Buonasera
Mi premeva poter condividere ed approfondire una tematica (sentendo i pareri di chi voglia partecipare).
Si tratta dell'attività di estetista.
In questo caso ditta individuale di estetica, con sede fissa c/o la Camera di Commercio di Venezia (inizierebbe poi in apposita stanza anche l'attività di tatuatore).
Il quesito riguarda la possibilità di lavorare come attività di make-up, applicazione ciglia finte ecc....per la titolare dell'attività (che ha chiaramente il requisito professionale per esercitare l'attività di estetista in forma autonoma) c/o vari altri centri di estetica (in altri vari Comuni). Lei dice che in molte sue colleghe lo fanno senza problemi.....resta da capire in quale forma sia più corretto eventualmente farlo.
Lei parlava anche della possibilità dell'affitto di poltrona (visto che verrebbero utilizzate delle stanze c/o questi centri in alcune giornate). Comunque mi resta il dubbio sulla complessità di quello che si dovrebbe andare a fare come pratiche amministrative. In sostanza mi viene da pensare anche alla possibilità/necessità di aprire eventualmente tante Unità Locali della ditta in questione quanti sono i centri dove si va ad operare (e relativi Comuni con tanto di SCIA). Si potrebbe porre anche un problema per ciò che concerne l'eventuale rischio di promiscuità dato che ci sarebbero ditte diverse che operano negli stessi locali in giorni diversi e la cosa dovrebbe risultare chiara all'occhio del cliente e ben definita presso gli Istituti. O si potrebbe porre il caso di questa estetista che fa una prestazione c/terzi con fattura fatta al centro dove opera e non direttamente alla clientela ed in questo caso si eviterebbe forse molta burocrazia e problematiche legate ai discorsi della promiscuità dell'utilizzo e ad aspetti igienico-sanitari che verrebbero sollevati (pur se alcune questioni relative a quest'ultimo tipo di problematica potrebbero rimanere anche con una prestazione c/terzi).
In ogni caso mi chiedevo se fosse possibile legittimamente fare l'estetista comunque con sede fissa, ma poi operando ANCHE IN ITINERE (nel senso spiegato) e con quali limitazioni e vincoli.
Ringrazio fin d'ora chi vorrà e/o potrà addentrarsi a sviscerare la problematica posta e risponderà ai quesiti sollevati.
DAVIDE F.
Buonasera
Mi premeva poter condividere ed approfondire una tematica (sentendo i pareri di chi voglia partecipare).
Si tratta dell'attività di estetista.
In questo caso ditta individuale di estetica, con sede fissa c/o la Camera di Commercio di Venezia (inizierebbe poi in apposita stanza anche l'attività di tatuatore).
Il quesito riguarda la possibilità di lavorare come attività di make-up, applicazione ciglia finte ecc....per la titolare dell'attività (che ha chiaramente il requisito professionale per esercitare l'attività di estetista in forma autonoma) c/o vari altri centri di estetica (in altri vari Comuni). Lei dice che in molte sue colleghe lo fanno senza problemi.....resta da capire in quale forma sia più corretto eventualmente farlo.
Lei parlava anche della possibilità dell'affitto di poltrona (visto che verrebbero utilizzate delle stanze c/o questi centri in alcune giornate). Comunque mi resta il dubbio sulla complessità di quello che si dovrebbe andare a fare come pratiche amministrative. In sostanza mi viene da pensare anche alla possibilità/necessità di aprire eventualmente tante Unità Locali della ditta in questione quanti sono i centri dove si va ad operare (e relativi Comuni con tanto di SCIA). Si potrebbe porre anche un problema per ciò che concerne l'eventuale rischio di promiscuità dato che ci sarebbero ditte diverse che operano negli stessi locali in giorni diversi e la cosa dovrebbe risultare chiara all'occhio del cliente e ben definita presso gli Istituti. O si potrebbe porre il caso di questa estetista che fa una prestazione c/terzi con fattura fatta al centro dove opera e non direttamente alla clientela ed in questo caso si eviterebbe forse molta burocrazia e problematiche legate ai discorsi della promiscuità dell'utilizzo e ad aspetti igienico-sanitari che verrebbero sollevati (pur se alcune questioni relative a quest'ultimo tipo di problematica potrebbero rimanere anche con una prestazione c/terzi).
In ogni caso mi chiedevo se fosse possibile legittimamente fare l'estetista comunque con sede fissa, ma poi operando ANCHE IN ITINERE (nel senso spiegato) e con quali limitazioni e vincoli.
Ringrazio fin d'ora chi vorrà e/o potrà addentrarsi a sviscerare la problematica posta e risponderà ai quesiti sollevati.
DAVIDE F.
[/quote]
Entrambe le soluzioni sono possibili:
AFFITTO DI POLTRONA che porta a nuova unità locale (https://www.google.it/search?q=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+affitto+poltrona&oq=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+affitto+poltrona&aqs=chrome..69i57j69i58.143j0j9&sourceid=chrome&ie=UTF-8)
ATTIVITA' AL DOMICILIO DEL CLIENTE che non comporta tale onere (https://www.google.it/search?q=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+estetista+domicilio&oq=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+estetista+domicilio&aqs=chrome..69i57j69i58.215j0j9&sourceid=chrome&ie=UTF-8)
Ovviamente in entrambi i casi dovrai prevedere i requisiti igienici specifici da indicare in relazione descrittiva, più specifici per affitto di poltrona (che comporta anche DUVRI), meno stringenti per domicilio del cliente in quanto varia e non puoi conoscerlo in anticipo.
Buonasera
Mi premeva poter condividere ed approfondire una tematica (sentendo i pareri di chi voglia partecipare).
Si tratta dell'attività di estetista.
In questo caso ditta individuale di estetica, con sede fissa c/o la Camera di Commercio di Venezia (inizierebbe poi in apposita stanza anche l'attività di tatuatore).
Il quesito riguarda la possibilità di lavorare come attività di make-up, applicazione ciglia finte ecc....per la titolare dell'attività (che ha chiaramente il requisito professionale per esercitare l'attività di estetista in forma autonoma) c/o vari altri centri di estetica (in altri vari Comuni). Lei dice che in molte sue colleghe lo fanno senza problemi.....resta da capire in quale forma sia più corretto eventualmente farlo.
Lei parlava anche della possibilità dell'affitto di poltrona (visto che verrebbero utilizzate delle stanze c/o questi centri in alcune giornate). Comunque mi resta il dubbio sulla complessità di quello che si dovrebbe andare a fare come pratiche amministrative. In sostanza mi viene da pensare anche alla possibilità/necessità di aprire eventualmente tante Unità Locali della ditta in questione quanti sono i centri dove si va ad operare (e relativi Comuni con tanto di SCIA). Si potrebbe porre anche un problema per ciò che concerne l'eventuale rischio di promiscuità dato che ci sarebbero ditte diverse che operano negli stessi locali in giorni diversi e la cosa dovrebbe risultare chiara all'occhio del cliente e ben definita presso gli Istituti. O si potrebbe porre il caso di questa estetista che fa una prestazione c/terzi con fattura fatta al centro dove opera e non direttamente alla clientela ed in questo caso si eviterebbe forse molta burocrazia e problematiche legate ai discorsi della promiscuità dell'utilizzo e ad aspetti igienico-sanitari che verrebbero sollevati (pur se alcune questioni relative a quest'ultimo tipo di problematica potrebbero rimanere anche con una prestazione c/terzi).
In ogni caso mi chiedevo se fosse possibile legittimamente fare l'estetista comunque con sede fissa, ma poi operando ANCHE IN ITINERE (nel senso spiegato) e con quali limitazioni e vincoli.
Ringrazio fin d'ora chi vorrà e/o potrà addentrarsi a sviscerare la problematica posta e risponderà ai quesiti sollevati.
DAVIDE F.
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Entrambe le soluzioni sono possibili:
AFFITTO DI POLTRONA che porta a nuova unità locale (https://www.google.it/search?q=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+affitto+poltrona&oq=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+affitto+poltrona&aqs=chrome..69i57j69i58.143j0j9&sourceid=chrome&ie=UTF-8)
ATTIVITA' AL DOMICILIO DEL CLIENTE che non comporta tale onere (https://www.google.it/search?q=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+estetista+domicilio&oq=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+estetista+domicilio&aqs=chrome..69i57j69i58.215j0j9&sourceid=chrome&ie=UTF-8)
Ovviamente in entrambi i casi dovrai prevedere i requisiti igienici specifici da indicare in relazione descrittiva, più specifici per affitto di poltrona (che comporta anche DUVRI), meno stringenti per domicilio del cliente in quanto varia e non puoi conoscerlo in anticipo.
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Grazie per la cortese risposta.
Comunque, più che al domicilio del cliente, qui interessava operare c/o altri centri.
E si voleva trovare la soluzione meno burocratica possibile.
Aprire N unità locali per ogni sede ulteriore dove si opera la vedo troppo complessa (si potrebbe fare anche senza affitto di poltrona comunque)?
Tu dici che potrei senza problemi fare fattura al centro dove vado ad operare (non direttamente al cliente) con prestazione c/terzi? Non mi è chiaro in questo caso se debbano essere rispettati eventuali obblighi con comunicazione al cliente, alla USL o quant'altro.....
Grazie ancora se riusciamo ad approfondire!
DAVIDE F.
ti linko qualche quesito
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=42797.0
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=45389.0
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=44425.0
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=11691.0
Aggiungo che non c'è una normativa specifica tutte le varie casistiche.
possiamo avere un mero esercizio congiunto: due imprese che condividono una sede (coworking)
possiamo avere un soggetto che opera in una sede e affida un reparto ad un altro soggetto
possiamo avere un soggetto che si serve di prestazioni d'opera occasinali (in questo caso si parla di lavoro subordinato)
In ogni caso, a prescindere dalle sfaccettature, se Tizio che va ad operare in un esercizio già avviato o è un dipendente (lavoro subordinato) oppure deve presentare una SCIA per l'esercizio autonomo. Questa, in genere, la regola generale per sanzionare o meno la mancanza della SCIA/comunicazione
Guarda, ad esempio, Milano come ha declinato la fattispecie:
http://fareimpresa.comune.milano.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=248&Itemid=315
ti linko qualche quesito
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=42797.0
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=45389.0
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=44425.0
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=11691.0
Aggiungo che non c'è una normativa specifica tutte le varie casistiche.
possiamo avere un mero esercizio congiunto: due imprese che condividono una sede (coworking)
possiamo avere un soggetto che opera in una sede e affida un reparto ad un altro soggetto
possiamo avere un soggetto che si serve di prestazioni d'opera occasinali (in questo caso si parla di lavoro subordinato)
In ogni caso, a prescindere dalle sfaccettature, se Tizio che va ad operare in un esercizio già avviato o è un dipendente (lavoro subordinato) oppure deve presentare una SCIA per l'esercizio autonomo. Questa, in genere, la regola generale per sanzionare o meno la mancanza della SCIA/comunicazione
Guarda, ad esempio, Milano come ha declinato la fattispecie:
http://fareimpresa.comune.milano.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=248&Itemid=315
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Grazie Mario
Quindi la conclusione è che (siccome qui parliamo di una estetista che lavora come impresa autonoma e non certo come subordinato) si debba fare sempre SCIA se opero c/o altre sedi oltre alla mia sede principale. Mi viene da dire che bisognerebbe dichiararle tutte alle varie Camere di Commercio coinvolte aprendo tante Unità Locali tanti quanti sono gli esercizi presso i quali si va ad operare. Un bel lavoraccio....non c'è che dire!!!
Poi non saprei quale fosse la forma migliore per come viene espletata l'attività ( nel mio caso il soggetto va in determinati giorni a svolgere l'attività c/o Tizio o c/o Caio.....con stanze cedute in uso temporaneo....posso evitare l'affitto di cabina? Preferirei perché sarebbe notevole l'aggravio delle pratiche amministrative dovendo fare anche i contratti di affitto, ma poi si potrebbe fare un inizio attività in locali dove operano già altri facendo finta di niente)? In pratica non so come gestire il coworking, ma immagino non ci debba essere promiscuità ed il rispetto delle norme igienico-sanitarie!
Grazie ancora
DAVIDE F.
ti linko qualche quesito
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=42797.0
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=45389.0
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=44425.0
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=11691.0
Aggiungo che non c'è una normativa specifica tutte le varie casistiche.
possiamo avere un mero esercizio congiunto: due imprese che condividono una sede (coworking)
possiamo avere un soggetto che opera in una sede e affida un reparto ad un altro soggetto
possiamo avere un soggetto che si serve di prestazioni d'opera occasinali (in questo caso si parla di lavoro subordinato)
In ogni caso, a prescindere dalle sfaccettature, se Tizio che va ad operare in un esercizio già avviato o è un dipendente (lavoro subordinato) oppure deve presentare una SCIA per l'esercizio autonomo. Questa, in genere, la regola generale per sanzionare o meno la mancanza della SCIA/comunicazione
Guarda, ad esempio, Milano come ha declinato la fattispecie:
http://fareimpresa.comune.milano.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=248&Itemid=315
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Chiedo scusa, mi è venuto un dubbio per un'altra fattispecie che mi si è posta....
In sostanza avrei una estetista che andrebbe a fare attività didattica e/o di dimostrazione (per prodotti e/o trattamenti) c/o altri centri estetici oltre al proprio dove ha la sede legale ed operativa.
Si renderebbe necessario pure in questo caso fare SCIA per ogni posto dove va a fare questo tipo di attività con relativo affitto di cabina e apertura di Unità Locale nella relativa Camera di Commercio (così come si dovrebbe fare se esercitasse normale attività di estetica) oppure no?
E tra l'altro.....questo tipo di attività didattica/di rappresentanza e dimostrazione potrebbe essere sempre considerato all'interno dell'ATECO dichiarato per i SERVIZI DEGLI ISTITUTI DI BELLEZZA 96.02.02 o dovrei aggiungere altra attività in CCIAA con ulteriore codice Ateco? (Da quel che ho letto mi sembra che questo tipo di attività possa essere ricompresa comunque in quella di estetica vista in senso ampio)!
Grazie mille per la collaborazione!
DAVIDE F.
L'attività didattica è LIBERA non soggetta a scia nè tantomeno ad una scia per ogni posto dove si reca.
riferimento id:45837
L'attività didattica è LIBERA non soggetta a scia nè tantomeno ad una scia per ogni posto dove si reca.
[/quote]
Quindi tu la faresti senza aggiungere nessuna attività ulteriore (ateco degli istituti di bellezza quale già è)....
Tra l'altro posso dire che ho provato a chiamare il Comune di Venezia e mi è stato detto che se l'attività didattica o di dimostrazione prodotti è fatta a pagamento comunque si configura estetica a tutti gli effetti e si dovrà fare SCIA e rispettare tutta la normativa che vale normalmente per l'attività, appunto, di estetica!
Che ne dici?
Grazie mille per la partecipazione
DAVIDE F.
Quindi tu la faresti senza aggiungere nessuna attività ulteriore (ateco degli istituti di bellezza quale già è)....
[color=red]Certo che no ... l'attività di formazione di qualunque genere è attività libera[/color]
Tra l'altro posso dire che ho provato a chiamare il Comune di Venezia e mi è stato detto che se l'attività didattica o di dimostrazione prodotti è fatta a pagamento comunque si configura estetica a tutti gli effetti e si dovrà fare SCIA e rispettare tutta la normativa che vale normalmente per l'attività, appunto, di estetica!
Che ne dici?
[color=red]Che secondo me sbagliano ... se si tratta di formazione ... non si ricade nella disciplina dell'attività estetica a meno che non si camuffi la formazione con l'attività estetica vera e propria ... ma questo è altro discorso[/color]
Quindi tu la faresti senza aggiungere nessuna attività ulteriore (ateco degli istituti di bellezza quale già è)....
[color=red]Certo che no ... l'attività di formazione di qualunque genere è attività libera[/color]
Tra l'altro posso dire che ho provato a chiamare il Comune di Venezia e mi è stato detto che se l'attività didattica o di dimostrazione prodotti è fatta a pagamento comunque si configura estetica a tutti gli effetti e si dovrà fare SCIA e rispettare tutta la normativa che vale normalmente per l'attività, appunto, di estetica!
Che ne dici?
[color=red]Che secondo me sbagliano ... se si tratta di formazione ... non si ricade nella disciplina dell'attività estetica a meno che non si camuffi la formazione con l'attività estetica vera e propria ... ma questo è altro discorso[/color]
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Il fatto è che loro dicono che si va ad operare comunque sul viso di una modella, qualcuno che si presta, si fa comunque attività di estetica ai fini pratici.....poi la dimostrazione e rappresentanza di un prodotto non sarebbe formazioni, ma eventualmente marketing.....non lo so.....
L'attività didattica è LIBERA non soggetta a scia nè tantomeno ad una scia per ogni posto dove si reca.
[/quote]
Però leggendo il regolamento Comunale (Comune di Venezia) per l'esercizio delle attività di barbiere, parrucchiere ed estetista......c'è questo al punto 6 (ed allego---o meglio copio ed incollo)
[color=green]Articolo 6 - Attività didattiche
1. Le attività soggette al presente regolamento, esercitate ai fini didattici su soggetti
diversi dagli allievi o esercitate temporaneamente a fini promozionali, sono
sottoposte ad autorizzazione temporanea.
2. Il rilascio dell’autorizzazione non è subordinato alle distanze minime ma soltanto
alle seguenti condizioni:
a) abilitazione professionale dei responsabili delle esercitazioni pratiche;
b) possesso del libretto sanitario da parte dei responsabili nonché degli allievi;
c) idoneità sanitaria dei locali ove vengono svolte le esercitazioni;
d) diretto controllo del personale qualificato qualora le esercitazioni siano
effettuate da persone non abilitate alla professione;
e) le prestazioni non devono comportare alcun corrispettivo neppure sotto forma di
rimborso per l’uso di materiali di consumo.
3. Al termine del periodo autorizzato il titolo autorizzativo deve essere riconsegnato.[/color]
Che dici?
Grazie.
DAVIDE F.
L'attività didattica è LIBERA non soggetta a scia nè tantomeno ad una scia per ogni posto dove si reca.
[/quote]
Però leggendo il regolamento Comunale (Comune di Venezia) per l'esercizio delle attività di barbiere, parrucchiere ed estetista......c'è questo al punto 6 (ed allego---o meglio copio ed incollo)
[color=green]Articolo 6 - Attività didattiche
1. Le attività soggette al presente regolamento, esercitate ai fini didattici su soggetti
diversi dagli allievi o esercitate temporaneamente a fini promozionali, sono
sottoposte ad autorizzazione temporanea.
2. Il rilascio dell’autorizzazione non è subordinato alle distanze minime ma soltanto
alle seguenti condizioni:
a) abilitazione professionale dei responsabili delle esercitazioni pratiche;
b) possesso del libretto sanitario da parte dei responsabili nonché degli allievi;
c) idoneità sanitaria dei locali ove vengono svolte le esercitazioni;
d) diretto controllo del personale qualificato qualora le esercitazioni siano
effettuate da persone non abilitate alla professione;
e) le prestazioni non devono comportare alcun corrispettivo neppure sotto forma di
rimborso per l’uso di materiali di consumo.
3. Al termine del periodo autorizzato il titolo autorizzativo deve essere riconsegnato.[/color]
Che dici?
Grazie.
DAVIDE F.
[/quote]
Mi sembra una disposizione di dubbia legittimità (ed immagino datata) .... tuttavia c'è e prevede effettivamente un regime autorizzatorio per attività non professionale a solo carattere didattico o promozionale ...
come detto è dubbio ...
L'attività didattica è LIBERA non soggetta a scia nè tantomeno ad una scia per ogni posto dove si reca.
[/quote]
Però leggendo il regolamento Comunale (Comune di Venezia) per l'esercizio delle attività di barbiere, parrucchiere ed estetista......c'è questo al punto 6 (ed allego---o meglio copio ed incollo)
[color=green]Articolo 6 - Attività didattiche
1. Le attività soggette al presente regolamento, esercitate ai fini didattici su soggetti
diversi dagli allievi o esercitate temporaneamente a fini promozionali, sono
sottoposte ad autorizzazione temporanea.
2. Il rilascio dell’autorizzazione non è subordinato alle distanze minime ma soltanto
alle seguenti condizioni:
a) abilitazione professionale dei responsabili delle esercitazioni pratiche;
b) possesso del libretto sanitario da parte dei responsabili nonché degli allievi;
c) idoneità sanitaria dei locali ove vengono svolte le esercitazioni;
d) diretto controllo del personale qualificato qualora le esercitazioni siano
effettuate da persone non abilitate alla professione;
e) le prestazioni non devono comportare alcun corrispettivo neppure sotto forma di
rimborso per l’uso di materiali di consumo.
3. Al termine del periodo autorizzato il titolo autorizzativo deve essere riconsegnato.[/color]
Che dici?
Grazie.
DAVIDE F.
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Mi sembra una disposizione di dubbia legittimità (ed immagino datata) .... tuttavia c'è e prevede effettivamente un regime autorizzatorio per attività non professionale a solo carattere didattico o promozionale ...
come detto è dubbio ...
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Grazie mille per il parere Simone!
Buona serata
DAVIDE F.