???La nostra Amministrazione concede l’utilizzo di un marchio di cui è proprietaria alle Aziende e Associazioni che operano nel territorio Comunale. L’utilizzo del marchio è concesso ai soggetti la cui attività, tenuto conto delle peculiarità settoriali sia coerente con i seguenti criteri:
Territorialità: l’attività del soggetto deve essere chiaramente riferibile al territorio, alla tradizione, alla cultura del Paese.
Qualità: i prodotti ed i servizi offerti devono essere in possesso di requisiti di qualità.
Partecipazione allo sviluppo socio-compatibile: l’attività del soggetto deve operare per il progresso sociale ed economico del Comune e per il rafforzamento dell’immagine Turistica.
Abbiamo ricevuto una richiesta da parte di un professionista che svolge anche come attività secondaria quella di tracciatore e scout, ovvero, così riporta nella richiesta, colui che individua i sentieri percorribili a cavallo, esplorandoli e mantenendoli “puliti” per favorirne l’uso a cavalieri e che tale attività è ben diversa da quella di chi organizzi come guida il gruppo. L’attività, continua il richiedente, è palesemente incline allo sviluppo di attività turistico/ambientale affidando a terzi, muniti di attestati, la parte didattica, qualora il gruppo lo richieda. Vorrei sapere se tale professione, se così si può definire, si può configurare come un vero e proprio esercizio, se necessita di qualche requisito particolare o se lo stesso rientra nella tipologia di guida ambientale e se posso accordare il benestare all’utilizzo del logo a tale soggetto, che si definisce Tracciatore/Scout. Non vorrei, con tale autorizzazione “benedire” un’ attività illusoria e quindi far utilizzare il marchio ad una azienda della quale non sono sicura che possieda le caratteristiche necessarie e che in futuro questa concessione possa far vantare al beneficiario il diritto di essere stato riconosciuto come una ditta operante nel nostro territorio. L'impresa è domiciliata nel nostro Comune.
Grazie del consiglio.
Sul fatto di accordare il marchio non so che dire. Sono aspetti davvero discrezionali. Personalmente credo che siano iniziative di difficile attuazione. E’ un po’ come inventarsi una certificazione di qualità locale (es. iso 14001) e quindi dover affrontare le problematiche relative alla verifica delle condizioni di accesso.
In questi casi è bene disciplinare la faccenda con poche condizioni e più oggettive possibile. La partecipazione allo sviluppo socio compatibile vuol dire tutto e niente.
Per come hai descritto l’attività direi che non è una guida ambientale o turistica. Ciò che caratterizza la guida è “l’accompagnamento” e la “divulgazione di informazioni”.
Sulla sentieristica guardati la legge regionale e il regolamento in allegato. Fare lo scuot/tracciatore presuppone il rispetto di questa normativa. Il tuo interlocutore ne è al corrente? Io vedo la figura del tracciatore come qualcuno che collabora con le amministrazioni deputate alla realizzazione della rete sentieri e all’apposizione di segnaletica.
Interpella il CAI che ha proprio la funzione di tracciare sentieri e mantenerli. Sicuramente ci sarà qualcuno esperto in materia.
http://www.cai.it/index.php?id=831