Buongiorno, si pone il seguente quesito:
Un esercizio di somministrazione è stato oggetto di provvedimento di chiusura per 30 giorni da parte della Questura ai sensi dell'art 100 del TULPS.
Al riguardo la Questura ci ha segnalato che il Titolare della ditta individuale non potrà essere presente presso l'attività per un periodo di tempo prolungato e in più che in sede di sopraluogo non era presente il preposto.
La Questura ha quindi invitato il Suap ad adottare eventuali provvedimenti di competenza.
Con il presente quesito si chiede quali procedimenti amministrativi devono esser attivati e se in particolare l'assenza prolungata del titolare possa costituire motivo di avvio di un procedimento amministrativo di sospensione dell'attività.
Grazie anticipatamente.
Saluti
Premesso che la misura dell’art.100 tulps “classico” ha - per giurisprudenza consolidata - natura cautelare (non sanzionatoria) e finalità di tutela dell’ordine e sicurezza pubblica e che prescinde da eventuali responsabilità dell’esercente nei fatti che hanno originato il provvedimento (responsabilità che pure possono esserci), può darsi che nel suo caso la Questura abbia ravvisato elementi ad es. di abuso del Titolo (art.10 tulps) o di violazione delle eventuali prescrizioni ex art.9 tulps (difficile da quando si applica la dia/scia pur valendo la stessa come “autorizzazione di polizia” ex art.14 e 86 tulps) oppure di altre norme di legge (es. in tema di orari, di somministrazione etc). In tal caso il Comune ha potestà sanzionatoria.
riferimento id:55553Sulla questione assenza lunga del titolare e temporaneamente del [i]preposto[/i], va detto che in loro mancanza verrebbe meno la responsabilità e la garanzia per le Autorità (ed avventori...) nel controllo che l’esercizio rispetti tutte le norme vigenti (comprese quelle di p.s.) e quindi, in mancanza di nomina di [i]rappresentante[/i] ex artt. 8 e 93 tulps, in effetti si potrebbero valutare eventuali provvedimenti a carico.
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