Circa un mese fa in zona agricola (terreno destinato a maneggio di proprietà di un imprenditore agricolo) si è svolto un evento che ha creato parecchio disturbo ai residenti della zona (pochi, ma si sono lamentati tutti). Sono intervenuti i carabinieri che lo hanno fatto cessare. Non ho visto però nessun verbale. I residenti oltre che per il rumore provocato della musica andata avanti per oltre 24 ore, si sono lamentati perchè gli avventori hanno lasciato immondizie ovunque (siringhe incluse).
Ora la cosa forse si ripropone questo fine settimana. Gli organizzatori hanno preso contatti con l'ufficio attività produttive per 'essere in regola'. Hanno tuttavia precisato che si tratta di un compleanno privato, su invito. Gli abbiamo spiegato che, se è veramente privato, non necessitano di alcun titolo abilitativo. Ci lascia un po' perplessi tuttavia il fatto che chiederanno un'offerta libera per coprire le spese di un servizio di security che intendono avere per evitare le problematiche della volta precedente, nonchè le spese per bevande e alimenti... Questo potrebbe essere sufficiente per qualificare l'evento come pubblico spettacolo? secondo noi no: dovrebbe esserci almeno pubblicità (che a quanto pare non c'è)! C'è qualche altro elemento che ci sfugge e che dovremmo considerare? il nostro problema come Comune è che vorremmo poter dire che non si può fare... ma come? o meglio possiamo mettere per iscritto qualcosa, anche per tutelare chi vive in quella zona e che è già sul piede di guerra?
Circa un mese fa in zona agricola (terreno destinato a maneggio di proprietà di un imprenditore agricolo) si è svolto un evento che ha creato parecchio disturbo ai residenti della zona (pochi, ma si sono lamentati tutti). Sono intervenuti i carabinieri che lo hanno fatto cessare. Non ho visto però nessun verbale. I residenti oltre che per il rumore provocato della musica andata avanti per oltre 24 ore, si sono lamentati perchè gli avventori hanno lasciato immondizie ovunque (siringhe incluse).
Ora la cosa forse si ripropone questo fine settimana. Gli organizzatori hanno preso contatti con l'ufficio attività produttive per 'essere in regola'. Hanno tuttavia precisato che si tratta di un compleanno privato, su invito. Gli abbiamo spiegato che, se è veramente privato, non necessitano di alcun titolo abilitativo. Ci lascia un po' perplessi tuttavia il fatto che chiederanno un'offerta libera per coprire le spese di un servizio di security che intendono avere per evitare le problematiche della volta precedente, nonchè le spese per bevande e alimenti... Questo potrebbe essere sufficiente per qualificare l'evento come pubblico spettacolo? secondo noi no: dovrebbe esserci almeno pubblicità (che a quanto pare non c'è)! C'è qualche altro elemento che ci sfugge e che dovremmo considerare? il nostro problema come Comune è che vorremmo poter dire che non si può fare... ma come? o meglio possiamo mettere per iscritto qualcosa, anche per tutelare chi vive in quella zona e che è già sul piede di guerra?
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Questi fenomeni sono diffusi ma dalla descrizione siamo fuori del TULPS a meno che:
1) non si accerti che chiunque può entrare semplicemente pagando le somme di "rimborso spesa" (i vigili potrebbero andare in borghese o cercare di entrare o potrebbero chiedere a 3/4 persone che accedono se conoscono il festeggiato o sono parenti ... se almeno 1/2 non lo sono è un buon indizio)
2) per il numero sproporzionato non si tratti chiaramente di pubblico spettacolo. Un conto sono 200 persone (possibile), altro 2000 (difficile)
3) se gli eventi sono frequenti (più di 2/3 al mese)
Insomma ... occorrono INDIZI (anche se non prove) e non è possibile intervenire preventivamente perchè teoricamente non gli occorre niente e vigili e carabinieri devono ricordarsi che sono in area PRIVATA e non possono accedere senza mandato ...
Se si superano detti limiti si dovrà applicare il 666 c.p. per la mancanza di licenza tulps + art. 10 44/1995 per rumore ecc...