Il Sindaco ha emanato un'ordinanza per la parziale riapertura del cimitero - 2 giorni la settimana per 3 ore - L'ambulante che ha il posto fisso presso il cimitero per la vendita di piante e fiori chiede se può venire. Io ho risposto negativamente in quanto si tratta di commercio ambulante del settore non alimentare. E' corretto? Grazie.
riferimento id:53885secondo le ultime interpretazioni la vendita di fiori è considerata commercializzazione dei prodotti agricoli e, in quanto tale, ammissibile (dopo il DPCM 22/03). Alcuni limitano la fattispecie alla rivendita diretta effettuata dai vivai, altri allargano la possibilità anche ai commercianti al dettaglio di fiori. Vedi circolare del Min. Int in allegato e vedi le faq ufficiali: http://www.governo.it/it/faq-iorestoacasa
[color=blue][i]Il nuovo Dpcm del 22 marzo prevede che sia sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna, tra l’altro, di prodotti agricoli e alimentari. La vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili è consentita? [/i][/color]
[color=red][i]Sì, è consentita, in quanto l’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020 ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di “prodotti agricoli”, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti etc. Peraltro tale attività rientra fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1 dello stesso Dpcm “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali”, con codice ATECO “0.1.”, per le quali è ammessa sia la produzione sia la commercializzazione. Deve conseguentemente considerarsi ammessa l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore.[/i][/color]
Salve, dr.Maccantelli
Le volevo chiedere quanto può valere il sede di controllo da parte degli organi di vigilanza, l'interpretazione che consente la vendita di fiori al dettaglio equiparandola alla commercializzazione dei prodotti agricoli.
Da noi la Polizia M. sostiene che il DPCM non consente questo codice ateco
grazie
sono seguite altre circolari. Vedi questa che allego. Tutte però non chiariscono fino in fondo la differenza fra "commercio al dettaglio" di firori e "vendita diretta" di firori. E, comunque, anche lo facessero, resterebbero circolari, non fonti del diritto. Da dire, però, che sono circolari del ministro dell'Interno e, quindi, le prefetture, che rappresentano le autorità competenti sulle sanzoni, agiranno di conseguenza: i VVUU sanzionano ma la Prefettura archivia.
In ogni caso, a seguito del DPCM 22/03 nessun dubbio sulla vendita diretta da parte dei vivai ma il DPCM 11/03 (poi confluito nel DPCM 10/04) non è stato modificato.
L'allegato 1 al DPCM 10/04 resta tale e NON prevede, fra gli esercizi commerciali al dettaglio, le rivendite dei fiori e piante (vedi il riferimento all'ateco 47.76.10). Quindi potremmo dire: dato che il DPCM 11/03 e il DPCM 22/03 devono essere letti in modo congiunto (ora entrambi confluiti nel DPCM 10/04), se il PdC avesse voluto riaprire i negozi che vendono fiori avrebbe aggiunto una vole nell'allegato 1 come è stato fatto per librerie, vestiario bimbo e cartolerie.
Affidarsi alla sola disposizione del DPCM 22/03 sulla "commercializzazione di tutti i prodtti [b]agricoli [/b]e [b]alimentari[/b]", adesso art. 2, comma 5 del DPCM 10/04, in effetti è una motivazione un po' debole. Allora, potremmo dire, relativamente agli alimenti, che sono svincolate anche tutte le forme di vendita alimentari: bar, pasticcerie, pizzerie al taglio ecc.