Buongiorno,
si interviene su un sinistro stradale allertati da Polizia Stradale impossibilitata al rilievo.
Sul posto troviamo auto incidentata, 118 che si chiede dove sia il ferito, senza la presenza di conducente.
Si presume che il conducente del veicolo abbia fatto tutto da solo, non controllando il veicolo e sia uscito di strada andando a sbattere contro un muro lato strada, ma senza coinvolgere altri utenti.
Si sta risalendo all'intestatario del veicolo, dopo aver verificato che il mezzo è regolare e non è oggetto di furto, quando si presenta una Tizia che dichiara di essere la responsabile del sinistro, e che, abitando a breve distanza dal luogo si sarebbe allontanata, dopo aver posizionato meglio l’auto e non creare intralcio il traffico, per avvisare la famiglia.
A questo punto la Tizia viene visitata sull'autoambulanza ( non presenta nessun danno fisico ) e rifiuta il ricovero in ospedale.
Una volta espletate tutte le procedure inerenti al rilievo si congeda la Tizia ( intestataria del mezzo ), che lascia l'auto in posto sicuro ai margini della carreggiata.
Da un'indagine immediatamente successiva, tesa ad avere eventuali testimonianze del fatto accaduto, si accerta che alla guida del veicolo non era una donna, ma un uomo.
Il conducente del mezzo ad oggi è in fase di identificazione.
Ora, chi è causa di, o resta coinvolto in, un incidente stradale ha l’obbligo di fermarsi non solamente al fine di prestare soccorso ma anche per garantire la propria identificazione da parte delle forze di polizia, che sia o meno l'unico coinvolto.
Ora mi chiedo è forzato un eventuale 189 nei confronti del Tizio!?
Chiaramente Tizia verrà denunciata per false dichiarazioni!
Come procedere in modo corretto?
Grazie!
Buongiorno,
si interviene su un sinistro stradale allertati da Polizia Stradale impossibilitata al rilievo.
Sul posto troviamo auto incidentata, 118 che si chiede dove sia il ferito, senza la presenza di conducente.
Si presume che il conducente del veicolo abbia fatto tutto da solo, non controllando il veicolo e sia uscito di strada andando a sbattere contro un muro lato strada, ma senza coinvolgere altri utenti.
Si sta risalendo all'intestatario del veicolo, dopo aver verificato che il mezzo è regolare e non è oggetto di furto, quando si presenta una Tizia che dichiara di essere la responsabile del sinistro, e che, abitando a breve distanza dal luogo si sarebbe allontanata, dopo aver posizionato meglio l’auto e non creare intralcio il traffico, per avvisare la famiglia.
A questo punto la Tizia viene visitata sull'autoambulanza ( non presenta nessun danno fisico ) e rifiuta il ricovero in ospedale.
Una volta espletate tutte le procedure inerenti al rilievo si congeda la Tizia ( intestataria del mezzo ), che lascia l'auto in posto sicuro ai margini della carreggiata.
Da un'indagine immediatamente successiva, tesa ad avere eventuali testimonianze del fatto accaduto, si accerta che alla guida del veicolo non era una donna, ma un uomo.
Il conducente del mezzo ad oggi è in fase di identificazione.
Ora, chi è causa di, o resta coinvolto in, un incidente stradale ha l’obbligo di fermarsi non solamente al fine di prestare soccorso ma anche per garantire la propria identificazione da parte delle forze di polizia, che sia o meno l'unico coinvolto.
Ora mi chiedo è forzato un eventuale 189 nei confronti del Tizio!?
Chiaramente Tizia verrà denunciata per false dichiarazioni!
Come procedere in modo corretto?
Grazie!
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A mio avviso siamo fuori dal 189.
Non vi sono feriti. Le persone coinvolte erano nello stesso veicolo e la testimone (pur fornendo false dichiarazioni ad altro scopo) non ha lamentato lesioni o altro.
Quindi il conducente non aveva un obbligo specifico di trattenersi oltre per consentire la propria identificazione.
Se poi si aggiunge che l'arrivo della Polizia Locale, per ragioni oggettive, è stato "tardivo" o comunque non nell'immediatezza dell'evento ... allora diviene ancor più complesso contestare il 189.
Per chi legge:
[b]"Nuovo codice della strada", decreto legisl. 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni.
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TITOLO V - NORME DI COMPORTAMENTO
Art. 189. Comportamento in caso di incidente.
1. L'utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, ha l'obbligo di fermarsi e di prestare l'assistenza occorrente a coloro che, eventualmente, abbiano subito danno alla persona.
2. Le persone coinvolte in un incidente devono porre in atto ogni misura idonea a salvaguardare la sicurezza della circolazione e, compatibilmente con tale esigenza, adoperarsi affinché non venga modificato lo stato dei luoghi e disperse le tracce utili per l'accertamento delle responsabilità.
3. Ove dall'incidente siano derivati danni alle sole cose, i conducenti e ogni altro utente della strada coinvolto devono inoltre, ove possibile, evitare intralcio alla circolazione, secondo le disposizioni dell'art. 161. Gli agenti in servizio di polizia stradale, in tali casi, dispongono l'immediata rimozione di ogni intralcio alla circolazione, salva soltanto l'esecuzione, con assoluta urgenza, degli eventuali rilievi necessari per appurare le modalità dell'incidente.
4. In ogni caso i conducenti devono, altresì, fornire le proprie generalità, nonché le altre informazioni utili, anche ai fini risarcitori, alle persone danneggiate o, se queste non sono presenti, comunicare loro nei modi possibili gli elementi sopraindicati.
5. Chiunque, nelle condizioni di cui al comma 1, non ottempera all'obbligo di fermarsi in caso di incidente, con danno alle sole cose, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 294 a euro 1.174. In tale caso, se dal fatto deriva un grave danno ai veicoli coinvolti tale da determinare l'applicazione della revisione di cui all'articolo 80, comma 7, si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi, ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI. (1)
6. Chiunque, nelle condizioni di cui comma 1, in caso di incidente con danno alle persone, non ottempera all'obbligo di fermarsi, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre anni, ai sensi del capo II, sezione II, del titolo VI. Nei casi di cui al presente comma sono applicabili le misure previste dagli articoli 281, 282, 283 e 284 del codice di procedura penale, anche al di fuori dei limiti previsti dall'articolo 280 del medesimo codice, ed è possibile procedere all'arresto, ai sensi dell'articolo 381 del codice di procedura penale, anche al di fuori dei limiti di pena ivi previsti. (1) (3)
7. Chiunque, nelle condizioni di cui al comma 1, non ottempera all'obbligo di prestare l'assistenza occorrente alle persone ferite, è punito con la reclusione da un anno a tre anni. Si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo non inferiore ad un anno e sei mesi e non superiore a cinque anni, ai sensi del capo II, sezione II, del titolo VI. (1) (3)
8. Il conducente che si fermi e, occorrendo, presti assistenza a coloro che hanno subito danni alla persona, mettendosi immediatamente a disposizione degli organi di polizia giudiziaria, quando dall'incidente derivi il delitto di omicidio colposo o di lesioni personali colpose, non è soggetto all'arresto stabilito per il caso di flagranza di reato.
8-bis. Nei confronti del conducente che, entro le ventiquattro ore successive al fatto di cui al comma 6, si mette a disposizione degli organi di polizia giudiziaria, non si applicano le disposizioni di cui al terzo periodo del comma 6. (2)
9. Chiunque non ottempera alle disposizioni di cui ai commi 2, 3 e 4 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 84 a euro 335.
9-bis. L'utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti, ha l'obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno.
Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente e' punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 410 a euro 1.643. Le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso.
Chiunque non ottempera all'obbligo di cui al periodo precedente e' soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 82 a euro 328.
(1) Così sostituito dall'art. 2, legge 9 aprile 2003, n. 72.
(2) Comma introdotto dall'art. 2, legge 9 aprile 2003, n. 72.
(3) Comma come modificato dal d.l. 23 maggio 2008, n. 92 convertito con modificazioni dalla legge 24 luglio 2008, n. 125.
(4) Comma aggiunto dalla legge 29 luglio 2010, n. 120 ( G.U. n. 175 del 29 luglio 2010 suppl. ord.).
Concordo!
Grazie!