Data: 2019-09-26 20:30:43

Adempimenti apertura ingrosso alcolici

Buonasera a tutti e complimenti per la gestione del forum e la disponibilità degli esperti.
Ho un cruccio da risolvere e , dopo varie ricerche con il buon google, commercialisti, camera di commercio e SUAP non ho ancora ottenuto una risposta univoca.
L' unica pagina che offre informazioni consone pare proprio essere omniavis.
Vorrei aprire una attività di commercio all' ingrosso di prodotti superalcolici (liquori) producendo conto terzi presso una distilleria delle ricette che ho sviluppato grazie al mio know-how e con l' ausilio di esperti del settore.
La suddetta attività sarà sprovvista di magazzino per lo stoccaggio, ovvero effettuerò un ingrosso senza deposito, la quale attività, secondo la mia commercialista, non richiede congiuntamente alla comunicazione unica la presentazione della SCIA al comune.
Secondo il gentile operatore dell' ufficio URP del mio comune il commercio all' ingrosso è vietato su tutto il territorio comunale, eccetto per una piccola parte del territorio destinato a un centro commerciale cinese (non voglio aprire un METRO suvvia!)
L' attività a livello pratico sarà molto semplice: sede legale a casa mia, prendo X bottiglie dal produttore e le porto al cliente, ovviamente il prodotto esce dal produttore in regime di accisa assolta e con tutti gli adempimenti di produzione ed imbottigliamento del caso assolti.
L' azienda che ho intenzione di aprire per politica imprenditoriale dovrà partire con il minor impatto economico possibile, quindi NO magazzino.
Volevo chiedere a voi esperti se:

1)è possibile presentare una domanda per aprire un' azienda di commercio all' ingrosso senza deposito e quindi non dover presentare SCIA?

2) questo tipo di attività è soggetta a licenza UTIF ?

per quanto riguarda la licenza UTIF la normativa è molto confusa, è un commercio all' ingrosso, non c' è trasformazione ne stoccaggio, le notizie che ho trovato su internet parlano di abolizione per le attività di vendita al dettaglio dal 2017 al 2019 ma non parla assolutamente della vendita ingrosso senza deposito (per la vendita con deposito so che è obbligatoria)

3) nel caso in cui la licenza UTIF sia obbligatoria per il mio tipo di attività è possibile ottenerla senza avere la SCIA?

Grazie in anticipo della disponibilità.

riferimento id:51583

Data: 2019-09-27 18:30:24

Re:Adempimenti apertura ingrosso alcolici

In attesa del contributo di Mario segnalo:

[color=red][size=18pt]Licenza fiscale alcolici dopo il DL 34/2019 - cronistoria e analisi normativa - (25/09/2019)
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=51569.0[/size][/color]

riferimento id:51583

Data: 2019-09-27 19:43:53

Re:Adempimenti apertura ingrosso alcolici

Grazie Simone
Ho letto con attenzione la dispensa e il formulario per presentare domanda all’ agenzia delle dogane ed entrambi parlano continuamente di Scia.
In particolar modo la dispensa parla molto di commercio al minuto e non all’ ingrosso non analizzando mai un caso parallelo al mio. Aspettiamo delucidazioni da Mario

riferimento id:51583

Data: 2019-09-28 06:21:38

Re:Adempimenti apertura ingrosso alcolici

La faccenda mi sembra ingarbugliata e andrebbe approfondita nei dettagli. Qua sul forum posso darti le chiavi di lettura. Faccio una sintesi ad uso di tutti i lettori.

Partiamo da quello che dice il commercialista. Non esiste una “SCIA unica” in generale. Esistono le procedure abilitative così come individuate dalle varie leggi. Le procedure abilitative hanno un oggetto preciso e una norma di rifomento precisa. Esistono abilitazioni sotto forma di “autorizzazione”, di “SCIA”, di “comunicazione” ecc. ed esistono attività che non sono sottoposte a nessun adempimento abilitativo, quindi libere per definizione (fatte salvi gli adempimenti fiscali, contributivi, ecc.).

Quando l’esercizio di un’attività richiede la presentazione contestuale di due o più SCIA, o di SCIA + comunicazione, si parla di SCIA Unica.
Il Commercio. In sintesi, è definito commercio quell’attività economico-professionale che consiste nell’acquistare un prodotto da terzi (assumerne la proprietà) e rivenderlo, tal quale (o con una minima affinatura) al consumatore finale (commercio al dettaglio) oppure ad un altro utilizzatore professionale (commercio all’ingrosso).
Per l’esercizio dell’attività del commercio al dettaglio occorre una SCIA (esercizi di vinato oppure altre forme di commercio come quelle a distanza – per le grandi strutture occorre un’autorizzazione), per l’esercizio di quello all’ingrosso una mera comunicazione. in entrambi i casi, se i prodotti sono alimentari, si aggiunge la SCIA sanitaria ex Reg. CE 852/04 (tralascio i casi particolari di cui al Reg. CE 853/04). Per il commercio di alimenti occorrono i requisiti professionali.

Accanto al commercio c’è la c.d. vendita diretta. Un soggetto vende ciò che produce partendo dalle materie prime. In questo caso, un artigiano, un industriale, un imprenditore agricolo possono vendere i beni che hanno prodotto senza entrare nel campo applicativo della normativa sul commercio. Quindi, da un punto di vista amministrativo, niente SCIA né comunicazione per avvio attività. Se i prodotti sono alimentari, a monte ci sarà, lo stesso, una SCIA ex Reg. CE 852/04 o un riconoscimento ex Reg. CE 853/04. Tuttavia, anche la vendita diretta soggiace alla normativa del commercio se NON è effettuata presso i locali di produzione o attigui (apri un punto vendita in centro – quel punto vendita diventa, ex lege, un esercizio di commercio anche se vendi solo beni prodotti in azienda).

Relativamente la commercio (ingrosso o dettaglio) posso aggiungere che occorre la SCIA o la comunicazione anche se questo viene effettuato senza sede fissa e senza magazzino (il commercio tramite Internet è l’esempio più classico). Nella realtà posso acquistare un bene e rivenderlo a terzi senza che questo bene passi, materialmente, dalle mie mani (nel tuo caso, se il produttore fattura la vendita nei tuoi confronti e te fatturi la vendita al tuo cliente, è commercio). Se questa attività riguarda alimenti, l’interpretazione ufficiale vuole che si applichi ugualmente la notifica sanitaria ex Reg. CE 852/04. Le attività di intermediazione anche senza deposito o manipolazione dell’alimento (c.d. brokeraggio), in ossequio alla circolare del Ministero della Salute n. 41148 del 10 dicembre 2012, hanno l’obbligo della registrazione ai sensi del Regolamento CE n. 852/2004 e del mantenimento della tracciabilità dei prodotti.

Relativamente al fatto del divieto sul territorio comunale, mi sembra un tantino esagerato. Occorre vedere nel dettaglio lo strumento urbanistico comunale ma, in genere, un deposito per il commercio all’ingrosso è compatibile con il commerciale in senso lato: qualsiasi fondo commerciale può andare bene. Sulla questione sentirei un geometra locale per la verifica. Se poi l’attività è senza sede fissa (brokeraggio), il problema non si pone perché è sufficiente una stanza di un ufficio.

Riguardo alle accise è competente l’Ag. DDMM. Anche in questo caso, l’interpretazione vuole che siano sottoposti alla denuncia fiscale e alla licenza fiscale gli “esercizi di vendita “ in generale a prescindere dal fatto che ci sia o meno il deposito (vedi art. 29, comma 2 e 4 dell’art. 29 del d.lgs. n. 504/1995. In ogni caso io telefonerei all’ufficio delle dogane di zona.
La denuncia fiscale si assolve unitamente alla comunicazione al SUAP per il commercio all’ingrosso ai sensi del d.lgs. n. 222/2016. Poi occorre sentire le Dogane per l’effettivo rilascio della licenza fiscale

Vedi questo vecchio post: http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=30444.0

riferimento id:51583

Data: 2019-09-28 07:25:39

Re:Adempimenti apertura ingrosso alcolici

Buongiorno Mario,
Grazie per le approfondte delucidazioni.
Avevo gia letto il post linkato, le situazioni sono simili, mi farebbe piacere capire come ha risolto l’ altro utente.
Il tipo di attività, come da te correttamente accennato sarà senza sede fissa (brokeraggio).
La sede legale sarà a casa mia, corretto, quindi fittiziamente in un edificio adibito a scopo residenziale.
Ora per presentare scia o dichiarazione sanitaria viene richiesta la planimetria dei locali, per ovvie ragioni non posso mandargli la mappa di camera mia...
Per quanto riguarda la licenza UTIF non c’ è problema, è obbligatoria e anche abbastanza semplice ottenerla però c’ è nella dichiarazione un campo da compilare che vuole il numero di SCIA!! In comune sono gia andato 4 volte, in camera di commercio la fanno troppo semplice, l’ agenzia delle dogane risponde alle mail quando vuole lei.
Gentile Mario mi dia l’ ultimo consiglio: a chi si deve rivolgere un giovane che nel 2019 ha voglia di fare impresa ma che purtroppo in Italia deve scontrarsi con questi continui loop (chieda alla sua commercialista-chieda alle dogane-chieda alla camera di commercio-chieda alla commercialista) ?!?

riferimento id:51583

Data: 2019-09-30 16:40:53

Re:Adempimenti apertura ingrosso alcolici

La notifica sanitaria NON prevede, ex lege, nessun allegato. Se lo impongono commettono un piccolo abuso.
Le attività senza magazzino è chiaro che non devono indicare una sede fisica/operativa.

Basta indicare il prot. della SCIA o l'identificativo univoco/ricevuta della trasmissione telematica

A chi rivolgersi... occorre dei professionisti che abbiano esperienza amministrativa/fiscale e poi c'è OMNIAVIS :-)

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