Una s.a.s. titolare di P.E. somministrazione si scioglie per recesso del socio accomandatario senza effettuare la fase di liquidazione prevista dal Codice C., peraltro posta a garanzia degli stessi soci, ma non obbligatoria per quanto attiene a creditori. Il socio superstite, ossia l'accomandante, presenta SCIA di subentro per continuare l'attività in forma di impresa individuale. Ad essa acclude dichiarazione sostitutiva, ex art. 47 DPR n. 445/2000, nella quale asserisce che la società si è sciolta, che viene cancellata dal Registro imprese e che lui continua l'attività del P.E. in forma individuale. Io ritengo che detto atto non sia sufficiente, posto che nulla dice in merito al trasferimento a suo favore dell'azienda. E' corretto questo ragionamento? Conseguentemente posso richiede una conformazione della SCIA con la produzione di atto notarile in cui si dia contezza di detto trasferimento? Ciò in quanto mi pare di avere capito che nel C.C. non è disciplinata una trasformazione c.d. "involutiva" da società a ditta individuale e vieppiù la giurisprudenza non l'ammette. Purtroppo non riesco a trovare sentenze in merito. Io propenderei per un atto notarile di trasferimento/assegnazione dell'azienda al socio superstite, ex art. 2556 C.C. E' corretto e per cortesia quali sono le ragioni e le norme che sottendono ad una siffatta impostazione?
Ringrazio Simone per la precedente risposta e saluto tutti cordialmente
Una s.a.s. titolare di P.E. somministrazione si scioglie per recesso del socio accomandatario senza effettuare la fase di liquidazione prevista dal Codice C., peraltro posta a garanzia degli stessi soci, ma non obbligatoria per quanto attiene a creditori. Il socio superstite, ossia l'accomandante, presenta SCIA di subentro per continuare l'attività in forma di impresa individuale. Ad essa acclude dichiarazione sostitutiva, ex art. 47 DPR n. 445/2000, nella quale asserisce che la società si è sciolta, che viene cancellata dal Registro imprese e che lui continua l'attività del P.E. in forma individuale. Io ritengo che detto atto non sia sufficiente, posto che nulla dice in merito al trasferimento a suo favore dell'azienda. E' corretto questo ragionamento? Conseguentemente posso richiede una conformazione della SCIA con la produzione di atto notarile in cui si dia contezza di detto trasferimento? Ciò in quanto mi pare di avere capito che nel C.C. non è disciplinata una trasformazione c.d. "involutiva" da società a ditta individuale e vieppiù la giurisprudenza non l'ammette. Purtroppo non riesco a trovare sentenze in merito. Io propenderei per un atto notarile di trasferimento/assegnazione dell'azienda al socio superstite, ex art. 2556 C.C. E' corretto e per cortesia quali sono le ragioni e le norme che sottendono ad una siffatta impostazione?
Ringrazio Simone per la precedente risposta e saluto tutti cordialmente
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A mio avviso è possibile una autocertificazione in quanto l'effetto di trasformazione è automatico decorsi 6 mesi
https://www.odceckr.it/wp-content/uploads/2016/05/Circolare-Monografica-18-maggio-2016-n.-2395.pdf
Solo se intende trasformarsi PRIMA dei 6 mesi si potrebbe porre il problema della necessità di uno specifico atto
https://elibrary.fondazionenotariato.it/articolo.asp?art=51/5107&mn=3