Buongiorno, la titolare di un esercizio alberghiero del ns. comune, stante la perdurante crisi ed il calo delle presenze, vorrebbe ridurre il numero delle camere da adibire ad attività ricettiva, anche per alleggerire il carico fiscale dovuto ai tributi comunali. Dal punto di vista degli adempimenti amministrativi tale riduzione è soggetta a SCIA, da compilare in base alla modulistica regionale.
La domanda è, qualora la titolare intendesse in futuro riaprire le camere oggetto di sospensione (cessazione), la procedura per la riattivazione è da assimilare ad una nuova apertura ?
Quesito bis: è previsto da qualche norma che le vecchie "licenze" di pubblico esercizio di bar o ristorante debbano contenere l'annotazione della variazione della residenza del titolare ? ::)
La domanda è, qualora la titolare intendesse in futuro riaprire le camere oggetto di sospensione (cessazione), la procedura per la riattivazione è da assimilare ad una nuova apertura ?
[color=red]No, sarebbe una scia di ampliamento.
Il problema non è la procedura ma i requisiti. Le camere attuali le può usare con i requisiti di ALLORA ... quando le vuole riattivare deve avere i requisiti di ORA (del momento della riapertura) che potrebbero essere più stringenti (mq, superfici, servizi accessori ecc...)
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Quesito bis: è previsto da qualche norma che le vecchie "licenze" di pubblico esercizio di bar o ristorante debbano contenere l'annotazione della variazione della residenza del titolare ? ::)
[color=red]Roba da MEDIOEVO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Una prassi diffusa, barbara, assurda ma praticata ma molti Enti ... non ce lo far ricordare[/color]
Grazie ! Non avevo dubbi che fosse una prassi medioevale, barbara e purtroppo ancora diffusa ! ;D ;D
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