Abbiamo alcuni appesantimenti nello smistamento della posta nel senso che il dirigente l’assegno ai funzioni competenti e gli stessi agli uffici istruttori. Stessa cosa a salire dopo che il provvedimento è stato formato, ovvero lo cura l’ufficio, lo firma l’ufficiale responsabile del procedimento e poi il dirigente. Pur rimanendo nell’ambito dei 30 giorni, questo assetto che e’ rispettoso soprattutto delle competenze dei funzionari, è troppo rigido e le pratiche potrebbero essere evase più rapidamente. Che correttivi si possono dare nel senso di accelerare l’evasione delle pratiche, saltando qualche passaggio?
riferimento id:45918Ci sono varie soluzioni da:
PRATICHE DEFINITE (cioè pratiche per cui si conosce direttamente la competenza) vengono assegnate automaticamente (dal protocollo o da chi le smista) all'ISTRUTTORE senza passare nè da dirigente nè da funzionario. Questi conservano la possibilità di vederle (es. vengono messe in cartelle condivise) ma vale il silenzio-assenso)
PRATICHE NON DEFINITE: (si toglie il passaggio del dirigente e/o funzionario). C'è un solo assegnatario che fa quello di "lavoro", cioè le verifica e le passa all'istruttore senza coinvolgere preventivamente dirigente/funzionario se non in caso di DUBBIO
Personalmente adotto entrambe le soluzioni. Come dirigente vengo coinvolto SOLO per le eccezioni (es. pratica nuova, pratica con problematiche, pratica in potenziale conflitto ecc....) mentre le stesse vanno ditrettamente a chi le deve istruire senza filtri. Ovviamente il tutto è ELETTRONICO IN CARTELLA CONDIVISA così se voglio posso verificare, controllare e segnalare particolari problematiche (anche all'insaputa degli assegnatari) anche al fine di garantire vigilanza e controllo .... ho sempre fatto così e mi trovo bene