Buongiorno,
vi sottoponiamo un quesito relativo ad un distributore di carburante tuttora in corso di realizzazione che ci chiede come procedere dal punto di vista degli adempimenti amministrativi, per una variazione alla consistenza petrolifera già autorizzata (in pratica vogliono sostituire gli erogatori).
Premesso che la variante è soggetta a una nuova richiesta di valutazione del progetto da parte dei vigili del fuoco e che l’autorizzazione petrolifera rilasciata non è ancora efficace visto che non sono arrivati al collaudo, possono comunque presentare una SCIA per modifiche non soggette a nuova autorizzazione (articolo 66 L.R. 62/2018) oppure è sufficiente verbalizzare tale modifica nel collaudo finale (articolo 10 del D.P.R. 160/10)?
Qualora dovessero presentare la SCIA, tra i documenti richiesti c’è la perizia giurata che dovrebbero però produrre anche per il collaudo finale. Potrebbero fare la SCIA per queste modifiche alla consistenza ad impianto praticamente realizzato e pronto per il collaudo e presentare così una sola perizia giurata in sede di collaudo?
Grazie mille
Il collaudo serve solo per l’effettiva messa in esercizio. Nella normativa pregressa esisteva l’esercizio provvisorio in attesa di collaudo proprio perché il distributore era già autorizzato. Quindi, si può dire che se l’autorizzazione è già stata rilasciata questa è giuridicamente rilevante. Il collaudo è una condizione integrativa di efficacia, di un provvedimento già perfezionato, ai fini dell’avvio effettivo. A parere mio, l’autorizzazione di cui trattasi è già un presupposto sufficiente affinché possa essere presentata la mera SCIA per modifiche. La perizia giurata può essere presentata unitamente al collaudo andando ad abilitare la situazione nel suo complesso
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