbe contattare alcune librerie dei comuni limitrofi e mettere a loro disposizione alcuni locali vuoti presenti nel centro storico per far vendere i loro libri nei due fine settimana antecedenti il Natale (quindi da 4 a 6 giorni). Tale tipologia di vendita è fattibile senza particolari adempimenti, oppure va applicato quanto previsto dall'art. 17 della L.R. 62/2018 (attività temporanea di vendita)?
Se va applicato l'art. 17:
- occorre che il comune adotti comunque un provvedimento per disciplinare la cosa?
- ognuna di queste librerie deve presentare la propria SCIA oppure può essere presentata, da parte della fondazione che coordinerà questa e altre iniziative per conto del Comune, una unica SCIA con l'elenco delle varie librerie coinvolte?
Sono unità locali di vendita soggette a SCIA per esercizio di vicinato che deve essere presentata dal soggetto che effettivamente vende i libri al consumatore finale (chi batte lo scontrino?). Questa è anche la risposta che ti darebbe la CCIAA.
Lascerei perdere l’art. 17 della LR 62/2018. Tale fattispecie è parallela alla somm.ne temporanea: prima occorre un evento e, a seguito di quello, può essere presentata una SCIA per vendita temporanea anche in deroga alla destinazione d’uso. Questa potrebbe essere una forzature al fine di utilizzare fabbricati senza destinazione d’uso commerciale.
Altra possibilità potrebbe essere quella del temporary store ex art. 16 ma è solo una declinazione dell’esercizio di vicinato: stessa SCIA.
Io sentirei il commercialista delle librerie e consiglierei la SCIA di vicinato senza neppure la comunicazione alla CCIAA per la costituzione dell’unità locale dato che nel lasso di tempo dei 30 gg in cui è doveroso comunicare la variazione alla CCIAA, tale unità locale viene dismessa