Data: 2020-08-12 07:52:02

verifica requisito professionale somministrazione con esperienza

Salve,
la problematica che pongo è essenzialmente capire se l'esperienza lavorativa dell'utente sia valida ai fini del riconoscimento del requisito professionale.
Tizio ha lavorato come responsabile in varie strutture di una catena di hotels, con il ruolo di "responsabile e preposto"  della struttura ricettiva dotata di ristorante (non in Toscana ma in altra regione italiana). Tizio di fatto si occupava di: selezione e gestione del personale, dei fornitori, agenzie, clientela, sicurezza sul lavoro e verificare che i dipendenti (compreso lo chef del ristorante) seguissero tutte le procedure richieste dalla normativa  per la sanificazione del luogo di lavoro, la conservazione, trasformazione e somministrazione degli alimenti e delle bevande.
Dal 2018 a oggi Tizio è legale rappresentante di una società titolare di un Hotel che offre servizio di colazione ai clienti.
Ora Tizio vuole ampliare l'attività del suo Hotel, avviando un ristorante (aperto al pubblico) alll'interno.
Problematica: dalla documentazione che Tizio è in grado di esibire per dimostrare il requisito professionale nel settore alimentare (che nel suo caso può eventualmente essere acquisito solo con l'esperienza lavorativa, dato che non ha fatto corsi ma solo l'haccp), non si evince che avesse un inquadramento nel settore alimentare o di somministrazione, perchè dall'estratto conto dell'inps compare solo la dicitura [u]"lavoro dipendente"[/u].
Quindi, l'effettiva esperienza lavorativa nel campo della ristorazione di fatto non emerge esplicitamente da nessun documento.
Tizio chiede se può essere valido farsi fare una dichiarazione da parte del suo precedente datore di lavoro per dichiarare le sue effettive mansioni svolte negli ultimi anni (??).
Ultimo dettaglio: pare che Tizio, nell'hotel in cui lavorava, che non è in toscana ma in un'altra regione italiana, per lavorare come "preposto al ritorante" avesse avuto bisogno solo dell'HACCP.
Detto tutto ciò, ci sono spiragli?
Grazie

riferimento id:55365

Data: 2020-08-12 14:47:47

Re:verifica requisito professionale somministrazione con esperienza


Parto dalla fine. Se Tizio era / è preposto in un ristorante non aperto al pubblico ma solo agli alloggiati, allora il problema non si pone: non ha bisogno dei requisiti. La parola preposto è usata in senso non tecnico: responsabile/incaricato. Oppure, Tizio potrebbe essere responsabile/ incaricato della somministrazione e in un luogo dove i requisiti professionali li possiede il titolare dell’attività.
Per il resto che dire, guarda questa risoluzione MiSE: https://www.mise.gov.it/images/stories/impresa/consumatori/pratichecommerciali210393.pdf

e questa: https://www.mise.gov.it/images/stories/impresa/consumatori/183355praticacomm.pdf

Se il soggetto è in grado di provare, tramite busta paga o altro, che era inquadrato al giusto livello e che aveva mansioni “correlate” con la somm.ne, allora puoi accettare. Sei ina zona grigia dove hai margini interpretativi. Rammenta che anche un addetto all’amministrazione avrebbe i requisiti.

riferimento id:55365

Data: 2020-08-13 04:52:14

Re:verifica requisito professionale somministrazione con esperienza

Non è contraddittorio il parere MiSE nella parte in cui indica ed ammette anche l’addetto all’amministrazione e poi, giustamente, nega quello della reception?

Con la scusa di far lavorare la gente questi “requisiti soggettivi”, che dovrebbero essere “oggettivi”, sono sempre labili e “soggettivi”  nelle interpretazioni.
Stiamo parlando di alimenti, di somministrazione.

Tra corsi Haccp farlocchi venduti su internet e equivalenze interpretate e non documentate, a me sembra tutta una farsa.
Poi entri in un bar e il tizio che fino a un minuto prima si stava fumando la sigaretta all’esterno, entra e senza lavarsi le mani ti fa il caffè e prende i soldi e poi magari serve una brioche.

🤷‍♂️

riferimento id:55365
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