Buongiorno a tutti e complimenti per il servizio che svolgete,
mi chiamo Riccardo, sono della prov. di Padova ed ho un quesito da sottopore e, più precisamente, vorrei conoscere se esiste una normativa che imponga la presenza di due servizi igienici all'interno di pubblico esercizio (uno per il pubblico ed uno per gli addetti) in considerazione del fatto che alcune ASL ne chiedono uno, altre invece due.
A volte mi trovo di fronte a delle linee guida ad indirizzo igienico sanitario edilizio emanate dalle ASL, in cui i dirigenti affermano che bisogna espressamente attenersi a quanto disposto, (es. la richiesta della presenza di due bagni) ma di cui però non si conoscono e, nessuno, ripeto nessuno, sa indicare gli estremi di delibera in cui si attesti in maniera univoca che quanto disciplinato nelle linee guida sia stato ufficialmente recepito.
Grazie anticipatamente
Riccardo
Buongiorno a tutti e complimenti per il servizio che svolgete,
mi chiamo Riccardo, sono della prov. di Padova ed ho un quesito da sottopore e, più precisamente, vorrei conoscere se esiste una normativa che imponga la presenza di due servizi igienici all'interno di pubblico esercizio (uno per il pubblico ed uno per gli addetti) in considerazione del fatto che alcune ASL ne chiedono uno, altre invece due.
A volte mi trovo di fronte a delle linee guida ad indirizzo igienico sanitario edilizio emanate dalle ASL, in cui i dirigenti affermano che bisogna espressamente attenersi a quanto disposto, (es. la richiesta della presenza di due bagni) ma di cui però non si conoscono e, nessuno, ripeto nessuno, sa indicare gli estremi di delibera in cui si attesti in maniera univoca che quanto disciplinato nelle linee guida sia stato ufficialmente recepito.
Grazie anticipatamente
Riccardo
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Ciao, e grazie per i complimenti
La disciplina sui servizi igienici nelle attività produttive è di due tipi:
1) NORME DI SICUREZZA SUL LAVORO (dlgs 81/2008) che prescrivono inderogabilmente la presenza di un servizio igienico in tutte le imprese nelle quali vi sia almeno un addetto (a prescindere da dimensioni e natura dell'impresa).
2) NORME IN MATERIA DI IGIENE ALIMENTARE. Un tempo (prima del 2007, anno di entrata in vigore del regolamento CE 852/2004), i requisiti igienico-sanitari erano definiti dai REGOLAMENTI COMUNALI DI IGIENE integrati eventualmente da linee guida dell'azienda sanitaria (o della Regione), comunque fatti propri dai regolamenti di igiene.
Il tuo quesito verte essenzialmente sul secondo punto.
In estrema sintesi: la normativa comunitaria ha reso DISAPPLICABILI i regolamenti comunali e pertanto essi non hanno più valore cogente (vedi questo esempio: http://www.comune.manciano.gr.it/regolamenti/regolamento_igiene.pdf).
Il nuovo sistema è tutto incentrato sull'autocontrollo e sulla determinazione, da parte dell'imprenditore, dei requisiti minimi essenziali tenuto conto delle migliori prassi igieniche e dei manuali di prassi igieniche.
QUINDI la risposta è: non esiste una regola per il bagno per il pubblico ma allo stesso tempo non se ne può escludere la necessità in funzione della tipologia dell'attività.
Le regole in concreto sono pertanto il frutto dell'analisi, caso per caso, supportata da documenti scientifici a cui possono contribuire anche le ASL con le proprie linee guida (in quanto organo di vigilanza l'ASL può prescrivere la dotazione di servizi igienici minimi).
In questo senso vedi:
http://www.asl.pavia.it/webasl/eventi.nsf/risRicDom/FED92F9FA80BFEDCC125778B003654BB/$File/Allegato%20A_Bar.pdf
http://www.ulss12.ve.it/docs/file/sian/REQUISITI%20FOOD%202010.pdf
http://www.geometrabrun.it/linee%20guida%20sanitaria.pdf
http://prevenzione.ulss20.verona.it/igiene1_faq.html
Per ulteriori approfondimenti suggerisco:
http://www.salute.gov.it/sicurezzaAlimentare/paginaInternaMenuSicurezzaAlimentare.jsp?id=1187&lingua
Buonasera,
inanzitutto voglio ringraziare il Dott. Simone Chiarelli per la tempestiva ed esaustiva risposta,
in secondo luogo volevo un suo parere a riguardo della legittimità di queste linee guida che le ASL territorialmente competenti emanano, ma di cui non si conoscono gli estremi di delibera a supporto della regolarizzazione dell'atto, quindi, si potrebbe supporre che possono essere impugnati nelle sedi competenti.
A titolo esemplificativo e non esaustivo l'ULSS 18 di Rovigo richiede due servizi igienici per l'apertra di un pubblico esercizio (bar), come tante altre ASL d'altra parte
http://www.azisanrovigo.it/media//strutture/SPSAL/standardigiencoediliziMAY2008%20_2_.pdf,
mentre l'ULSS 16 di Padova richiede un solo servizio igienico, che può essere utilizzato sia dagli avventori che dagli addetti e, in fin dei conti, un bagno in più o in meno va incidere sulle tasche del neo imprenditore di qualche migliaia di euro....non è certo un dettaglio di poco conto
Grazie anticipatamente
Riccardo
Buonasera,
inanzitutto voglio ringraziare il Dott. Simone Chiarelli per la tempestiva ed esaustiva risposta,
in secondo luogo volevo un suo parere a riguardo della legittimità di queste linee guida che le ASL territorialmente competenti emanano, ma di cui non si conoscono gli estremi di delibera a supporto della regolarizzazione dell'atto, quindi, si potrebbe supporre che possono essere impugnati nelle sedi competenti.
A titolo esemplificativo e non esaustivo l'ULSS 18 di Rovigo richiede due servizi igienici per l'apertra di un pubblico esercizio (bar), come tante altre ASL d'altra parte
http://www.azisanrovigo.it/media//strutture/SPSAL/standardigiencoediliziMAY2008%20_2_.pdf,
mentre l'ULSS 16 di Padova richiede un solo servizio igienico, che può essere utilizzato sia dagli avventori che dagli addetti e, in fin dei conti, un bagno in più o in meno va incidere sulle tasche del neo imprenditore di qualche migliaia di euro....non è certo un dettaglio di poco conto
Grazie anticipatamente
Riccardo
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Ciao, grazie a te per usare questo forum con questi interessanti spunti.
PROBLEMA FORMALE: a mio avviso la ASL ben può dettare delle linee guida (che si possono differenziare anche territorialmente) per limitare la propria discrezionalità anche se ritengo che, qualora riguardino requisiti strutturali (come i bagni) esse non possano essere nette e far riferimento esclusivo alla tipologia astratta di esercizio.
Non tutti i bar sono uguali e necessitano delle medesime condizioni igieniche. I requisiti igienici vanno personalizzati, come vuole il regolamento CE 852 ed in generale il pacchetto di igiene del 2004.
In ogni caso la ASL qualora intenda richiedere detti requisiti lo deve fare nell'esercizio del suo potere PRESCRITTIVO ai sensi dei regolamenti 852 e 882 del 2004. NON SPETTA AL COMUNE prescrivere detti requisiti nè richiederli nell'ambito della notifica. La notifica è comunque valida e regolare. La ASl prescriverà il bagno aggiuntivo ed il TAR deciderà se ha ragione o torto e se del caso il dirigente della ASL pagherà i danni.
PROBLEMA SOSTANZIALE: in Italia eravamo abituati alle autorizzazioni sanitarie del Sindaco, che facevano comodo e piacere a molti. Ancora oggi si applica il nuovo pacchetto di igiene con la mentalità del 1962 e quindi si vuole passare del Comune per prescrivere. NON SPETTA AL COMUNE. La ASl se ritiene che, scientificamente, i requisiti igienici per quell'esercizio impongano la presenza di almeno 2 servizi igienici lo prescriva dandone motivazione ed assegnando un termine congruo. L'interessato decida se concorda o se ritiene di impugnare l'atto davanti al giudice amministrativo.
Il nuovo sistema è più elastico ed un sistema elastico rischia di alimentare il contenzioso (purtroppo).
Ringrazio il Dott. Chiarelli per le cortesi e tempestive delucidazioni fornite.
Auguro a lei e a tutto lo staff un buon proseguimento di lavoro
Cordialmente Riccardo
Salve,sono Marco.
Auguri a tutti,innanzitutto ;)
Il quesito che volevo porre riguarda la temperatura dei servizi sanitari nei pubblici esercizi.
Spesso - molto spesso - capita di accedere ai bagni di bar,trattorie ed anche ristoranti,e trovarli privi di riscaldamento,o con gli impianti spenti.In ogni caso,con sbalzi di temperatura notevoli con le sale da pranzo.Il pericolo,soprattutto per i bimbi,ma anche per gli adulti,è specialmente quello di un arresto di digestione.
Gradirei sapere se esistono normative in merito,o se è tutto lasciato al buon senso.
Grazie in anticipo.
Salve,sono Marco.
Auguri a tutti,innanzitutto ;)
Il quesito che volevo porre riguarda la temperatura dei servizi sanitari nei pubblici esercizi.
Spesso - molto spesso - capita di accedere ai bagni di bar,trattorie ed anche ristoranti,e trovarli privi di riscaldamento,o con gli impianti spenti.In ogni caso,con sbalzi di temperatura notevoli con le sale da pranzo.Il pericolo,soprattutto per i bimbi,ma anche per gli adulti,è specialmente quello di un arresto di digestione.
Gradirei sapere se esistono normative in merito,o se è tutto lasciato al buon senso.
Grazie in anticipo.
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Le temperature minime invernali per i locali accessori a quelli di lavoro sono raggruppate nella seguente tabella:
Servizi igienici (wc) 16 ÷ 18
Non esiste una analoga disciplina relativamente ai locali per gli avventori che non siano anche locali di lavoro o destinati ai lavoratori.
Per questi vale il buon senso.