Allora innanzitutto vi ringrazio anticipatamente per le risposte che mi darete, sono ormai giorni che cerco di trovare una soluzione alla mia richiesta ma ne l ufficio commercio del mio comune ne nessun consulente contattato è riuscito ad indicarmi la strada corretta per mettere in pratica quel che ho in mente.
Io ho un Bar al piano terra di un immobile che di pertinenza ha un giardino bello grande, nelle immediate vicinanze del locale ho un primo accesso al giardino ma non da me utilizzabile in quanto in parte anche parcheggio dei proprietari, a circa 20 metri però c'è un altro ingresso di una parte di giardino che i proprietari darebbero a me in locazione.
Potrei io sfruttarlo come area per il ristoro dei miei clienti? Potrei utilizzare un food truck per crearmi un area lavoro sia come cucina che banco Bar?
Se non possibile con Food truck come posso procedere?
Da quello che hai scritto mi sa che l'area oggetto delle tue mire ha una destinazione d'uso residenziale, comunque non commerciale. Se è così (occorrerebbe approfondire), allora vedo la cosa non fattibile. Diciamo che manca il presupposto insediativo cioè la compatibilità urbanistico/edilizia. Di fatto sarebbe come te volessi aprire un altro bar in un garage nelle immediate vicinanze di quello che hai già: il garage non ha la destinazione d'uso commerciale, solo dopo un eventuale (se ammissibile) cambio d'uso, potresti a farlo.
Detto questo, che rappresenta la teoria, potresti vedere se l'area che andresti a occupare potrebbe essere considerata una mera estensione della superficie di somministrazione ricadente nello stesso resede (particella/subalterno) del tuo locale (qua entra un gioco un geometra di fiducia che può dare una chiave di lettura). Ai sensi dell'art. 23-ter del DPR 380/01, [i]la destinazione d'uso di un fabbricato o di una unità immobiliare è quella prevalente in termini di superficie utile[/i]. Ciò vuol dire (la regola è generale ma riguarda anche te) che potresti destinare meno della metà della superficie utile di un immobile ad un uso non in linea a quello proprio senza che ciò comporti la necessità del cambio d'uso formale. La condizione dell'art. 23-ter citato, a parere mio, è vera se si tratta di uno stesso immobile in riferimento ad una stessa titolarità e se l'uso di fatto resta comunque compatibile con lo strumento urbanistico generale: in una zona elusivamente agricola, ad esempio, non puoi trasformare meno della metà di ogni stalla in un esercizio di commercio, lì la destinazione d'uso commerciale non possibile in nessun caso.
Mi fermo qua, ti ho dato delle chiavi di lettura che puoi approfondire con un geometra/architetto di fiducia.
Da un punto di vista amministrativo, alla luce di quanto affermato, sarebbe meglio poi trattare la cosa (se davvero fosse possibile) come mero ampliamento del locale esistente senza cadere nell'ipotesi dell'avvio di una seconda unità locale: scia per ampliamento + notifica sanitaria per variazione attività