Buonasera
Volevo chiedere un parere.
Che ne dite della possibilità, all'interno di quella che è un'attività come la GROTTA DI SALE, di ospitare, da parte del titolare della stessa, in un'apposita stanza riservata, un operatore di massaggi olistici che venga ad operare con propria partita iva presso questa sede come prestazione occasionale.
Diamo per scontato comunque che i locali siano a norma di legge a livello edilizio ed igienico-sanitario.
E se dovesse andar bene, farà fattura al centro grotta di sale? (ma in questo caso il centro dovrebbe aggiungere l'attività di massaggio olistico forse.....)
O fattura direttamente al cliente? Si può fare?
Qual è secondo voi la soluzione migliore....sempre se praticabile......
Grazie mille per le eventuali risposte.
DAVIDE F.
Buonasera
Volevo chiedere un parere.
Che ne dite della possibilità, all'interno di quella che è un'attività come la GROTTA DI SALE, di ospitare, da parte del titolare della stessa, in un'apposita stanza riservata, un operatore di massaggi olistici che venga ad operare con propria partita iva presso questa sede come prestazione occasionale.
Diamo per scontato comunque che i locali siano a norma di legge a livello edilizio ed igienico-sanitario.
E se dovesse andar bene, farà fattura al centro grotta di sale? (ma in questo caso il centro dovrebbe aggiungere l'attività di massaggio olistico forse.....)
O fattura direttamente al cliente? Si può fare?
Qual è secondo voi la soluzione migliore....sempre se praticabile......
Grazie mille per le eventuali risposte.
DAVIDE F.
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Si possono attuare tutte le soluzioni prospettate:
CASO 1: Operatore ha partita iva e viene su chiamata o in giorni prestabiliti- L'operatore presenta SCIA e il Centro non ha adempimenti (suggeriamo una comunicazione informativa ... volontaria ma utile)
CASO 2: Operatore ha partita iva e affitta stabilmente una stanza. Operatore presenta scia relativa al locale e il Centro presenta variazione
In entrambi i casi è irrilevante chi fa fattura a chi anche se dovranno approfondire con il proprio commercialista la soluzione fiscalmente più idonea.
Buonasera
Volevo chiedere un parere.
Che ne dite della possibilità, all'interno di quella che è un'attività come la GROTTA DI SALE, di ospitare, da parte del titolare della stessa, in un'apposita stanza riservata, un operatore di massaggi olistici che venga ad operare con propria partita iva presso questa sede come prestazione occasionale.
Diamo per scontato comunque che i locali siano a norma di legge a livello edilizio ed igienico-sanitario.
E se dovesse andar bene, farà fattura al centro grotta di sale? (ma in questo caso il centro dovrebbe aggiungere l'attività di massaggio olistico forse.....)
O fattura direttamente al cliente? Si può fare?
Qual è secondo voi la soluzione migliore....sempre se praticabile......
Grazie mille per le eventuali risposte.
DAVIDE F.
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Si possono attuare tutte le soluzioni prospettate:
CASO 1: Operatore ha partita iva e viene su chiamata o in giorni prestabiliti- L'operatore presenta SCIA e il Centro non ha adempimenti (suggeriamo una comunicazione informativa ... volontaria ma utile)
CASO 2: Operatore ha partita iva e affitta stabilmente una stanza. Operatore presenta scia relativa al locale e il Centro presenta variazione
In entrambi i casi è irrilevante chi fa fattura a chi anche se dovranno approfondire con il proprio commercialista la soluzione fiscalmente più idonea.
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Ok. A prescindere dal discorso di chi fa fattura a chi.....
Mi par di capire che se diventa un'attività stabile il centro GROTTA DI SALE debba aggiungere attività, diversamente no!
Ma cosa cambia se c'è l'attività anche sporadicamente? Insomma, volendo si potrebbe considerare comunque la presenza di un'attività c/o il centro.... (cosa intendete per comunicazione informativa)?
Anche perché, ad ogni modo, che tipo di scia sarebbe? L'attività di massaggiatore olistico non mi sembra normata....non esiste attività di servizio alla persona con quella fattispecie nell'apposito portale telematico del SUAP.
Mi restano dei dubbi in tutta sincerità!
Chiedo scusa se insisto
In sostanza non mi è chiaro se il centro debba aggiungere attività o meno in CCIAA se un esterno esegue massaggi c/o i propri locali.....
Tra l'altro non vedo differenze fondamentali tra attività in giorni prestabiliti o fissa.
Oltretutto visto il tipo di attività (grotta di sale ed eventuale aggiunta di massaggio olistico) non credo sia mai prevista SCIA (pratica SUAP o similare)
Che ne dite?
Grazie mille!
DAVIDE F.
sì, concordo sul fatto che, in ogni caso, sono due attività di libero esercizio non sottoposte a procedura abilitativa. La comunicazione è solo precauzionale ma non trova un presupposto giuridico obbligatorio.
Se un libero professionista esterno va lì ad eseguire delle prestazioni non credo che il titolare del centro debba fare variaizoni in CCIAA. Semmai è il professionista che deve chiedersi se quella è una sede operativa. Sul punto, però, è bene sentire la CCIAA, le interpretazioni potrebbero cambiare da sede a sede
A titolo informativo....
Personalmente, se come sancito tutto ciò che non è vietato dalla legge è ammesso, sono dell’idea che quando l’attività non è normata il SUAP non riveste alcuna competenza su tali attività.
Presso le Camere di Commercio esistono moltissime attività (codici Ateco) che non sono normate specificatamente, nonostante ciò le Camere di Commercio pretendono, sempre, la presentazione al Comune di una SCIA. Non reputo che tale richiesta sia in linea con la norma, ai sensi dell’art. 19, comma 1, della legge 241/1990, e pertanto, come SUAP, non ho mai aderito a tale richiesta, anche perché non saprei a quali amministrazioni e uffici competenti trasmettere la segnalazione ed i relativi allegati per le verifiche loro spettanti, come stabilito dall’art. 5, comma 4, del d.p.r 160/2010.
Un saluto a tutti, maurizio
A titolo informativo....
Personalmente, se come sancito tutto ciò che non è vietato dalla legge è ammesso, sono dell’idea che quando l’attività non è normata il SUAP non riveste alcuna competenza su tali attività.
Presso le Camere di Commercio esistono moltissime attività (codici Ateco) che non sono normate specificatamente, nonostante ciò le Camere di Commercio pretendono, sempre, la presentazione al Comune di una SCIA. Non reputo che tale richiesta sia in linea con la norma, ai sensi dell’art. 19, comma 1, della legge 241/1990, e pertanto, come SUAP, non ho mai aderito a tale richiesta, anche perché non saprei a quali amministrazioni e uffici competenti trasmettere la segnalazione ed i relativi allegati per le verifiche loro spettanti, come stabilito dall’art. 5, comma 4, del d.p.r 160/2010.
Un saluto a tutti, maurizio
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La pretesa della CCIAA è priva di fondamento giuridico nonchè istituzionalmente scorretta.
Un ente non può pretendere adempimenti di altri Enti e sindacarne l'operato.
Se il SUAP formalmente fa presente che tale attività non è soggetta a scia perchè libera CCIAA ne deve prendere atto ... punto e basta! Altrimenti te potresti sindacare il modo di registrare le imprese al REA, al registro imprese ecc....
SCRIVI FORMALMENTE ... è sempre bene che rimanga traccia ... per il bene stesso della CCIAA
Bene
Ringrazio tutti per l'attiva partecipazione al post!
La situazione mi sembra abbastanza chiara!
Buona serata.
DAVIDE F.