Non essendo esperto in materia anagrafica vi chiedo se é possibile adibire a casa vacanze (con la possibilità quindi di affittare fino a 3 mesi) l'intero appartamento dove si dimora e si ha la residenza senza perdere la residenza stessa?
Il soggetto teme in particolare di perdere i benefici derivanti dall'acquisto della prima casa e il recupero degli interventi di efficienza energetica.
I colleghi dell'anagrafe ritengono do no perchè non potrebbe più essere la dimora abituale, ma vorrei sentire anche altri pareri. Mi risulta che presso un'abitazione possano ad esempio convivere più nuclei famigliari...
Allora facciamo un po' di chiarezza ossia come è possibile che la persona che ha la residenza nell'abitazione, e quindi ci viva stabilmente, l'affitti totalmente ad altre persone anche per 3 mesi? La residenza è vera o è fittizia e fatta eslcusivamente per ottenere i benefici sull'acquisto della prima casa? Perchè in quest'ultimo caso i dubbi dell'ufficio anagrafe sono totalmente legittimi.
Ti metto un link sulle agevolazioni della prima casa http://www.dossier.net/primacasa/bonus.htm spero possa esserti utile. Da queste si evince che non ci sono problemi sull'affitto dell'abitazione principale.
Onde evitare problemi residenziali non potrebbero adibire l'attività a B&B?
Per quanto riguarda l'ultimo quesito ossia quello di iscrivere più famiglie anagrafiche nella stessa abitazione devi far riferimento all'art. 4 del regolamento anagrafico (dpr 223/1989) nel quale si afferma che "1. [i]Agli effetti anagrafici per famiglia s'intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune.
2. Una famiglia anagrafica può essere costituita da una sola persona.[/i]".
Interpretando per analogia qualora una persona faccia richiesta di residenza presso l'abitazione in cui abita già un'altra persona, che ovviamente acconsente all'iscrizione, e che non è legata dai vincoli descritti nel comma 1 allora è possibile costituire un nuova famiglia.
Spero di esserti stato d'aiuto.
Buona giornata e buon lavoro.
salvo condizioni di temporaneità, in una abitazione ci possono essere più nuclei famigliari purchè in locali distinti ed autonomi. esempio in caso di cucina, servizi igienici o stanze da letto comuni difficilmente si può intendere un nucleo famigliare a sè. a maggior ragione se parte dell'abitazione viene utilizzata per attività imprenditoriale, quale è la CAV. non ho dubbi sul fatto che se un soggetto destina l'intera abitazione a terzi non può vantarne il diritto a dimora abituale. detto questo, e mirko che è un esperto in materia lo confermerà, ci sono condizioni anagrafiche nei nostri comuni che sono contraddittorie come 3 nuclei famigliari distinti in due stanze (nonno, fglio e nipote), marito e moglie che convivono di fatto ma sono residenti in comuni diversi ecc. ed il censimento della popolazione, strumento antiquato e inutile, non contribuisce a regolarizzare queste posizioni.
riferimento id:5500Sottoscrivo quanto detto da Donato sottolineando anche un ulteriore aspetto, che però ha solo profili anagrafici e quindi un po' distanti dagli argomenti del forum, che è quello dell'ultima riforma anagrafica, la fantomatica residenza in tempo reale. Riforma lodevole se si voleva annichilire il concetto di residenza (che purtroppo è sempre bistrattato) e che consente quindi di creare tutta una serie di situazioni indefinite e poco chiari. Faccio un esempio per tutti: ho una seconda casa sposto la residenza, anche se vivo in altro comune, per poter aprire un B&B ... e siamo tutti contenti.
Buona giornata.