Buongiorno,
un esercente che ha in locazione un locale di proprietà dell'amministrazione, a seguito dell'emergenza COVID, ha fatto richiesta di azzeramento del canone per il periodo di chiusura forzata. Facendo una ricerca non abbiamo trovato riferimenti normativi che disciplinino il caso specifico.
Le sole indicazioni reperite sono:
1) una risposta ancitel ad un quesito simile http://www.ancirisponde.ancitel.it/guest/template.cfm?pageCenter=dettaglioquesito.cfm&id=11414 dove si parla della possibilità di sospensione del canone, rinegoziazione dello stesso o di risoluzione del contratto, ma non di azzeramento;
2) Corte dei conti, sez. giur. Piemonte, con la sentenza n. 182 depositata il 17 settembre 2015 dove una compensazione del canone ha determinato, a giudizio della CC, un indubbio “danno pubblico”, costituito dall’immediato e tangibile impoverimento dell’amministrazione.
Esiste un riferimento normativo che consenta di azzerare il canone per i mesi di marzo, aprile e maggio a causa dell'emergenza Covid-19, senza arrecare un danno erariale all'amministrazione?
In caso, esistono differenze tra attività ricettive/turistiche ed altre attività commerciali? Deve essere fatta una verifica dei requisiti (effettiva riduzione del fatturato, dichiarazione su altri contributi ricevuti, ...) per poter accettare la richiesta?
Si ringrazia in anticipo per il cortese riscontro. Saluti
Uno spunto
https://www.studiocataldi.it/articoli/39224-il-contratto-d-affitto-sopravvive-al-coronavirus.asp