Un artigiano ( ditta con partita IVA) apre un laboratorio di arte orafa in casa (presentando una pratica da portale per "fabbricazione di oggetti di oreficeria e gioielleria), ed una "signora" (ditta con partita IVA) apre un laboratorio artigianale di torte in casa, presentando la pratica da portale per home food-produzione di alimenti in cucina domestica, unitamente alla notifica sanitaria.
I dubbi sono i seguenti: trattandosi non di privati ma di ditte, l'attività svolta in abitazione è accettabile? E nel caso, serve un'apposita dichiarazione che utilizzano una parte residuale dell'abitazione ai fini della destinazione urbanistica?
E inoltre nel caso del laboratorio di gioielleria è necessaria l'autorizzazione comunque della Questura (con tutte le implicazioni del caso, sicurezza ecc.)?
I dubbi sono i seguenti:
[color=red]DUBBI più che legittimi[/color]
trattandosi non di privati ma di ditte, l'attività svolta in abitazione è accettabile?
[color=red]La questione è da sempre dibattuta e la tesi prevalente è SI PUO' FARE a determinate condizioni:
- non c'è divieto negli strumenti urbanistici
- mancanza di dipendenti
- nessun intervento strutturale di modifica dell'abitazione
- no accesso del pubblico se non occasionale e sporadico
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E nel caso, serve un'apposita dichiarazione che utilizzano una parte residuale dell'abitazione ai fini della destinazione urbanistica?
[color=red]NO, non servono dichiarazioni specifiche o ggiuntive[/color]
E inoltre nel caso del laboratorio di gioielleria è necessaria l'autorizzazione comunque della Questura (con tutte le implicazioni del caso, sicurezza ecc.)?
[color=red]E' dubbio, consiglio di far presentare richiesta anche se potrebbe portare a criticità ... non so come la Questura considererà questa attività .... ma se l'attività è in forma imprenditoriale non si può escludere l'applicazione della disciplina in materia anche se svolta senza accesso di pubblico[/color]