Corte UE: deindicizzazione dai motori di ricerca (10 gennaio 2019)
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[color=red][size=14pt][b]N. 2/2019 : 10 gennaio 2019[/b][/size][/color]
Conclusioni dell'Avvocato generale nella causa C-507/17
L’avvocato generale Szpunar propone alla Corte di limitare all’ambito dell’Unione europea la deindicizzazione alla quale devono procedere i gestori di motori di ricerca
https://curia.europa.eu/jcms/jcms/p1_1575505/it/
Egli propone quindi alla Corte di dichiarare che il gestore di un motore di ricerca non è tenuto,
allorché accoglie una richiesta di deindicizzazione, di effettuare tale deindicizzazione su
tutti i nomi di dominio del suo motore affinché, indipendentemente dal luogo a partire dal
quale è effettuata la ricerca in base al nome del richiedente, i link controversi non
compaiano più.
L’avvocato generale sottolinea invece che, una volta che sia stato accertato il diritto a una
deindicizzazione all’interno dell’Unione, il gestore di un motore di ricerca deve adottare
tutte le misure a sua disposizione per garantire una deindicizzazione efficace e completa, a
livello del territorio dell’Unione europea, incluso mediante la cosiddetta tecnica del «blocco
geografico» a partire da un indirizzo IP che è reputato essere ubicato all’interno di uno
Stato degli Stati membri, e ciò indipendentemente dal nome di dominio utilizzato dall’utente
Internet che effettua la ricerca.
[color=red][size=14pt][b]N. 1/2019 : 10 gennaio 2019[/b][/size][/color]
Conclusioni dell'Avvocato generale nella causa C-136/17
L’avvocato generale Szpunar propone alla Corte di dichiarare che il gestore di un motore di ricerca deve accogliere sistematicamente una domanda di deindicizzazione di dati di natura delicata
https://curia.europa.eu/jcms/jcms/p1_1575486/it/
Il gestore del motore di ricerca deve tuttavia vegliare alla protezione del diritto di accesso
all’informazione e del diritto alla libertà di espressione