[color=red][size=18pt][b]Codice di comportamento negli Enti Locali - approfondimento (09/11/2019)[/b][/size][/color]
[img width=300 height=208]https://scontent.fcia1-1.fna.fbcdn.net/v/t1.0-9/74611492_10221780616693894_4607723915391795200_o.jpg?_nc_cat=105&_nc_eui2=AeHn9o-7rw0nji8Y3apOsrKcfZnoNG05vJqjyS9ayLU6InBqI_nOzi3tH0JH4yKWHGqyMnL4LY-TEA0qE7_FxXa2NCSgUZ6_WFiUmouVvXYvxQ&_nc_oc=AQk4loyBCJ91qQ858cYlg9EsuyUe4oTo5ZQVlpGlkhbJmg1MUvxoul7rLzNzoHvhTGk&_nc_ht=scontent.fcia1-1.fna&oh=7d19c05c3483e75e0d5d76c04f202ca4&oe=5E531AEC[/img]
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Se non basta un codice per tutta la funzione pubblica, se ne facciano di specifici per i vari comparti. Devono comunque restare eteronomi rispetto alle singole amministrazioni. Se i vertici fanno le regole loro stessi, la loro onnipotenza aumenterà la possibile corruzione anziché fermarla.
La riprovazione da parte della comunità è più legge del branco che etica.
Non è l'amministrazione che SI dà le regole, ma il vertice che le dà e qualcun altro che le subisce