Ciao,
siete in linea con quanto sotto indicato?
Tutte le attività di industria e produzione di alimentari, individuate dal citato codice 10, non rientrano tra quelle sospese e possono essere effettuate.
I laboratori di prodotti dolciari possono, dunque, esercitare la loro attività e produrre i dolciumi dei tipi indicati nel codice.
Considerato, però, che gli esercizi di pasticceria devono restare chiusi, come disposto dal DPCM dell’11 marzo e ribadito nei successivi, si ricorda che tali produttori non possono esercitare, in negozio, la vendita dei loro prodotti al dettaglio al consumatore finale: hanno invece la possibilità di venderli, purchè confezionati secondo le prescrizioni del Regolamento CE 1169/2011, art. 9, solo ad altri esercizi commerciali che effettuano la vendita al dettaglio di prodotti alimentari, quali esercizi di vicinato, supermercati e simili...
Tutte le attività di industria e produzione di alimentari, individuate dal citato codice 10, non rientrano tra quelle sospese e possono essere effettuate.
I laboratori di prodotti dolciari possono, dunque, esercitare la loro attività e produrre i dolciumi dei tipi indicati nel codice.
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Sì, condivido. Il DPCM 22/03 e poi il DPCM 10/04 hanno dato oggettività alla faccenda. [/b]
Considerato, però, che gli esercizi di pasticceria devono restare chiusi, come disposto dal DPCM dell’11 marzo e ribadito nei successivi, si ricorda che tali produttori non possono esercitare, in negozio, la vendita dei loro prodotti al dettaglio al consumatore finale: hanno invece la possibilità di venderli, purché confezionati secondo le prescrizioni del Regolamento CE 1169/2011, art. 9, solo ad altri esercizi commerciali che effettuano la vendita al dettaglio di prodotti alimentari, quali esercizi di vicinato, supermercati e simili...
[b]Sono d’accordo ma faccio le mie precisazioni. Le norma di questo ultimo periodo sono adottate in fretta e, spesso, l’interpretazione non è facile. Lo spirito del DPCM 11/03 e poi del 10/04 ella parte copiata e incollata dal primo, vuole che debbano restare chiuse al pubblico tutte le attività che offrono prodotti pronti al consumo tali da innescare nel cliente la possibilità di consumare un pasto o qualcosa di simili. Quindi, l’ipotesi che dici tu è sicuramente percorribile. A questa si potrebbe aggiungere, in alcuni casi, la possibilità che l’esercizio artigianale si trasformi in esercizio di vicinato di prodotti confezionati o sfusi ma non pronti al consumo con annessa produzione equiparandosi, di fatto, agli esercizi di vicinato che indichi tu. La cosa, quindi, è da vedere caso per caso.[/b]