Data: 2020-05-26 08:57:01

orari acconcuiatori estetisti

Questo ente è istituito da inizio 2017 per fusione di due Comuni. I precedenti enti avevano disciplinato gli orari delle attività di estetisti ed acconciatori con apposite ordinanze sindacali. Con la fusione, stante il principio generale di liberalizzazione degli orari delle attività commerciali in generale (anche artigianali), salvo per motivi imperativi di interesse generale, non è stata adottata dal nuovo ente nessuna ordinanza in materia, ritenendo che in mancanza di regolamentazione espressa, gli orari in questione nel Comune fossero da considerarsi liberalizzati.
Secondo voi è corretto considerare non più vigenti le ordinanze dei preesistenti comuni e non emettere nessuna ordinanza, oppure sarebbe stato necessario emettere ordinanza per liberalizzazione con espressa revoca delle precedenti?  Il dubbio è dato soprattutto dal fatto che la legge regionale istitutiva del nuovo ente prevede che i regolamenti, gli atti amministrativi ed i piani dei Comuni oggetto della fusione restano in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali ed alla relativa popolazione dei Comuni che li hanno approvati, fino all’entrata in vigore dei corrispondenti atti del Commissario o degli organi del Comune
Grazie, un saluto

riferimento id:54442

Data: 2020-05-26 11:01:15

Re:orari acconcuiatori estetisti


Questo ente è istituito da inizio 2017 per fusione di due Comuni. I precedenti enti avevano disciplinato gli orari delle attività di estetisti ed acconciatori con apposite ordinanze sindacali. Con la fusione, stante il principio generale di liberalizzazione degli orari delle attività commerciali in generale (anche artigianali), salvo per motivi imperativi di interesse generale, non è stata adottata dal nuovo ente nessuna ordinanza in materia, ritenendo che in mancanza di regolamentazione espressa, gli orari in questione nel Comune fossero da considerarsi liberalizzati.
Secondo voi è corretto considerare non più vigenti le ordinanze dei preesistenti comuni e non emettere nessuna ordinanza, oppure sarebbe stato necessario emettere ordinanza per liberalizzazione con espressa revoca delle precedenti?  Il dubbio è dato soprattutto dal fatto che la legge regionale istitutiva del nuovo ente prevede che i regolamenti, gli atti amministrativi ed i piani dei Comuni oggetto della fusione restano in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali ed alla relativa popolazione dei Comuni che li hanno approvati, fino all’entrata in vigore dei corrispondenti atti del Commissario o degli organi del Comune
Grazie, un saluto
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Corretto. Se non avete nuove recenti ordinanze quelle antecedenti erano abrogate anche prima della fusione e lo rimangono attualmente.

Una nuova ordinanza chiarificatrice non fa male ... ma non appare indispensabile.

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