Buongiorno, nel DPCM del 3/11/2020 alla lettera ff viene riportato che "nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole" nel nostro comune il mercato settimanale viene svolto di sabato. Alla luce di quanto sopra si può far svolgere il mercato? oppure solamente la parte alimentare?, abbiamo un centro commerciale con attività che hanno ingresso esterno al centro possono stare aperti (parrucchiera e bar).
Grazie
Nelle giornate prefestive e festive, sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei "centri commerciali" e (all'interno) dei "mercati", ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, tabacchi ed edicole.
Da rilevare che la norma parla solo di "centri commerciali" (abilitati come tali - è una precisa connotazione di più esercizi all'interno di una stessa struttura) e non di medie e grandi strutture in senso lato. Quindi, la grande o la media struttura non inserita in un c.c. può rimanere aperta.
Da rilevare anche che per “mercati”, [u]a parere mio[/u], non sarebbero da intendere quelli rionali all’aperto su aree pubbliche ma quelli al chiuso in sede fissa ("… esercizi all’interno dei mercati" che senso avrebbe?).
Il commercio su area pubblica, infatti, viene limitato dalle misure per le aree di massima gravità (quelle rosse), quindi è ragionevole ritenere che non sia toccato dalle misure generali (art. 1 del DPCM)
Quindi, tu ci faresti rientrare qualsiasi mercato, purché strutturato?
Io avrei una chiave di lettura più "blanda" che vorrei confrontare con te.
In attesa di una eventuale circolare che chiarisca la questione e fatta salva la possibilità del Sindaco di ordinare la chiusura di questi esercizi commerciali, io sarei dell'avviso di valutare, caso per caso, giacché un tetto o anche una sorta di perimetrazione con pareti, non so quanto possa essere assimilabile ad un centro commerciale.
Un criterio potrebbe essere quello della superficie di vendita; oppure l'oggettiva attrattiva di persone con provocazione di assembramento; oppure la mancata areazione dei locali.
E' chiero, si tratta di valutazioni meramente discrezionali, rispetto ad un divieto categorico che, in concreto, rischi di penalizzare le piccole strutture che, sotto certi punti di vista (soprattutto nel settore alimentare) possono contribuire a migliorare la situazione sociale di una comunità locale.
Tu come la vedi?
Grazie.