Buongiorno,
riguardo alla questione in oggetto, siamo a chiedere il Vs. parere circa “le implicazioni” che tale obbligo potrebbe comportare.
Chi è proprietario/responsabile della distribuzione dell’acqua ha presentato (in conseguenza alla “notifica” sanitaria) la pratica di “distributore automatico” del settore alimentare.
Su questo punto abbiamo qualche perplessità, in quanto ci sembra che l’acqua non venga acquistata e rivenduta, tant’è che - nella maggioranza dei casi - quella “normale” è distribuita gratuitamente, mentre per quella raffreddata e/o gassificata si paga una somma esigua, che appare più come un “contributo spese”; nello specifico: alcuni fontanelli, di proprietà pubblica, sono gestiti da ditta artigiana specializzata convenzionata (idraulici) che sarebbe quindi obbligata ad avere il requisito professionale od un preposto? E “diventa commerciante”?
Vi ringraziamo ancora una volta per la collaborazione che ci date e vi salutiamo
Ufficio SUAP Comune di Santa Maria a Monte
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