In un immobile di più piani con diverse destinazioni d'uso, secondo progetto, era stato costruito un deposito con un'altezza di 2.20 mt. e accatastato come tale in C2. A seguito dell'apertura di un'attività lavorativa agricola, quel deposito, sempre secondo progetto, viene accatastato in D10 diventando così strumentale all'attività svolta.
Dopo anni l'attività lavorativa cessa e quindi quell'unità immobiliare perdere i requisiti per continuare ad essere censita in D10, con la conseguente necessità di effettuare nuovamente un cambio di destinazione. Si pensa quindi di modificarla come era allo stato iniziale e cioè in deposito C2, ma succede che intanto il regolamento edilizio comunale è cambiato e l'altezza di 2,20 mt. non è più tollerata per destinare l'unità a deposito né ad altro tipo di locale. Come ci si comporta in questo caso con il catasto e con il comune? Come si deve accatastare quella parte dell'immobile?
In un immobile di più piani con diverse destinazioni d'uso, secondo progetto, era stato costruito un deposito con un'altezza di 2.20 mt. e accatastato come tale in C2. A seguito dell'apertura di un'attività lavorativa agricola, quel deposito, sempre secondo progetto, viene accatastato in D10 diventando così strumentale all'attività svolta.
Dopo anni l'attività lavorativa cessa e quindi quell'unità immobiliare perdere i requisiti per continuare ad essere censita in D10, con la conseguente necessità di effettuare nuovamente un cambio di destinazione. Si pensa quindi di modificarla come era allo stato iniziale e cioè in deposito C2, ma succede che intanto il regolamento edilizio comunale è cambiato e l'altezza di 2,20 mt. non è più tollerata per destinare l'unità a deposito né ad altro tipo di locale. Come ci si comporta in questo caso con il catasto e con il comune? Come si deve accatastare quella parte dell'immobile?
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CATASTO e DESTINAZIONE D'USO sono due cose distinte.
Tu devi ri-accatastare in C/2 e lo farai senza procedura edilizia .... il regolamento edilizio non incide con accatastamento e non essendo locale su cui effettuare opere non ci sono dubbi che esso ritorna deposito anche in mancanza dei requisiti minimi dell'attuale regolamento
In un immobile di più piani con diverse destinazioni d'uso, secondo progetto, era stato costruito un deposito con un'altezza di 2.20 mt. e accatastato come tale in C2. A seguito dell'apertura di un'attività lavorativa agricola, quel deposito, sempre secondo progetto, viene accatastato in D10 diventando così strumentale all'attività svolta.
Dopo anni l'attività lavorativa cessa e quindi quell'unità immobiliare perdere i requisiti per continuare ad essere censita in D10, con la conseguente necessità di effettuare nuovamente un cambio di destinazione. Si pensa quindi di modificarla come era allo stato iniziale e cioè in deposito C2, ma succede che intanto il regolamento edilizio comunale è cambiato e l'altezza di 2,20 mt. non è più tollerata per destinare l'unità a deposito né ad altro tipo di locale. Come ci si comporta in questo caso con il catasto e con il comune? Come si deve accatastare quella parte dell'immobile?
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CATASTO e DESTINAZIONE D'USO sono due cose distinte.
Tu devi ri-accatastare in C/2 e lo farai senza procedura edilizia .... il regolamento edilizio non incide con accatastamento e non essendo locale su cui effettuare opere non ci sono dubbi che esso ritorna deposito anche in mancanza dei requisiti minimi dell'attuale regolamento
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Quindi mi conferma che per effettuare un accatastamento da locale D10(che era adibito a deposito per attività lavorativa) a C2(deposito per semplice abitazione) non c'è bisogno di NESSUNA procedura edilizia? Nemmeno di Scia?
Quindi mi conferma che per effettuare un accatastamento da locale D10(che era adibito a deposito per attività lavorativa) a C2(deposito per semplice abitazione) non c'è bisogno di NESSUNA procedura edilizia? Nemmeno di Scia?
[color=red]Non effettuando alcuna opera edilizia ma solo di accatastamento ... non ci sono pratiche da fare.
Ma verifica con il Comune che potrebbe avere orientamento (secondo me errato) diverso.[/color]
Quindi mi conferma che per effettuare un accatastamento da locale D10(che era adibito a deposito per attività lavorativa) a C2(deposito per semplice abitazione) non c'è bisogno di NESSUNA procedura edilizia? Nemmeno di Scia?
[color=red]Non effettuando alcuna opera edilizia ma solo di accatastamento ... non ci sono pratiche da fare.
Ma verifica con il Comune che potrebbe avere orientamento (secondo me errato) diverso.[/color]
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E se invece il deposito (D10) inizialmente era accatastato C6 (destinato ad esempio a box auto), come si dovrebbe procedere secondo lei? Il dubbio verte sempre sulla perdita del requisito di ruralità. Se un locale non può continuare ad essere censito come D10, deve essere per forza accatastato diversamente.
Se posso aggiungermi nella conversazione, provo a distinguere le due ipotesi, confidando di aver compreso bene il quesito.
1) cambio da D/10 a C/2: se sono venuti meno i requisiti di ruralità, vuol dire che c'è un passaggio di destinazione d'uso da magazzino rurale a magazzini civile. Ergo occorre anche il cambio di destinazione d'uso con pratica edilizia, sempre che non ci siano vincoli o limiti posti dall'eventuale Piano di Miglioramento agricolo, e comunque sarà assai oneroso.
2) cambio da D/10 a C/6: idem, sarà necessario un cambio d'uso urbanistico perchè l'autorimessa, intesa come garage di alloggio, lo porta appunto a destinazione residenziale.
Credo che troverà utile questo video in merito: [url=https://www.youtube.com/watch?v=rnQRW687QHU]https://www.youtube.com/watch?v=rnQRW687QHU[/url]
Se posso aggiungermi nella conversazione, provo a distinguere le due ipotesi, confidando di aver compreso bene il quesito.
1) cambio da D/10 a C/2: se sono venuti meno i requisiti di ruralità, vuol dire che c'è un passaggio di destinazione d'uso da magazzino rurale a magazzini civile. Ergo occorre anche il cambio di destinazione d'uso con pratica edilizia, sempre che non ci siano vincoli o limiti posti dall'eventuale Piano di Miglioramento agricolo, e comunque sarà assai oneroso.
2) cambio da D/10 a C/6: idem, sarà necessario un cambio d'uso urbanistico perchè l'autorimessa, intesa come garage di alloggio, lo porta appunto a destinazione residenziale.
Credo che troverà utile questo video in merito: [url=https://www.youtube.com/watch?v=rnQRW687QHU]https://www.youtube.com/watch?v=rnQRW687QHU[/url]
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Nei casi citati, se un nuovo regolamento edilizio non da modo di destinare i locali in D10 a uso residenziale, come si fa nel caso si perdano i requisiti di ruralità? E questa la domanda che più mi lascia dubbi. Perché anche non potendo destinare ad uso residenziale i locali, con la perdita dei requisiti non possono nemmeno continuare ad essere censiti in D10.