Gent.mo Dr Chiarelli,
in merito all'annullamento dell'ordinanza Regione Calabria, da lei commentato in video, mi sono sorti due dubbi teorici in materia amministrativa che prescindono dal merito della sentenza:
1) si parla di annullamento, ma in uno dei passaggi viene sindacata l'incompetenza assoluta, vizio che prevede la nullità; nonostante si contesti questa forma di incompetenza (appunto che produce nullità) come si giunge all'annullamento???
2) in altro passaggio il Tar ribadisce la forma di atto amministrativo generale del Dpcm in questione; considerando che, come insegnato da Lei, i Dpcm sono "contenitori" che possono essere riempiti o da Regolamenti, quindi atti normativi, o da atti amministrativi generali (ma più di rado), tale qualifica viene attribuita ex ante o ex post??? Cioè, è possibile che il Giudice valuti la qualifica dell'atto contenuto nel Dpcm (normativo o amministrativo generale)in sede di giudizio ad esempio con la mera verifica strutturale dell'atto, quindi valutando se manca l'elemento di astrattezza e innovatività tipico degli atti normativi? Lo chiedo perchè la differenza tra atto normativo e amministrativo generale, almeno nelle spiegazioni da manuale, è privo di esempi pratici chiarificatori, quindi desumibile dalla pratica o dall'esperienza?
Mi rendo conto che sono domande molto teoriche e quindi magari "noiose" e lontane dalla pratica quotidiana, ma lo spunto mi è venuto dal suo videocommento sulla sentenza molto utile per capire tante sfumature teoriche come si traducono nella pratica, o come si "bypassano" nella prassi; grazie.
Gent.mo Dr Chiarelli,
in merito all'annullamento dell'ordinanza Regione Calabria, da lei commentato in video, mi sono sorti due dubbi teorici in materia amministrativa che prescindono dal merito della sentenza:
1) si parla di annullamento, ma in uno dei passaggi viene sindacata l'incompetenza assoluta, vizio che prevede la nullità; nonostante si contesti questa forma di incompetenza (appunto che produce nullità) come si giunge all'annullamento???
[color=red]Il profilo viene eccepito ma NON ACCOLTO. Il giudice propende per la illegittimità del provvedimento[/color]
2) in altro passaggio il Tar ribadisce la forma di atto amministrativo generale del Dpcm in questione; considerando che, come insegnato da Lei, i Dpcm sono "contenitori" che possono essere riempiti o da Regolamenti, quindi atti normativi, o da atti amministrativi generali (ma più di rado), tale qualifica viene attribuita ex ante o ex post??? Cioè, è possibile che il Giudice valuti la qualifica dell'atto contenuto nel Dpcm (normativo o amministrativo generale)in sede di giudizio ad esempio con la mera verifica strutturale dell'atto, quindi valutando se manca l'elemento di astrattezza e innovatività tipico degli atti normativi?
[color=red]Certo ... è rimesso al giudice la qualifica dell'atto e la sua ricondizione all'una o altra fattispecie.[/color]
Lo chiedo perchè la differenza tra atto normativo e amministrativo generale, almeno nelle spiegazioni da manuale, è privo di esempi pratici chiarificatori, quindi desumibile dalla pratica o dall'esperienza?
[color=red]Difficile trovare casistica pratica. I regolamenti sono spessi chiaramente qualificati come tali. Essi disciplinano una materia per l'avvenire a prescindere dagli specifici soggetti (che possono variare nel tempo).
Gli atti amministrativi generali producono effetti su una generalità di soggetti in modo puntuale e una tantum (per questo non hanno carattere normativo).
Confine è labile ....[/color]
Mi rendo conto che sono domande molto teoriche e quindi magari "noiose" e lontane dalla pratica quotidiana, ma lo spunto mi è venuto dal suo videocommento sulla sentenza molto utile per capire tante sfumature teoriche come si traducono nella pratica, o come si "bypassano" nella prassi; grazie.
[color=red]Fai bene a porti queste domande raffinate ... anche se lontane dalle prove concorsuali ma che indicano buoni spunti di preparazione ... non ti far distrarre troppo però[/color]