Data: 2018-08-26 19:21:30

Artificioso frazionamento

Buonasera a tutti.
Il mio dirigente insiste nel pensare che siamo incorsi nell’artificioso frazionamento, io invece sono convintissimo del contrario. Il fatto è questo.
Regione Campania, Fondi utilizzati PON Inclusione con scadenza d’utilizzo il 31/12/2019, il servizio è quello di somministrazione lavoro a tempo determinato.
I fatti: a febbraio 2018 avviamo una gara a procedura aperta per la somministrazione lavoro a tempo determinato e per un importo di € 200.000 con inizio servizio Giugno 2018 e fine Dicembre 2019.
A maggio 2018 la gara ancora non era partita per problemi della Sua con cui abbiamo la convenzione per gli appalti, quindi riformuliamo la documentazione di gara come da richieste della stessa Sua e a fine maggio 2018 inviamo il tutto per l’avvio della gara sempre a procedura aperta, questa volta però del valore di 159.000 €. Abbiamo dovuto abbassare l’importo a base di gara poiché:
1)I fondi PON Inclusione devono essere spesi entro e non oltre il 31/12/2019;
2) conseguentemente abbiamo provveduto a sottrarre 4 mesi di tempo e quindi denaro pari a 41.000€ poiché è il tempo necessario alla Sua per svolgere la gara a procedura aperta.
Dopo aver avviato la gara a procedura aperta abbiamo utilizzato i 41.000 euro residui per una RDO sul Mepa secondo l’art. 36, comma 2, lettera B) del d.lgs 50/2016, invitando ben 10 ditte invece di 5, al fine di non interrompere il servizio in essere di somministrazione lavoro essenziale per l’ente e comunque legando la stessa RDO alla gara a procedura aperta affidandola “nelle more d’espletamento di gara a Provedura Aperta presso la Sua...”.
Io credo che l’artificioso frazionamento si abbia quando si fraziona e si evita di fare una gara, magari dividendo gli importi in modo tale da affidare direttamente incarichi ai sensi dell’art. 36, comma 2, lettera a) del codice dei contratti. Nel nostro caso abbiamo infatti svolto sempre la gara a procedura aperta anche se ridotta nel tempo causa rigidità della fine del servizio al 31/12/2019 ed abbiamo svolto un ulteriore gara a procedura negoziata con RDO sul Mepa, insomma trasparenza massima in ottica di mantenere un servizio essenziale per il corretto funzionamento dell’ente.
Voi cosa ne pensate? Si può parlare di artificioso frazionamento?
Grazie in anticipo.

riferimento id:46272

Data: 2018-08-27 06:05:36

Re:Artificioso frazionamento


Buonasera a tutti.
Il mio dirigente insiste nel pensare che siamo incorsi nell’artificioso frazionamento, io invece sono convintissimo del contrario. Il fatto è questo.
Regione Campania, Fondi utilizzati PON Inclusione con scadenza d’utilizzo il 31/12/2019, il servizio è quello di somministrazione lavoro a tempo determinato.
I fatti: a febbraio 2018 avviamo una gara a procedura aperta per la somministrazione lavoro a tempo determinato e per un importo di € 200.000 con inizio servizio Giugno 2018 e fine Dicembre 2019.
A maggio 2018 la gara ancora non era partita per problemi della Sua con cui abbiamo la convenzione per gli appalti, quindi riformuliamo la documentazione di gara come da richieste della stessa Sua e a fine maggio 2018 inviamo il tutto per l’avvio della gara sempre a procedura aperta, questa volta però del valore di 159.000 €. Abbiamo dovuto abbassare l’importo a base di gara poiché:
1)I fondi PON Inclusione devono essere spesi entro e non oltre il 31/12/2019;
2) conseguentemente abbiamo provveduto a sottrarre 4 mesi di tempo e quindi denaro pari a 41.000€ poiché è il tempo necessario alla Sua per svolgere la gara a procedura aperta.
Dopo aver avviato la gara a procedura aperta abbiamo utilizzato i 41.000 euro residui per una RDO sul Mepa secondo l’art. 36, comma 2, lettera B) del d.lgs 50/2016, invitando ben 10 ditte invece di 5, al fine di non interrompere il servizio in essere di somministrazione lavoro essenziale per l’ente e comunque legando la stessa RDO alla gara a procedura aperta affidandola “nelle more d’espletamento di gara a Provedura Aperta presso la Sua...”.
Io credo che l’artificioso frazionamento si abbia quando si fraziona e si evita di fare una gara, magari dividendo gli importi in modo tale da affidare direttamente incarichi ai sensi dell’art. 36, comma 2, lettera a) del codice dei contratti. Nel nostro caso abbiamo infatti svolto sempre la gara a procedura aperta anche se ridotta nel tempo causa rigidità della fine del servizio al 31/12/2019 ed abbiamo svolto un ulteriore gara a procedura negoziata con RDO sul Mepa, insomma trasparenza massima in ottica di mantenere un servizio essenziale per il corretto funzionamento dell’ente.
Voi cosa ne pensate? Si può parlare di artificioso frazionamento?
Grazie in anticipo.
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Dalla descrizione, più che un artificioso frazionamento sembra che si sia in presenza di una "peculiare suddivisione in lotti".
Infatti la volontà della SA è rimasta quella di affidare un unico servizio, ancorchè questo sia stato suddiviso (per ragioni esterne, chiaramente manifestate) in due procedure distinte.
Poichè, in ogni caso:
1) sia con accorpamento che senza eravate sotto soglia
2) avete attivato procedure "aperte" o "negoziate con bando" garantendo ampia partecipazione
3) avete "collegato" le due procedure condizionando l'una all'altra
4) "forse" (ma è poco rilevante) non avete escluso la partecipazione delle imprese ad entrambe le procedure

A mio avviso NON vi sono elementi che contrastano con i PRINCIPI del Codice .... e alle condizioni date, è risultata forse la soluzione "migliore" qualora sia sufficientemente ben motivata l'esigenza di attivarsi nelle more.

Per gli interessati il quesito è anche sul gruppo FB dedicato al Codice Appalti:
https://www.facebook.com/groups/231851290504480/permalink/677624372593834/

riferimento id:46272
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