Buongiorno, mi trovo ad affrontare una situazione relativa ad un impianto di carburanti ad uso pubblico su cui ho dei dubbi. Riassumo i punti proncipali:
- nel 2014, il gestore dell'impianto ha comunicato la cessazione e la società "a", titolare dell'autorizzazione, non trovando un soggetto in sostituzione per la gestione, ha comunicato la sospensione dell'attività, inizialmente per quattro mesi;
- in seguito la società "a" ha presentato ulteriori richieste di proroga della sospensione, motivate sempre con l'impossibilità di trovare un gestore per l'impianto, e, da ultimo, il Comune ha concesso la proroga fino al 2016, specificando che dopo tale data l'impianto avrebbe dovuto riaprire (essendo a quel punto trascorsi i 24 mesi concessi dall'art. 95 comma 1 della l.r. 6/2010);
- dopo tale data, però, l'impianto non ha riaperto e in realtà nulla è stato portato avanti neanche da parte del Comune per quanto riguarda il procedimento di revoca dell'autorizzazione, mentre l'impianto è sempre rimasto inattivo;
- nel 2018, c'è stato un passaggio nella titolarità dell'impianto dalla società "a" alla società "b", la quale ha presentato opportuna comunicazione ed ha successivamento comunicato la sospensione dell'impianto per sei mesi.
Data questa situazione, cosa avrebbe dovuto fare il Comune in merito a questa ulteriore richiesta di sospensione? Di fatto, ha diffidato la società "b" alla riapertura dell'impianto secondo quanto previsto dall'art. 100 comma 1 lett. a) della l.r. 6/2010, ma era legittimo farlo, dal momento che a seguito della scadenza dei termini della sospensione concessa alla società "a" ed alla mancata riattivazione dell'impianto, il comune non aveva portato avanti nessuna azione in merito? E cosa dovrebbe fare ora in merito sia alla validità dell'autorizzazione sia alla richiesta di sospensione dell'impianto?
Ringrazio in anticipo, scusandomi per la lunghezza del post.
Buongiorno, mi trovo ad affrontare una situazione relativa ad un impianto di carburanti ad uso pubblico su cui ho dei dubbi. Riassumo i punti proncipali:
- nel 2014, il gestore dell'impianto ha comunicato la cessazione e la società "a", titolare dell'autorizzazione, non trovando un soggetto in sostituzione per la gestione, ha comunicato la sospensione dell'attività, inizialmente per quattro mesi;
- in seguito la società "a" ha presentato ulteriori richieste di proroga della sospensione, motivate sempre con l'impossibilità di trovare un gestore per l'impianto, e, da ultimo, il Comune ha concesso la proroga fino al 2016, specificando che dopo tale data l'impianto avrebbe dovuto riaprire (essendo a quel punto trascorsi i 24 mesi concessi dall'art. 95 comma 1 della l.r. 6/2010);
- dopo tale data, però, l'impianto non ha riaperto e in realtà nulla è stato portato avanti neanche da parte del Comune per quanto riguarda il procedimento di revoca dell'autorizzazione, mentre l'impianto è sempre rimasto inattivo;
- nel 2018, c'è stato un passaggio nella titolarità dell'impianto dalla società "a" alla società "b", la quale ha presentato opportuna comunicazione ed ha successivamento comunicato la sospensione dell'impianto per sei mesi.
Data questa situazione, cosa avrebbe dovuto fare il Comune in merito a questa ulteriore richiesta di sospensione? Di fatto, ha diffidato la società "b" alla riapertura dell'impianto secondo quanto previsto dall'art. 100 comma 1 lett. a) della l.r. 6/2010, ma era legittimo farlo, dal momento che a seguito della scadenza dei termini della sospensione concessa alla società "a" ed alla mancata riattivazione dell'impianto, il comune non aveva portato avanti nessuna azione in merito? E cosa dovrebbe fare ora in merito sia alla validità dell'autorizzazione sia alla richiesta di sospensione dell'impianto?
Ringrazio in anticipo, scusandomi per la lunghezza del post.
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L'autorizzazione è decaduta ... quindi fai avvio del procedimento a B ed a A, assegna 10 giorni e procedi a dichiarare la decadenza. Siamo oltre ogni tempo limite