Buona sera,
Tizio, proprietario di due unità ristorative, vorrebbe attivare l'attività di somministrazione di alimenti e bevande su spazio aperto di sua proprietà.
Tale attività, di carattere stagionale (per quest’anno da luglio ad ottobre), consisterebbe appunto nella somministrazione di alimenti e bevande prodotti all’interno della cucina di uno dei due ristoranti e semplicemente sporzionati e serviti in un vigneto attrezzato con sedie tavoli ecc per l’occasione.
Congiuntamente vorrebbero realizzare un palco ove far suonare degli artisti (non tutte le sere ma comunque a loro libera scelta).
Vorrei sapere se quello che chiede è possibile e nel caso quali procedure debba iniziare.
Grazie.
Luciano.
Idea buona e suggestiva ma poco percorribile. Direi più no che sì. Nel caso che descrivi non siamo di fronte ad un evento [i]una tantum[/i] con somministrazione annessa, ma si tratta di vera e propria attività commerciale di somministrazione (satgionale o permanente poco importa). Nel primo caso, prassi vuole che la sporadicità dell’evento prescinda dal rispetto delle norme urbanistico-edilizie (e non solo), nel secondo caso occorre il rispetto di tutte le disposizioni della LR n. 62/2018. Su tutte, la domanda principale è: la vigna presenta una destinazione d’uso commerciale? La risposta è sicuramente no. La zona, molto probabilmente, non ammette in alcun modo la funzione “commerciale” ammettendo solo quella agricola. Da quello che dici, comprendo che la porzione di vigna diventerebbe, nei fatti, una seconda unità locale dell’impresa.
In sintesi, al netto di qualche soluzione che può trovare il servizio urbanistica del comune, dico che è un’ipotesi non percorribile. Rappresenterebbe un precedente pericoloso: tutte le attività commerciali potrebbero approntare una sede all’aperto su qualsiasi area privata nel loro possesso.