Buongiorno,
un soggetto che vuole avviare l'attività di vendita in esercizio di vicinato alimentare (frutta e verdura) e contestualmente vendere gli stessi prodotti lavorati (verdura cotta o piatti pronti), è sufficiente che presenti scia per avvio attività in esercizio di vicinato con allegata la notifica sanitaria o deve presentare anche la scia per l'attività di trasformazione di alimenti?
Grazie
SCIA per vicinato + notifica sanitaria per trasformazione e vendita di alimenti
In fun dei conti la “vecchia” SCIA A altro non era che una notifica sanitaria...
SCIA per vicinato + notifica sanitaria per trasformazione e vendita di alimenti
In fun dei conti la “vecchia” SCIA A altro non era che una notifica sanitaria...
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Mi inserisco nel post per porre un quesito.
Abbiamo ricevuto da un Caseificio Sociale una Scia per un esercizio di vicinato. Il soggetto in possesso dei requisiti professionali dichiara di essere in possesso di un diploma o di laurea conseguito presso un istituto olandese nel 2017 con materie attinenti alla "Specializzazione in product design focalizzata sul disegno e lo sviluppo di prodotti nuovi e rinnovati dal punto di vista del consumatore e la creazione di modelli per la formulazione di nuovi prodotti o processi produttivi unito alla capacità di predizione della qualità di un prodotto dal punto di vista quantitativo".
Ora, a parte la sbrodolata che come da italica usanza tende ad usare parole forbite ad minchiam e poi non significare praticamente nulla, in che modo io posso o devo accertarmi che questo titolo sia riconosciuto per l'attività di commercio alimentare?
A quale autorità spetta la certificazione della corrispondenza? E io, nel caso, devo specificatamente chiedere che mi trasmettano tale certificazione, a pena di bloccare la Scia?
Grazie.
In linea generale, il riconoscimento o l'equipollenza dei titoli di studio, a seconda delle finalità (di studio o professionali) sono di competenza di diverse Autorità italiane:
• Gli Uffici Scolastici Provinciali per quanto concerne l'equipollenza dei diplomi di livello pre-universitario.
• Le Università per quanto concerne l'equipollenza dei titoli di studio esteri di livello accademico.
• Il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca per l'equipollenza accademica dei PhD esteri.
•I Ministeri competenti per materia per quanto concerne il riconoscimento dei titoli abilitanti allo svolgimento di professioni regolamentate (es: medico, avvocato..)
Se non hai certezza che l'impresa sia priva del requisito procedi con la conformazione senza sospensione.
In linea generale, il riconoscimento o l'equipollenza dei titoli di studio, a seconda delle finalità (di studio o professionali) sono di competenza di diverse Autorità italiane:
• Gli Uffici Scolastici Provinciali per quanto concerne l'equipollenza dei diplomi di livello pre-universitario.
• Le Università per quanto concerne l'equipollenza dei titoli di studio esteri di livello accademico.
• Il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca per l'equipollenza accademica dei PhD esteri.
•I Ministeri competenti per materia per quanto concerne il riconoscimento dei titoli abilitanti allo svolgimento di professioni regolamentate (es: medico, avvocato..)
Se non hai certezza che l'impresa sia priva del requisito procedi con la conformazione senza sospensione.
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Quindi io ho il dovere di chiedere che esibiscano tale certificazione di corrispondenza? Cioè è un documento necessario per la pratica, non possono rifiutarsi di produrlo?
Posso tranquillamente lasciar proseguire, chiedendo la conformazione (magari dando 30/60 gg), ma voglio essere sicuro di chiedere qualcosa che sia dovuto per non sentirmi rispondere che non ne avrebbero obbligo.
Grazie.
È un documento che devono allegare.
In teoria potrebbero citare gli estremi del documento (se univocamente identificabile): nel qual caso starebbe al SUAP fare la verifica con la PA che lo ha rilasciato.
Per esperienza lo allegano.
Confermo che a mio avviso devi chiedere conformazione (senza sospensione)
È un documento che devono allegare.
In teoria potrebbero citare gli estremi del documento (se univocamente identificabile): nel qual caso starebbe al SUAP fare la verifica con la PA che lo ha rilasciato.
Per esperienza lo allegano.
Confermo che a mio avviso devi chiedere conformazione (senza sospensione)
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A mio avviso, trattandosi di AUTOCERTIFICAZIONE, puoi fare conformazione solo se hai ELEMENTI CERTI della carenza del titolo o del suo riconoscimento.
Come detto da Alberto ci sono autorità specifiche che devono riconoscere il titolo per essere valido in Italia ma se non hai evidenza che questo riconoscimento manchi chiedi CHIARIMENTI senza sospensione. .... se gli manca suggeriscigli di ritirare la scia per evitare le eventuali false dichiarazioni
È un documento che devono allegare.
In teoria potrebbero citare gli estremi del documento (se univocamente identificabile): nel qual caso starebbe al SUAP fare la verifica con la PA che lo ha rilasciato.
Per esperienza lo allegano.
Confermo che a mio avviso devi chiedere conformazione (senza sospensione)
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A mio avviso, trattandosi di AUTOCERTIFICAZIONE, puoi fare conformazione solo se hai ELEMENTI CERTI della carenza del titolo o del suo riconoscimento.
Come detto da Alberto ci sono autorità specifiche che devono riconoscere il titolo per essere valido in Italia ma se non hai evidenza che questo riconoscimento manchi chiedi CHIARIMENTI senza sospensione. .... se gli manca suggeriscigli di ritirare la scia per evitare le eventuali false dichiarazioni
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Hanno integrato trasmettendo attestazione della laurea triennale conseguita in Italia (che sarebbe bastata sin dall'origine).
In corso d'opera mi è però venuto un altro dubbio: la Scia trasmessa riguarda un esercizio di vicinato di vendita alimentare, effettuata da questo Caseificio Sociale. Segnalano che la vendita avviene in un fabbricato accatastato come D/10. E' compatibile l'attività con la destinazione d'uso?
Cosa devo fare? Mi è pure sorto il dubbio che in realtà il Caseificio volesse segnalare la vendita diretta dei prodotti da parte dell'attività agricola, piuttosto che un vero e proprio esercizio di vicinato.
Quale iter devo seguire adesso? Chiederò ovviamente parere al mio Ufficio tecnico circa i requisiti urbanistici e di destinazione d'uso. E poi?
Grazie ancora.
Segnalano che la vendita avviene in un fabbricato accatastato come D/10. E' compatibile l'attività con la destinazione d'uso?
[color=red]D/10 e destinazione d'uso sono CONCETTI DISTINTI:
https://www.youtube.com/watch?v=roMxXwdzS3Q
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Cosa devo fare?
[color=red]Verificare sotto il profilo edilizio e semmai rifare accatastamento. Vedi video[/color]
Mi è pure sorto il dubbio che in realtà il Caseificio volesse segnalare la vendita diretta dei prodotti da parte dell'attività agricola, piuttosto che un vero e proprio esercizio di vicinato.
[color=red]Allora siamo fuori dal commercio e anche il problema della destinazione d'uso non si pone[/color]
Quale iter devo seguire adesso? Chiederò ovviamente parere al mio Ufficio tecnico circa i requisiti urbanistici e di destinazione d'uso. E poi?
[color=red]Non è un tuo problema. Loro hanno fatto scia di vicinato ... semmai informalmente ricordagli che avrebbero potuto scegliere il 228/2001 ... ma tu sei il controllore e non il consulente commerciale[/color]