Salve, un utente mi comunica che se una impresa individuale (o anche società) apre più unità locali presso Comuni diversi, avendo più resposabili tecnici (uno per ciascuna unità locale) la CCIAA di Roma ne ordina la cancellazione di tale impresa dall'albo artigiani per iscriverla nel settore commercio, oltretutto non è possibile farlo in quanto il codice ateco dell'attività non può essere iscritto nella sezione commercio. Insomma un cane che si morde la coda!!
Ma la cosa che mi preme sapere è, secondo voi, quale sia la ratio di questa cancellazione/nuova iscrizione? se l'attività artigiana è tale per tutti i motivi che ben conosciamo, quale è la ratio di non poter (oltretutto dover) avere più unità locali, con più responsabili tecnici e restare attività artigiana??
Grazie, Laura
l'impresa individuale artigiana è tale quando l'imprenditore svolge materialmente l'attività. Nel tuo caso è vero in una sola sede operativa ma questo, secondo me, basterebbe. Lo spiega bene il MiSe in questa risoluzione:
https://www.mise.gov.it/images/stories/impresa/consumatori/282196attivitartigianale.pdf
La CCIAA di Roma adotta consuetudini non più in linea con l'attuale panorama normativo di cui al d.lgs. n. 59/2010, DL 138/2011 e DL 1/2012.
Per il resto, se la CCIAA fosse irremovibile, non deve essere un ostacolo all'iscrizione come ditta che eroga servizi. Non sempre l'attività di estetista/acconciatore sono attività artigiane
Salve, Vi ringrazio per la PREZIOSA risposta. Ciò a conferma di quanto già da me sostenuto più volte.
Grazie tante.
LLezzerini