E' possibile riconoscere il requisito professionale in capo ad una persona che da più di dieci anni (iscritta all'INPS), lavora come cameriera presso un ristorante il cui titolare, però, è iscritto alla CCIA per la sola attività di "agenti e rappresentanti di latte, burro e formaggi" - codice attività 461703- e che, lo stesso titolare, non aveva (allora) e non ha, a tutt'oggi, l'autorizzazione amministrativa per l'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande ma continua a gestire il suo ristorante? A me sembra assurdo ma, visto che siamo in Italia e tutto è possibile, chiedo il vostro parere di esperti. Grazie.
riferimento id:5667Cio' che vale è l'iscrizione all'INPS, quindi la risposta è positiva.
Vedi anche la Risoluzione MSE n. 5871 – 14.1.2011
La Direzione interpellata reputa requisito valido ex art. 71 comma 6 lettera b), ai fini dell’avvio di un’attività nel settore del commercio alimentare e della ristorazione, l’esperienza lavorativa acquisita nel quinquennio precedente dal cameriere inquadrato al 4° livello del CCNL per i dipendenti da aziende del turismo.
Il parere favorevole dovrebbe estendersi anche ai casi di lavoro con orario a tempo parziale “orizzontale”, fermo restando quanto già sostenuto in materia di part time dalla stessa Direzione con nota 0128621 del 27/9/10 di cui riporto estratto: “ai fini del raggiungimento dell’obiettivo perseguito dalla ratio della norma, …, nel caso in cui il monte ore lavorato con contratto part time risulti corrispondente almeno al 50% di quello con contratto a tempo pieno, è consentito valutare positivamente richieste (opportunamente documentate) di riconoscimenti riferiti a pratica professionale con contratto di lavoro part time”.
ho letto la risoluzione che riporto "Le qualifiche acquisite da figure professionali inquadrate al 4° livello del CCNL per i dipendenti di [b]aziende del settore turismo[/b], viste le declaratorie risultanti dagli inquadramenti professionali riferite a detti soggetti, possono ritenersi valide ai fini dell’avvio
dell’attività di vendita di prodotti appartenenti al settore alimentare e somministrazione.
Si precisa che nel caso di attività soggetta ad autorizzazione, l’esperienza lavorativa richiamata
dalla lett. b), comma 6, art. 71 del D.lgs. 59/2010 – “[i]avere prestato la propria opera, per
almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, presso[b] imprese esercenti l'attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e
bevande,[/b] in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita o all'amministrazione o alla
preparazione degli alimenti, o in qualità di socio lavoratore o, se trattasi di coniuge, parente o
affine, entro il terzo grado, dell'imprenditore in qualità di coadiutore familiare, comprovata
dalla iscrizione all'Istituto nazionale per la previdenza sociale” – deve risultare acquisita con
riferimento al quinquennio antecedente alla data di presentazione della istanza al comune
competente per territorio. Nel caso invece di attività soggetta alla segnalazione (SCIA) deve
risultare nei 5 anni prima della presentazione della segnalazione[/i]- Dalla lettura della risoluzione, nelle parti che ho evidenziato in grasseto, sembra evidente che, al fine del riconoscimento del requisito, debba coesistere non solo il contratto di lavoro ma che lo stesso sia stipulato da [i]imprese esercenti [/i] ...omissis. Il mio dubbio permane perché il contratto è stato stipulato da un Agente e rappresentante di latte, burro e formaggi. Grazie per la risposta.
ho letto la risoluzione che riporto "Le qualifiche acquisite da figure professionali inquadrate al 4° livello del CCNL per i dipendenti di [b]aziende del settore turismo[/b], viste le declaratorie risultanti dagli inquadramenti professionali riferite a detti soggetti, possono ritenersi valide ai fini dell’avvio
dell’attività di vendita di prodotti appartenenti al settore alimentare e somministrazione.
Si precisa che nel caso di attività soggetta ad autorizzazione, l’esperienza lavorativa richiamata
dalla lett. b), comma 6, art. 71 del D.lgs. 59/2010 – “[i]avere prestato la propria opera, per
almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, presso[b] imprese esercenti l'attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e
bevande,[/b] in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita o all'amministrazione o alla
preparazione degli alimenti, o in qualità di socio lavoratore o, se trattasi di coniuge, parente o
affine, entro il terzo grado, dell'imprenditore in qualità di coadiutore familiare, comprovata
dalla iscrizione all'Istituto nazionale per la previdenza sociale” – deve risultare acquisita con
riferimento al quinquennio antecedente alla data di presentazione della istanza al comune
competente per territorio. Nel caso invece di attività soggetta alla segnalazione (SCIA) deve
risultare nei 5 anni prima della presentazione della segnalazione[/i]- Dalla lettura della risoluzione, nelle parti che ho evidenziato in grasseto, sembra evidente che, al fine del riconoscimento del requisito, debba coesistere non solo il contratto di lavoro ma che lo stesso sia stipulato da [i]imprese esercenti [/i] ...omissis. Il mio dubbio permane perché il contratto è stato stipulato da un Agente e rappresentante di latte, burro e formaggi. Grazie per la risposta.
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1) il contratto di lavoro non è indispensabile nel senso che anche il "lavoratore al nero" matura il requisito se dimostra l'esistenza del rapporto di lavoro.
2) l'attività lavorativa può essere svolta PRESSO imprese sia a titolo di rapporto di lavoro dipendente che come collaborazione esterna, anche occasionale.
Mi scusi, ma io non davo rilevanza alla forma contrattuale, esistente o meno. Il mio dubbio era se un'impresa individuale, iscritta alla CCIA con l'attività di "Agente e rappresentante di latte, burro e formaggi", possa essere equiparabile alla "imprese esercenti l'attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande" nominate nella circolare.
riferimento id:5667
Mi scusi, ma io non davo rilevanza alla forma contrattuale, esistente o meno. Il mio dubbio era se un'impresa individuale, iscritta alla CCIA con l'attività di "Agente e rappresentante di latte, burro e formaggi", possa essere equiparabile alla "imprese esercenti l'attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande" nominate nella circolare.
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Non sono stato abbastanza chiaro. Preciso.
SI', a mio avviso l'impresa individuale, iscritta alla CCIAA con l'attività di "Agente e rappresentante di latte, burro e formaggi", rientra fra le "imprese esercenti l'attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande"