Data: 2020-11-14 10:13:02

Vendita alimentari per corrispondenza/online in abitazione civile

Buongiorno, abbiamo ricevuto una Scia per inizio di vendita di alimentari e bevande per corrispondenza, televisione, online che viene dichiarata presso una civile abitazione (Cat. A5).

Il legale rappresentante della ditta (e nessuno dei soci) è residente presso quell'indirizzo e nemmeno all'interno del nostro Comune. Sull'immobile risulta la "nuda proprietà" di un soggetto a noi ben conosciuto e l'usufrutto del padre deceduto nel 2014, quindi ci sono palesi violazioni in materia di successione.

Per quanto riguarda la competenza del Suap chiedo:
1. è legittima l'attività di commercio, anche se online, in civile abitazione?
2. devo in qualche modo preoccuparmi del fatto che in quell'immobile nessuno degli interessati risulti quantomeno residente?

Non viene segnalato nemmeno un eventuale contratto d'affitto da parte del proprietario a favore della ditta e, conoscendo appunto il personaggio, tutta la cosa appare alquanto sospetta.

Quali controlli posso/devo effettuare?

Grazie.

riferimento id:56554

Data: 2020-11-14 15:26:19

Re:Vendita alimentari per corrispondenza/online in abitazione civile

Per quanto attiene alle competenze [b][u]SUAP[/u][/b] per la natura dell'attività (on-line) non rileva la destinazione d'uso urbanistica, a condizione che presso l'abitazione non ci sia il anche deposito dell'attività, nel qual caso va verificata puntualmente con l'UTC la compatibilità.

Seppur la norma disponga che la SCIA vada presentata al comune dove "si intende avviare l'attività", la prassi vuole che in caso di assenza di una sede operativa (ufficio, deposito) la si presenti presso il comune dove ha la sede legale l'impresa. E la sede legale può essere eletta presso il domicilio, un commercialista, ...

Se ravvedi violazioni a norme di altri Uffici e/o Enti puoi sempre fare la segnalazione del caso.

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