Buongiorno e grazie per il servizio che offrite.
Sto tentando di ottenere un codice stalla da tempo.
Ho pensato che la pratica da compilare sul portale impresainungiorno (dove per il suap del mio comune non ci sono pratiche esplicitamente riconducibuli a codice aziendale), può essere la notifica per l'apertura di impresa alimentare, pur essendo un allevamento di 4-5 cavalli non da carne quindi non direttamente per fini alimentari. In effetti, in una carta che devo compilare (la NIAS), rilasciatami di recente dalla asl competente, si parla di notifica di impresa alimentare. Tuttavia leggo su internet che gli allevamenti vengono equiparati a industria insalubre dal TAR delle marche. Mi viene il dubbio allora che debba compilarsi la pratica relativa a industria insalubre. Chiedo delucidazione.
Inoltre pongo un altro quesito: è obbligatoria una capanna per cavalli detenuti in allevamenti indicati come "all'aria aperta" dal dpr 317/96?
Il dl.146 del 2001 prevede per gli animali custoditi all'aperto un riparo adeguato dalle intemperie, predatori, rischi per la salute.
Il Ministero della salute riporta nel codice per la tutela e gestione degli equidi:
"Gli equidi detenuti all’aperto dovrebbero disporre di un’adeguata protezione, naturale o artificiale che offra riparo dalle intemperie. Per il ricovero permanente all’aperto l’area a disposizione deve essere proporzionale al numero degli equidi e non inferiore a mq 800 per animale e disporre di adeguate risorse alimentari naturali o approvvigionate. Dopo aggiunge: "le aree dovrebbero essere dotate di fondo tale da consentire il drenaggio delle acque piovane, di zone d’ombra e di tettoia tamponata almeno sui tre lati esposti ai venti prevalenti."
Mi chiedo quindi se è sufficiente un' "adeguata protezione, naturale" o se il condizionale usato nel "le aree dovrebbero essere dotate..di tettoia tamponata almeno sui tre lati esposti ai venti prevalenti" non è un condizionale, ma indica un obbligo, contraddicendo se così fosse, quanto detto sul ricovero naturale.
Detto questo, è compito del SUAP verificare tali requisiti per gli animali allevati, competendo ad esso anche il diniego della richiesta codice stalla in luogo della asl che è realmente competente a capire se gli animali sono in condizioni idonee? Oppure il SUAP è interessato solo da un punto di vita dei regolamenti comunali?
Se invece volessi richiedere un codice stalla per un allevamento dove è presente un fabbricato progettato come stalla, ma in fase di accatastamento e non ancora accatastato lo posso fare? (Chiedo questo, perchè i precedenti proprietari della particella dove sorge il fabbricato se la sono inserita erroneamente in successione, impedendo, a detta del geometra incaricato, che l'accatastamento andasse a buon fine, anche se il fabbricato ricade maggiormente su un'altra particella di mia proprietà).
Per lo svolgimento dell'attività citata occorre presentare scia per inizio attività di allevamento animali con contestuale richiesta per la asl di registrazione allevamento; non vedo applicabile la notifica di cui al Regolamento CE 852/2004 perchè l'attività non si può qualificare come "impresa alimentare" sotto nessun profilo.
Deve essere presentata anche scia per industria insalubre in quanto l'allevamento di animali viene ricompreso al n. 1 lettera C dell'elenco contenuto nel D.M. 5/9/1994.
Per quanto riguarda i compiti del suap, tra questi non rientra quello della vigilanza sul rispetto delle norme igienico sanitarie dei locali/manufatti adibiti a ricovero di animali: questi adempimenti sono di competenza della asl e, più in generale, di tutti gli enti preposti al controllo (es. polizia municipale, carabinieri forestali, ecc.)