Un dipendente part time a 18 ore settimanali, dopo circa tre anni dall'assunzione, viene passata, con delibera di giunta di settembre, a full time con decorrenza 01.10.2020 (N.B. la modifica del piano di fabbisogno del personale è di MARZO).
Un comune vicino chiede tale dipendente, in qualità di tecnico esperto, a partire dall' 01.11.2020 per 15 ore a settimana (quindi resterebbe 21 ore nel suo comune e 15 nel comune limitrofo) e la dipendente offre la sua disponibilità.
Al momento della delibera di giunta, il segretario generale emette parere negativo perchè non sa come giustificare il fatto di aver programmato l'estensione oraria con decorrenza 01.10 salvo poi mostrare di essere disponibili a cederla. In altre parole evidenzia che ci sarebbe una incongruenza alla base dell’estensione oraria deliberata nel marzo 2020 per l’esigenza, rappresentata dal responsabile dell’area ed accolta dalla Giunta, di poter disporre del dipendente per più ore settimanali, esigenza che non può verosimilmente scemare nell’arco di un solo mese. A giudizio del segretario si potrebbero ravvisare dei profili di illegittimità nell’atto di nuovo utilizzo parziale sottoposto all’attenzione della Giunta pur sottolineando che l'ente registrerebbe un decremento dei costi in quanto il Comune richiedente sarebbe tenuto a rimborsarlo per le ore di lavoro prestate dalla dipendente. E' corretto questo parere tecnico negativo fondato su tali motivazioni?
Non esistono ne’ norme e ne’ pareri che vietano l’operazione. In ogni caso rientra tra le prerogative del segretario valutare la legittimità degli atti dell’ente.
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