Buongiorno.
Se le attività per cui non hanno disposto la sospensione, ma che volontariamente abbiano deciso di interrompere l’attività, dovrebbero così come previsto nella circolare del ministero è necessario comunicare la sospensione dell’attività, e tale comunicazione dovrà “transitare tramite SUAP , a norma del combinato disposto degli articoli 5 del DPR 160 del 2010 e 9, comma 5 del decreto legge n. 7 del 2007, contestuale alla comunicazione unica per evitare al segnalante inutile e defatigante ridondanza di adempimenti burocratici”, a tal fine vi chiediamo come si procede? Devono presentare la comunicazione di sospensione al suap e poi noi la giriamo alla camera di commercio? ma la modulistica per la comunicazione unica?
Grazie.
Buona giornata
Che anche le comunicazioni di variazione o cessazione passino dal SUAP è cosa ormai assodata. Occorre però chiedersi se le attività che indichi abbiano o meno l’obbligo di comunicare la sospensione dell’esercizio.
Molti lo comunicano volontariamente anche su consiglio dei commercialisti. Magari può essere utile in futuro per dimostrare il mancato lavoro in denuncia dei redditi.
Se si va a vedere le relative norme di settore si può trovare, ad esempio, che le attività ricettive hanno l’obbligo di comunicare la sospensione dell’attività se questa è maggiore di 15 gg consecutivi.
La LR 62/2018, non prevede che le chiusure temporanee debbano essere comunicate.
Quindi, occorre vedere la relativa normativa, caso per caso.
In relazione alla CCIAA, puoi sicuramente inviare per conoscenza. Anche se nessuno lo fa, ai sensi dell’art. 43-bis, comma 1, lett. b) del DPR 445/2000 dovresti inviare ogni pratica alla CCIAA. Preciso, però, che una sospensione temporanea dell’attività comunicata al SUAP non si traduce in una sospensione aziendale in CCIAA. Quando le imprese vanno in ferie, ad esempio, mica trasformano il loro status in “inattiva” presso la CCIAA. Per questo, quindi, ci penserà il loro commercialista.