Buongiorno,
avrei bisogno di sapere che autorizzazioni sono necessarie in caso di vendita e non somministrazione di alcolici in formato mini.
E' necessaria quella ex art. 86?.
Grazie
Ai sensi del combinato disposto dell'art. 86 TULPS e dell'art. 176 del Reg. TULPS, non c'è necessità di "licenza di pubblico esercizio" se la vendita è esercitata nel rispetto delle condizioni di cui all'art. 176 citato: bottigliette chiuse con capienza maggiore di 0.2 litri per i superalcolici e maggiore di 0.33 litri per gli alcolici.
Quindi, alle condizioni dell'art. 176 siamo di fronte all'esercizio di vicinato/media o grande struttura. Al di fuori delle condizioni dell'art. 176, in teoria, siamo di fronte ad un bar/ristorante abilitato ai sensi della LR la cui abilitaizone ha valore (di per sé) di autorizzazione ex art. 86 TULPS.
Quindi, nel mio caso parlando di alcolici in formato mini ho bisogno della licenza ex art. 86 in quanto quantità inferiore ai limiti previsti dal 176. Giusto?
riferimento id:53352Buona sera ricollegandomi al commercio al dettaglio di alcolici,
sono a chiedere se per la vendita di alcolici in piccolo formato come
MIGNON da 5 cl
e
e COCKTAIL IN BUSTA 100 ml
sono vendibili in tabaccheria senza autorizzazione rifacendoci alla regola di un post precedente
in cui si diceva che
[i]
Ai sensi del combinato disposto dell'art. 86 TULPS e dell'art. 176 del Reg. TULPS, non c'è necessità di "licenza di pubblico esercizio"
se la vendita è esercitata nel rispetto delle condizioni di cui all'art. 176 citato: bottigliette chiuse con capienza maggiore di 0.2 litri per i superalcolici e maggiore di 0.33 litri per gli alcolici.
Quindi, alle condizioni dell'art. 176 siamo di fronte all'esercizio di vicinato/media o grande struttura. Al di fuori delle condizioni dell'art. 176, in teoria, siamo di fronte ad un bar/ristorante abilitato ai sensi della LR la cui abilitaizone ha valore (di per sé) di autorizzazione ex art. 86 TULPS. [/i][/i][/i]
Inoltre il drink in busta, il fornitore mi dice che lo vende in scatole da 5 pezzi come un gift/regalo giustificandolo come un fun food,
Trovano riscontro queste teorie in qualcosa di "reale" e giuridico?
Spero possiate aiutarmi
Grazie.
Aggiungo che le vecchie regole TULPS, redatte nel 1931 e nel 1940, sono da incrociare con le attuale normativa regionali sul commercio e la somministrazione. Tuttavia, dato che le regole TULPS sono ancora vigenti e applicabili, ? meglio tenerne conto al fine di evitare possibili verbalizzazioni da parte di agenti di pubblica sicurezza che, magari, hanno pi? presenti le prime delle seconde.
Detto questo. La normativa statale di PS e le norme regionali sul ?commercio al dettaglio?, sicuramente coincidono quando un soggetto vende bevande alcoliche alle condizioni anzidette:
- recipienti chiusi da trasportarsi fuori del locale di vendita
- per bevande con contenuto alcolico minore o uguale a 21 gradi (21% vol. alcolico) il recipiente deve essere maggiore o uguale a 33 cl (330 ml)
- per bevande sopra ai 21 gradi, il recipiente dev?essere maggiore o uguale a 2 cl (20 ml)
Aggiungo che se un esercizio del commercio al dettaglio vendesse bottigliette di vino da 25 cl credo che nessuno sanzionerebbe. Ma se poi accade?
Grazie Mille Dott.Maccantelli,
comprendo che il "ma se poi accade?" sia un rischio correlato all'interpretatività della legge;
Detto questo
e mi perdoni l'insistenza ma non vorrei aver capito male,
un esercizio, come la tabaccheria o una cartoleria, potrebbe vendere (e troverebbe uno spiraglio di interpretazione)
MIGNON da 5 cl con un vol alcolico superiore ai 21%
e
COCKTAIL IN BUSTA 100 ml superiore ai 21%
senza autorizzazione adducendolo come
COLLEZIONABILE per i mignon e
GIFT BOX per il drink in busta?
s?, resterebbe nell'ambito del commercio al dettaglio - settore alimentare e non cadrebbe nell'ipotesi del pubblico esercizio.
Relativamente al commercio occorre comunaque una SCIA del settore alimentare, i requisiti professionalie e la notifica sanitaria.
Non si applicherre l'art. 86 TULPS quindi la necessit? di un'abilitazione collegata a quell'articolo.