Fino all'anno scorso nel mio Comune si svolgeva una sagra della birra bavarese della durata di una ventina di giorni. Con la nuova legge regionale che prevede per le sagre la promozione delle tradizioni enogastronomiche locali ecc. si pone quindi il problema.
Gli organizzatori vorrebbero quindi cambiare la denominazione in sagra del pane toscano, che è inserito nella lista PAT della Regione toscana per tutta la Regione; ovviamente servirebbero insieme al pane le varie pietanze e le bevande. Secondo voi è una strada percorribile? Dovrei far fare una richiesta e sottoporla alla Giunta?
Un'altra domanda nell'elenco regionale non ci sono né la birra né il vino toscani ? Le varie sagre che promuovono tali prodotti lo possono continuare a fare solo se sono prodotti tipici locali o sono proprio esclusi? Grazie
Come dibattuto durante le giornate formative Omniavis, la regione, con la sagra, ha introdotto una nuova fattispecie nell’ambito della più ampia materia della somm.ne temporanea di ALIMENTI E BEVANDE. Il problema è riuscire a circoscrivere ciò che può essere o meno compreso nella definizione.
La sagra è la manifestazione finalizzata alla promozione delle tradizioni enogastronomiche e dei prodotti alimentari tipici locali o inseriti nell’archivio regionale dei prodotti tipici o certificati
Quindi è sagra se:
- promozione delle tradizioni enogastronomiche (locali)
- promozione dei prodotti alimentari tipici locali
- promozione dei prodotti inseriti nell’archivio regionale dei prodotti tipici o certificati (quindi anche qualcosa di NON locale ma tipico toscano)
Contemporaneamente, la Regione ha sancito (già era così ma ora è scritto in modo esplicito) che la somm.ne temporanea non può essere l’unica ragione di un evento (la somm.ne è a servizio i un evento). L’unica eccezione a questo assunto è rappresentata proprio dalla sagra.
Quindi spetta al comune verificare se una sagra rientri o meno nella definizione. Se concede il suolo pubblico potrebbe subordinare proprio la concessione al riconoscimento (motivato) di una delle tre condizioni puntualizzate sopra.
Puoi chiedere anche alla Giunta regionale ma è il comune l’autorità competente e la Giunta non può dare interpretazioni autentiche della legge. Ti devi chiedere se quella manifestazione serve proprio a promuovere qualcosa di tipico locale o della toscana in generale. Se lo scopo è quello di vendere birra bavarese e würstel allora direi che l’[i]escamotage[/i] del pane non regge.
Il comune è l’autorità che dovrebbe sanzionare: vedi art. 114, comma 2: dichiari di fare una sagra ma non è una sagra; la somm.ne temporanea dura più di 10 gg consecutivi (non ricadendo nelle ipotesi di cui all’art. 52, comma 2); la somm.ne è l’unica ragione di un evento ma non è una sagra.
Per gli elenchi regionali mi rifarei a questo: http://prodtrad.regione.toscana.it/
e alle doc docg: https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Vini_DOC_e_DOCG_della_Toscana
Da dire che la fattispecie classica della somm.ne temporanea è riferita alla ristorazione completa: alimenti + bevande. Da non escludere, tuttavia, una sagra dedicata all’olio o al vino magari in abbinamento ad altri DOP, PAT, IGT o altri prodotti locali.
Forse sarebbe meglio andare verso la “festa” della birra con eventi, rappresentazioni, azioni divulgative, giochi, ecc. nell’ambito della quale viene svolta la somm.ne temporanea (non sagra) come fattispecie non esclusiva dell'evento