Buonasera.
Seguo da tanto questo forum pur essendomi registrato solo adesso e vi faccio i complimenti per la fonte inesauribile di informazioni, grazie.
Chiedo a Voi con la speranza che possiate chiarirmi qualcosa che non ho trovato leggendomi tutte le normative in materia. Sto per aprire una gelateria artigianale in provincia di Como e sono iscritto alla CCIAA con il cod. 56.10.30 e volevo inserire nel locale una zona caffetteria senza servizio ai tavoli quindi senza somministrazione assistita. Nonostante due precedenti accessi al SUAP in fase progettuale per chiedere chiarimenti su proprio su questo argomento, non mi era mai stato posto nessun obbligo.
Oggi mi sono recato al SUAP per sapere come impostare la SCIAP e la funzionaria mi dice che la caffetteria comporta automaticamente l'attività di somministrazione e quindi mi chiede gli adeguamenti del locale dal punto di vista igienico sanitario. Ho ribattuto dicendo che non ho trovato nessuna legge che associ in automatico il caffè alla somministrazione e che varie sentenze anche recenti pare abbiano dato parere favorevole alle attività senza somministrazione assistita, ho chiesto alla funzionaria di indicarmi a quale norma facesse riferimento la quale, stando sul vago, mi ha detto di verificare sul sito Impresainungiorno dove avrei trovato tutte le risposte. Purtroppo anche sul sito non ho trovato niente che mi chiarisse la questione e ribadisco che prima di oggi, a mia specifica richiesta, il problema non era stato sollevato.
Vi chiedo cortesemente, se potete aiutarmi a dirimere la questione anche perché sono quasi pronto a presentare la SCIAP, ho il locale praticamente finito ed il problema mi è stato evidenziato solo adesso dicendomi che comunque avrò sicuramente un problema con l'ATS.
Vi ringrazio per l'attenzione, attendo una vs cortese risposta.
Buonasera.
Seguo da tanto questo forum pur essendomi registrato solo adesso e vi faccio i complimenti per la fonte inesauribile di informazioni, grazie.
Chiedo a Voi con la speranza che possiate chiarirmi qualcosa che non ho trovato leggendomi tutte le normative in materia. Sto per aprire una gelateria artigianale in provincia di Como e sono iscritto alla CCIAA con il cod. 56.10.30 e volevo inserire nel locale una zona caffetteria senza servizio ai tavoli quindi senza somministrazione assistita. Nonostante due precedenti accessi al SUAP in fase progettuale per chiedere chiarimenti su proprio su questo argomento, non mi era mai stato posto nessun obbligo.
Oggi mi sono recato al SUAP per sapere come impostare la SCIAP e la funzionaria mi dice che la caffetteria comporta automaticamente l'attività di somministrazione e quindi mi chiede gli adeguamenti del locale dal punto di vista igienico sanitario. Ho ribattuto dicendo che non ho trovato nessuna legge che associ in automatico il caffè alla somministrazione e che varie sentenze anche recenti pare abbiano dato parere favorevole alle attività senza somministrazione assistita, ho chiesto alla funzionaria di indicarmi a quale norma facesse riferimento la quale, stando sul vago, mi ha detto di verificare sul sito Impresainungiorno dove avrei trovato tutte le risposte. Purtroppo anche sul sito non ho trovato niente che mi chiarisse la questione e ribadisco che prima di oggi, a mia specifica richiesta, il problema non era stato sollevato.
Vi chiedo cortesemente, se potete aiutarmi a dirimere la questione anche perché sono quasi pronto a presentare la SCIAP, ho il locale praticamente finito ed il problema mi è stato evidenziato solo adesso dicendomi che comunque avrò sicuramente un problema con l'ATS.
Vi ringrazio per l'attenzione, attendo una vs cortese risposta.
[/quote]
Dille che sta sbagliando.
Ne abbiamo parlato da un decennio: https://www.google.com/search?q=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+somministrazione+non+assistita&oq=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+somministrazione+non+assistita&aqs=chrome..69i57j69i60j69i58j69i65.268j0j4&sourceid=chrome&ie=UTF-8
E recentissimamente il CONSIGLIO DI STATO ha messo fine ad ogni dubbio:
https://polizialocale-mase.blogspot.com/2019/12/e-consentito-ora-ad-ogni-esercizio-di.html
Grazie Dott. Chiarelli, è stato gentilissimo e velocissimo nella risposta, dato che mi hanno risposto che il problema è l'ATS, in questo momento sto mandando una mail all'ATS di competenza per capire se il loro orientamento coincide con quello che mi ha gentilmente risposto lei.
Ma a questo punto quando presenterò la SCIAP mi conviene farla invece che per attività artigianale farla come attività di vicinato?
Dimenticavo di precisare che non sono in possesso del SAB nel caso in cui fosse necessario per la Scia di vicinato
riferimento id:52631
Grazie Dott. Chiarelli, è stato gentilissimo e velocissimo nella risposta, dato che mi hanno risposto che il problema è l'ATS, in questo momento sto mandando una mail all'ATS di competenza per capire se il loro orientamento coincide con quello che mi ha gentilmente risposto lei.
Ma a questo punto quando presenterò la SCIAP mi conviene farla invece che per attività artigianale farla come attività di vicinato?
[/quote]
Persolamente suggerisco di NON CHIEDERE ad ATS ... non è un problema sanitario. E' amministrativo e se hai ragione ce l'hai senza dover chiedere ad altri.
Scusa la immediatezza ... ma fare domande all'organo di vigilanza non è una buona prassi ..
Dimenticavo di precisare che non sono in possesso del SAB nel caso in cui fosse necessario per la Scia di vicinato
[/quote]
NON SERVE il requisito professionale (SAB) per gli artigiani alimentari. Solo HACCP prima di iniziare
Ringrazio per le risposte e vi aggiorno sugli sviluppi.
L'Ats veterinaria competente l'ho contattata telefonicamente ieri prima del vs messaggio, un responsabile molto cortese mi ha confermato quello che dicevate (e del quale ne ero persuaso avendo letto tutto quello che ho trovato su questo forum) cioè che posso fare caffetteria senza somministrazione dicendomi che loro di sicuro non vanno a verificare queste cose durante le ispezioni ma verificano che non ci siano problemi dal punto di vista igienico-sanitario rinviandomi a chiedere all'ufficio di igiene, cosa che ho fatto ottenendo come risposta che quello che va bene per la veterinaria va bene anche per loro.
A questo punto inoltrerò la SCIAP al Suap come gelateria artigianale inserendo la frase (se siete d'accordo):
"Comunicazione aggiuntiva ai sensi dell'art. punto F/bis della legge agosto n° 248.
Prevedo il consumo immediato dei cibi prodotti nei locali adiacenti a quelli di produzione tramite arredi destinati all'uso senza che avvenga servizio assistito di somministrazione e con l'osservanza delle prescrizioni igienico-sanitarie.
Comunico altresì che prevedo la vendita complementare alla mia attività primaria di bevande in bottiglia, caffè, brioches, cioccolate, thè, tisane ed altro senza che avvenga il servizio di somministrazione."
Il geometra mi consiglia di inserire in SCIAP la richiesta di un'area commerciale all'interno del negozio per l'area occupata dal frigorifero delle bevande e per la zona caffè.
A questo punto chiedo a voi esperti se questa procedura è corretta, grazie ancora per l'attenzione.
Buonasera.
Seguo da tanto questo forum pur essendomi registrato solo adesso e vi faccio i complimenti per la fonte inesauribile di informazioni, grazie.
Chiedo a Voi con la speranza che possiate chiarirmi qualcosa che non ho trovato leggendomi tutte le normative in materia. Sto per aprire una gelateria artigianale in provincia di Como e sono iscritto alla CCIAA con il cod. 56.10.30 e volevo inserire nel locale una zona caffetteria senza servizio ai tavoli quindi senza somministrazione assistita. Nonostante due precedenti accessi al SUAP in fase progettuale per chiedere chiarimenti su proprio su questo argomento, non mi era mai stato posto nessun obbligo.
Oggi mi sono recato al SUAP per sapere come impostare la SCIAP e la funzionaria mi dice che la caffetteria comporta automaticamente l'attività di somministrazione e quindi mi chiede gli adeguamenti del locale dal punto di vista igienico sanitario. Ho ribattuto dicendo che non ho trovato nessuna legge che associ in automatico il caffè alla somministrazione e che varie sentenze anche recenti pare abbiano dato parere favorevole alle attività senza somministrazione assistita, ho chiesto alla funzionaria di indicarmi a quale norma facesse riferimento la quale, stando sul vago, mi ha detto di verificare sul sito Impresainungiorno dove avrei trovato tutte le risposte. Purtroppo anche sul sito non ho trovato niente che mi chiarisse la questione e ribadisco che prima di oggi, a mia specifica richiesta, il problema non era stato sollevato.
Vi chiedo cortesemente, se potete aiutarmi a dirimere la questione anche perché sono quasi pronto a presentare la SCIAP, ho il locale praticamente finito ed il problema mi è stato evidenziato solo adesso dicendomi che comunque avrò sicuramente un problema con l'ATS.
Vi ringrazio per l'attenzione, attendo una vs cortese risposta.
[/quote]
Dille che sta sbagliando.
Ne abbiamo parlato da un decennio: https://www.google.com/search?q=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+somministrazione+non+assistita&oq=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+somministrazione+non+assistita&aqs=chrome..69i57j69i60j69i58j69i65.268j0j4&sourceid=chrome&ie=UTF-8
E recentissimamente il CONSIGLIO DI STATO ha messo fine ad ogni dubbio:
https://polizialocale-mase.blogspot.com/2019/12/e-consentito-ora-ad-ogni-esercizio-di.html
[/quote]
Buongiorno Dottor Chiarelli.
Volevo sapere che valenza hanno le sentenze nn. 5195 e 5321 dell’aprile 2019 del TAR del Lazio che sembrano ribaltare quanto asserito dal Consiglio di Stato con la sentenza 2280, glielo chiedo perché il SUAP rimane fermo sulla sua posizione.
Grazie.
Ringrazio molto il dott. Chiarelli per le sue esaurienti risposte, purtroppo il SUAP è un muro di gomma e non accetta la sentenza del consiglio di stato. A beneficio mio e di altri utenti che si trovano nella mia condizione, vorrei conferma dei passi corretti:
Scia per gelateria artigianale con
Pianta 1:100 senza indicazione dei macchinari e della caffettiera
Inclusione della frase: Comunicazione aggiuntiva ai sensi dell'art. punto F/bis della legge agosto n° 248.
Prevedo il consumo immediato dei cibi prodotti nei locali adiacenti a quelli di produzione tramite arredi destinati all'uso senza che avvenga servizio assistito di somministrazione e con l'osservanza delle prescrizioni igienico-sanitarie.
Comunico altresì che prevedo la vendita complementare alla mia attività primaria di bevande in bottiglia, caffè, brioches, cioccolate, thè, tisane ed altro senza che avvenga il servizio di somministrazione."
Gli altri due problemi sono l'insegna dove dovrei scrivere anche caffetteria ed è sottoposta ad approvazione da parte del Comune.
La CCIAA, devo indicare tutto quello che venderò o produrrò?
Grazie ancora infinitamente.
Andrea
Ringrazio molto il dott. Chiarelli per le sue esaurienti risposte, purtroppo il SUAP è un muro di gomma e non accetta la sentenza del consiglio di stato. A beneficio mio e di altri utenti che si trovano nella mia condizione, vorrei conferma dei passi corretti:
Scia per gelateria artigianale con
Pianta 1:100 senza indicazione dei macchinari e della caffettiera
Inclusione della frase: Comunicazione aggiuntiva ai sensi dell'art. punto F/bis della legge agosto n° 248.
Prevedo il consumo immediato dei cibi prodotti nei locali adiacenti a quelli di produzione tramite arredi destinati all'uso senza che avvenga servizio assistito di somministrazione e con l'osservanza delle prescrizioni igienico-sanitarie.
Comunico altresì che prevedo la vendita complementare alla mia attività primaria di bevande in bottiglia, caffè, brioches, cioccolate, thè, tisane ed altro senza che avvenga il servizio di somministrazione."
Gli altri due problemi sono l'insegna dove dovrei scrivere anche caffetteria ed è sottoposta ad approvazione da parte del Comune.
La CCIAA, devo indicare tutto quello che venderò o produrrò?
Grazie ancora infinitamente.
Andrea
[/quote]
A mio avviso NON vi sono ostacoli a tutto quanto descritto, compresa installazione di macchinetta per caffè, anche professionale.
Compresa insegna con caffetteria.
Ovviamente nell'oggetto sociale va indicato tutto ...
Grazie, mi è tutto chiaro, la ringrazio per l'aiuto e imposterò la Scia in questo modo, manderò l'insegna per l'autorizzazione al Comune con anche la scritta caffetteria, cioccolateria, ecc. e indicherò nell'oggetto sulla Cciaa tutto quello che produrrò nel negozio.
Un'ultima cosa :dato che il suap potrà incaricare la Polizia Locale di verificare il mio esercizio, può essere utile andare a parlare con i vigili in maniera preventiva per sapere nel caso come intenderanno procedere? Non vorrei trovarmi con una sanzione per esercizio abusivo di somministrazione che prevede anche la chiusura del locale...
Buongiorno, vorrei sapere se avete risolto il problema. Essendo nella stessa situazione e mi sto scontrando con l ufficio sualp che non riconosce come somministrazione non assistita la macchina del caffè. Preciso che non ho nessuna sedia e tavolo. Solo un metro e mezzo dove poter bere un caffè velocemente. Che altre strade posso percorrere per non rinunciare. Grazie
riferimento id:52631Non ancora, ho contattato uno studio di esperti avvocati amministrativisti e sto aspettando la risposta, vi aggiornerò appena mi avranno risposto
riferimento id:52631Come promesso vi aggiorno, ho ricevuto la relazione dell'avvocato a cui mi sono rivolto il quale ha messo per iscritto che la macchina del caffè in un esercizio artigianale non configura somministrazione e quindi è possibile come detto dal dottor Chiarelli, l'importante è che non si faccia servizio al tavolo. Giovedì la farò protocollare in comune e vedremo la risposta del Suap.
riferimento id:52631
Come promesso vi aggiorno, ho ricevuto la relazione dell'avvocato a cui mi sono rivolto il quale ha messo per iscritto che la macchina del caffè in un esercizio artigianale non configura somministrazione e quindi è possibile come detto dal dottor Chiarelli, l'importante è che non si faccia servizio al tavolo. Giovedì la farò protocollare in comune e vedremo la risposta del Suap.
[/quote]
IN BOCCA AL LUPO ... purtroppo occorre battersi a volte per i propri diritti. ...
Purtroppo sono retaggi duri ad estinguersi. I miei avevano una osteria fine anni '60. Primi 70 per mettere la macchina del caffè hanno dovuto trasformare in pubblico esercizio di "bar" proprio perché a tazzulella era considerata tipica somministrazione. Grave che oggi un suap non distingua le diverse fattispecie.
riferimento id:52631Non so se ridere o piangere...sono stato al protocollo per presentare quella che si chiama "attività di consulenza funzionale all'istruttoria ai sensi dell'art 1 comma 3 decreto legislativo 222/2016", praticamente serve per chiedere al Suap il parere e la procedura da seguire per quello che si intende fare. Prescrivendo tale comma il pagamento dei diritti di segreteria, chiedo al protocollo l'ammontare degli stessi e non sapendolo mi mandano al Suap a chiedere. Al Suap sentendo parlare di attività di consulenza mi chiedono "ha già presentato la SCIA?"...ma di cosa stiamo parlando??? Faccio notare che la consulenza viene chiesta apposta PRIMA di presentare la SCIA per conoscere il parere dell'ufficio! La mia impressione è che non sapessero nemmeno di cosa parlassi, si sono confrontate in due per poi rispondermi che i diritti non sono dovuti, a mio parere si sono sbagliate perché invece sono previsti nel comma 3, adesso attendo risposta nei trenta giorni previsti.
riferimento id:52631Ho però un dubbio riguardo alla Scia, mi basterà la scia come laboratorio artigiano di gelateria anche se venderò caffè, bibite in bottiglia, pasticceria non prodotta da me o dovrò fare (anche) la Scia per negozio di vicinato? E se sì, necessita dei requisiti professionali?
riferimento id:52631
Ho però un dubbio riguardo alla Scia, mi basterà la scia come laboratorio artigiano di gelateria anche se venderò caffè, bibite in bottiglia, pasticceria non prodotta da me o dovrò fare (anche) la Scia per negozio di vicinato? E se sì, necessita dei requisiti professionali?
[/quote]
Serve anche la scia di vicinato con requisiti professionali (anche di preposto)
Dimenticavo di precisare che non sono in possesso del SAB nel caso in cui fosse necessario per la Scia di vicinato
[/quote]
NON SERVE il requisito professionale (SAB) per gli artigiani alimentari. Solo HACCP prima di iniziare
[/quote]
Dottor Chiarelli, mi sono però ricordato che prima mi era stata data risposta che non serviva il requisito, potrebbe chiarirmi meglio? Mi sembrava di aver letto anche in altri thread che se l'attività è accessoria non serviva la scia di vicinato, potrebbe chiarirmi meglio? Grazie
Ringrazio molto il dott. Chiarelli per le sue esaurienti risposte, purtroppo il SUAP è un muro di gomma e non accetta la sentenza del consiglio di stato. A beneficio mio e di altri utenti che si trovano nella mia condizione, vorrei conferma dei passi corretti:
Scia per gelateria artigianale con
Pianta 1:100 senza indicazione dei macchinari e della caffettiera
Inclusione della frase: Comunicazione aggiuntiva ai sensi dell'art.3 punto F/bis della legge 4 agosto n° 248.
Prevedo il consumo immediato dei cibi prodotti nei locali adiacenti a quelli di produzione tramite arredi destinati all'uso senza che avvenga servizio assistito di somministrazione e con l'osservanza delle prescrizioni igienico-sanitarie.
Comunico altresì che prevedo la vendita complementare alla mia attività primaria di bevande in bottiglia, caffè, brioches, cioccolate, thè, tisane ed altro senza che avvenga il servizio di somministrazione."
Gli altri due problemi sono l'insegna dove dovrei scrivere anche caffetteria ed è sottoposta ad approvazione da parte del Comune.
La CCIAA, devo indicare tutto quello che venderò o produrrò?
Grazie ancora infinitamente.
Andrea
[/quote]
A mio avviso NON vi sono ostacoli a tutto quanto descritto, compresa installazione di macchinetta per caffè, anche professionale.
Compresa insegna con caffetteria.
Ovviamente nell'oggetto sociale va indicato tutto ...
[/quote]
Anche qui non mi aveva parlato dei requisiti, mi scusi ma è importante, grazie
Copio e incollo dal sito suap.regione.fvg.it:
Gli esercizi di somministrazione hanno facoltà di vendere per asporto, senza ulteriori titoli autorizzativi, gli alimenti e le bevande che somministrano (mentre per la vendita di articoli del settore non alimentare, ad esempio, gadget, devono presentare la SCIA di vicinato).
NON SERVE il requisito professionale (SAB) per gli artigiani alimentari che vendono i prodotti da loro preparati (pizza, pane ecc...)
Se si vendono prodotti di terzi occorre la scia di vicinato alimentare e requisiti.
Solo per gli ESERCIZI DI SOMMINISTRAZIONE (non quelli di somministrazione non assistita) è possibile vendere per asporto i prodotti somministrati.
Ok, quindi se ho capito bene presenterò 2 Scia, una come gelateria artigiana e una come negozio alimentare di vicinato, devo nominare un preposto con il Sab, i bagni per il pubblico comunque non servono, è corretto?
riferimento id:52631
Solo per gli ESERCIZI DI SOMMINISTRAZIONE (non quelli di somministrazione non assistita) è possibile vendere per asporto i prodotti somministrati.
[/quote]
Scusi ma allora in somministrazione non assistita cosa posso vendere?
Aggiungo una cosa: è vero che avendo due scia devo avere 2 zone distinte in negozio con 2 casse separate?
Scusi ma allora in somministrazione non assistita cosa posso vendere?
[color=red]TUTTO QUELLO CHE VUOLE, ma deve presentare scia di vicinato.[/color]
Aggiungo una cosa: è vero che avendo due scia devo avere 2 zone distinte in negozio con 2 casse separate?
[color=red]NON è vero, nessuna norma lo prescrive e sarebbe illogica[/color]
Grazie Dottor Chiarelli, tutto chiaro, dopodomani ho appuntamento con il commercialista ed il geometra per impostare le scia, vediamo che altri documenti mi chiederanno.
Un cordiale saluto
Assodato che presenterò la scia di gelateria artigianale e anche quella per esercizio alimentare di vicinato, questo può tornare utile e rafforzare la mia posizione di richiesta della macchina del caffè o è ininfluente?
Grazie
Assodato che presenterò la scia di gelateria artigianale e anche quella per esercizio alimentare di vicinato, questo può tornare utile e rafforzare la mia posizione di richiesta della macchina del caffè o è ininfluente?
Grazie
[/quote]
La SCIA DI VICINATO fa scattare la somministrazione non assistita. Che consente anche la macchinetta ... rafforza la posizione ma non impedisce che se il Comune si è impuntato nel negare ... siate costretti ad andare in giudizio
Ma la somministrazione non assistita per il caffè potevo già farla in base a quanto mi aveva già risposto dottor Chiarelli, o sbaglio? Comunque è un punto a mio favore, intanto ho trovato il preposto, l'importante è che non mi possano chiedere i bagni per il pubblico perché lo spazio fisico non ce l'ho, poi se dovremo andare in giudizio ci andremo, il Comune dovrà motivare il diniego e dirmi in base a quale norma.
riferimento id:52631Altra cosa, se la scia di vicinato fa scattare la somministrazione non assistita, in base a cosa potranno negarmi l'installazione della macchina da caffè?
riferimento id:52631Il Suap ha risposto che è consentita la vendita di prodotti alimentari di propria produzione tramite l'utilizzo degli arredi dell'azienda e di stoviglie a perdere, la mia richiesta era però l'attività di consulenza funzionale all'istruttoria, dovevo sapere se e come mettere una macchina del caffè, praticamente non hanno risposto al quesito scrivendo tutt'altro
riferimento id:52631Domanda per il Dottor Chiarelli: come negozio di vicinato alimentare, dovendo scegliere tra i codici ATECO presenti, mi pare che quello più consono al mio caso sia il 47.11.40 "minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari", potrebbe darmi un consiglio?
La ringrazio
Domanda per il Dottor Chiarelli: come negozio di vicinato alimentare, dovendo scegliere tra i codici ATECO presenti, mi pare che quello più consono al mio caso sia il 47.11.40 "minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari", potrebbe darmi un consiglio?
La ringrazio
[/quote]
Quando si sceglgono i codici ATECO, visto che sono "gratis" meglio ABUNDARE QUAM DEFICERE ... 47.11.40 ok, ma ne valuterei anche altri.
SENTIRE COMMERCIALISTA ... vedo che siete molto autonomi e tendete a fare da voi ... nobile, ma rischioso.
I professionisti ci sono per questo ... c'è un simpatico detto:
[img width=185 height=300]https://i.pinimg.com/originals/df/de/a8/dfdea8c6f287426d9cdb49b51b1760e1.jpg[/img]
Grazie per la risposta. Autonomi non direi, ho un commercialista che mi segue, un geometra per le pratiche, uno studio di avvocati per il problema col Suap. Il problema è che il commercialista era incerto sul codice Ateco e mi suggeriva quello della caffetteria che credo mi avrebbe dato la cosiddetta zappa sui piedi, ecco la mia domanda a voi, non era per il "fai da te". Mi avete dato un suggerimento interessante di valutare anche altri codici, grazie
riferimento id:52631Oggi si sono presentati i Carabinieri che mi contestano la macchina del caffè e l'uso di stoviglie non monouso come indicato dalla legge della regione Lombardia del 2009. Ho consegnato la relazione dell'avvocato e mi faranno sapere ma non sono andati via convinti delle mie ragioni
riferimento id:52631
Oggi si sono presentati i Carabinieri che mi contestano la macchina del caffè e l'uso di stoviglie non monouso come indicato dalla legge della regione Lombardia del 2009. Ho consegnato la relazione dell'avvocato e mi faranno sapere ma non sono andati via convinti delle mie ragioni
[/quote]
I CONTROLLI fanno parte del corretto operato della PA.
Sicuramente approfondiranno la questione anche e soprattutto grazie alla relazione dell'avvocato.
Buongiorno,
mi chiamo Alessandro e innanzitutto vi ringrazio per il materiale gratuito che fornite alla community.
Vorrei aprire una pasticceria-caffetteria per mia moglie (pasticcera), in Lombardia e con somministrazione non assistita.
Che voi sappiate, le normative regionali in Lombardia, vietano l'utilizzo di una macchina da caffè professionale?
La regione mi ha risposto via email che la macchina del caffè rientra tra gli strumenti caratteristici di attività di somministrazione, senza citarmi la normativa regionale ma in contrasto con quanto dice la legge. Sono in confusione. :-\
vi ringrazio per eventuale risposta /delucidazione.
saluti
Buongiorno, se si rilegge tutto dall'inizio trova la risposta che cerca
riferimento id:52631
Oggi si sono presentati i Carabinieri che mi contestano la macchina del caffè e l'uso di stoviglie non monouso come indicato dalla legge della regione Lombardia del 2009. Ho consegnato la relazione dell'avvocato e mi faranno sapere ma non sono andati via convinti delle mie ragioni
[/quote]
I CONTROLLI fanno parte del corretto operato della PA.
Sicuramente approfondiranno la questione anche e soprattutto grazie alla relazione dell'avvocato.
[/quote]
Difatti non mi sono minimamente scomposto, anzi gli ho fatto un trattato sulle normative oltre a fornire una copia della relazione dell'avvocato, adesso aspetto che tornino con la risposta...
C'è una cosa che non mi è chiara riguardo l'ordinanza restrittiva per attività di ristorazione bar, pub, ecc.indicate alla lettera h), la mia gelateria artigianale nonché negozio di vicinato alimentare, se interpreto bene, non appartiene a queste categorie ma alla categoria indicata alla lettera i) quindi dovrei solo far rispettare la distanza di un metro fra le persone, è corretto?
riferimento id:52631Ho aperto la mia attività il 6 febbraio, il Suap o chi per esso, ha 60 giorni per verificare la pratica ed eventualmente chiedere documentazione integrativa o sospendere l'attività. Trascorso questo tempo senza notizie posso ritenermi al sicuro che sia tutto a posto? Possono intervenire anche oltre i 60 giorni?
Altra domanda : la CCIAA dopo un mese mi ha mandato la comunicazione che si è concluso l'iter di verifiche e la mia attività risulta ora operativa, sono due procedimenti in qualche modo collegati tra loro?
Grazie per la risposta